sabato 31 maggio 2014

720 - Cose che sto facendo - Un nuovo libro, in Germania

Con Petra Thorn, psicologa e scrittrice tedesca, esperta in tutto il campo delle tematiche familiari, anche difficili, mi lega un rapporto che risale a ormai una decina di anni fa, quando illustrai il suo primo libro per bambini, dedicato ai piccoli nati da procreazione assistita tramite donatore. 
Da allora sono passati diversi anni, Petra ha scritto ancora due libri (tutti usciti in Germania) dedicati questa volta a piccoli nati da procreazione assistita in famiglia tradizionale e in famiglia omogenitoriale. Bimbi con due mamme, per essere più chiara.
Petra spiega in modo semplice e immediato come e perché sono nati, quando il perché è sempre il solito: l'amore.
 

E ora sono ad illustrare il nostro quarto libro assieme. Questa che vedete è la copertina.
Questa volta il libro sarà dedicato ai bambini nati da madre single.
Non c'è ancora un titolo, sappiamo solo che detto titolo andrà ad abitare dentro all'albero.
E che l'unica bimba che l'ha vista sino ad ora ha esclamato: "Sta correndo tra le braccia della sua mamma!".
Cosa che mi fa capire, una volta di più, quanto i bambini abbiano lo sguardo lungo... :)

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Qui potete vedere una selezione delle mie illustrazione, tra le quali anche alcune realizzate per i libri di Petra.

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E buon Sabato a voi! :)

lunedì 19 maggio 2014

719 - Cuore del mio cuore - un nuovo dipinto


Che bella invenzione le zie :)
Sono loro stesse una sorta di fata madrina.
E qui abbiamo una zia Elisa che vuole fare un dono speciale alla sua Sara.
Una fata. Una fata tutta solo per lei.
È nato così, tessuto da racconti e immagini, Cuore del mio cuore, la fata di Sara, che tiene in sé  e dona tutta la magia, la benedizione e l'amore delle zie.

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Cuore del mio cuore, misura cm 30x30, è dipinto con tecnica mista su legno, e lo trovate nel mio sito, anche in formato di stampa.

http://www.tizianarinaldi.it/tiziana_rinaldi__00000c.htm



Ma soprattutto da ieri  fa compagnia ad una piccola, bellissima, tenera Sara :)
 

sabato 17 maggio 2014

718 - Film, lontani viaggi in treno, incognite del destino - Una vecchia storia


 
Un paio di sere fa, vedendo quel romantico carinissimo film Prima del tramonto mi è tornata alla memoria una di quelle storie che rimangono chiuse in qualche stanzetta della mente fino a che un dettaglio non le illumina di nuovo e ce le fa ricordare con estrema precisione. Come fossero fatti del giorno prima.
E invece no. 
Siamo forse nell'anno '83. Anzi, sì, siamo sicuramente nell'83. 
Precisamente Settembre 1983.
 
 
 
 
 

Prendo un treno al mattino molto presto, destinazione Pisa.
Salgo nella piccola stazione di Orbetello, il treno è uno di quei vecchi Espressi dalla lunghissima percorrenza con molte fermate. È partito non saprei dire ora da dove, forse da Salerno, o ancora da più lontano, da Reggio Calabria, probabilmente a notte fonda, o addirittura la sera prima.
Insomma io salgo e sta albeggiando; trovo posto in uno scompartimento già semioccupato, mi siedo. Mi aspettano due ore circa di viaggio. Ho probabilmente con me un libro, ce l'ho sempre, da sempre. Ma finisce poi che in treno non leggo mai, troppo interessata a tutto il resto, dai dettagli del paesaggio, ai viaggiatori che incrocio, al semplice lasciar vagare la mente.
Quella mattina su quel treno, nel mio stesso scompartimento, ci sono una donna di età indefinita che dorme, e un ragazzo e una ragazza, che, seduti vicini, con le teste vicinissime, sfogliano e commentano la stessa rivista. 
 
 
 
 

Accantonata subito la donna che dorme mi dedico all'osservazione segreta dei due. Non ho idea di dove siano saliti. Sono già completamente parte dell'atmosfera di quel viaggio, tranquilli e rilassati come se quel treno fosse casa loro. Li giudico immediatamente una coppia. Commentano le immagini e gli articoli della rivista ridendo per cose che entrambi trovano buffe, aggiungendo particolari, ognuno i suoi ma così pertinenti a quelli dell'altro, gesticolando quasi allo stesso modo, come una coppia di lunga durata - seppure, osservandoli, hanno solo qualche anno più di me.
Sì, penso, sono fidanzati. Fidanzati in viaggio per una breve vacanza, deduco infine con una svista ai due bagagli sopra le loro teste.
Dopodiché mi metto a guardare fuori, sempre ascoltando più o meno distrattamente le loro risate e i loro commenti. E proprio in quelle aggiunte che ciascuno dei due fa a quello che stanno leggendo, si inizia a costruire, solo e tutta per me, la loro storia, che scopro completamente diversa da quella che avevo immaginato. 
 
 
 

Non sono una coppia. Non sono nemmeno amici. Si sono conosciuti su quel treno, qualche ora prima. Non riesco a capire chi dei due sia salito prima o se siano saliti assieme, fatto sta che durante quelle ore tra la notte e il giorno hanno avvicinato le teste e si sono messi a sfogliare la stessa rivista. Ridendo e commentando le stesse cose buffe.
Il viaggio continua, io sono sempre più interessata e vaga. Capisco che lui sta andando a Torino, lei a Viareggio - scenderà poche stazioni dopo la mia. Entrambi hanno cose da fare nelle due città, lui per lavoro, lei per vacanza. 
 
 
 
 
 
 
Intanto mentre fuori si sta facendo giorno e il treno procede nel suo viaggio lento, l'atmosfera tra i due cambia. Finita la rivista rimangono un po' in silenzio, poi iniziano a parlare d'altro. 
E qui, lui, inizia un viaggio nel viaggo. 
«Non scendere» le dice improvvisamente. «Vieni con me a Torino».
Lei lo fissa, rimane un po' sospesa, poi: «No, non posso».
Riprendono a parlare di cose leggere. Ridono ancora. Finchè lui, di nuovo: «Non scendere a Viareggio. Dai, vieni con me a Torino» e lei ancora «No, non posso. Davvero!». 
 
 

Da quel momento, la tessitura del discorso diventa una sorta di ricamo floreale, nel quale in mezzo a frasi sull'autunno che arriva, la passione di lei per la fotografia, un aneddoto su un vecchio amico di lui, si inserisce un motivo fisso, come fosse una foglia sempre uguale in una sequenza di fiori tutti diversi; «Non scendere, dai, ti prego. Vieni con me a Torino» “No, ti prego io, non insistere, non posso».
Ma, mi pare, che quel «non posso» stia iniziando a vacillare.
Si distolgono un attimo per guardare la donna che dormiva scendere alla stazione di Livorno.
La prossima fermata è la mia. Tra le due stazioni ci sono una decina di minuti; i «Non scendere, vieni con me» e i «No, non posso», si intensificano, con da una parte sempre più insistenza, dall'altra sempre più esitazione - o forse è solo la mia mente di ragazzina romantica che la percepisce tale? Col senno di poi non saprei...
 
 

 

 
E siamo a Pisa, "Stazione di Pisa!".
Mi preparo, li saluto come se di loro non avessi sentito nulla, scendo.
Mentre cammino sul marciapiede accanto al treno passo di fronte a quello che era il mio scompartimento e li guardo. Sono seri, e gesticolano parlando.
Lei si è messa gli occhiali da sole.
Io non saprò mai se è scesa a Viareggio o è rimasta su quel treno. 
 
 

Fin :)
 
* le immagini sono tutte scattate da me, durante i miei viaggi in treno
 
 

martedì 6 maggio 2014

717 - Alice, Ninablu, e nonna Maristella - ovvero le belle cose che ti vengono raccontate la sera :)



"«Nonna che vuol dire r a m e n g h i?»
O ancora «Nonna, cosa significa "li colse"?»
E poi, sapessi Tiziana... il tuo libro è stato da lei riempito di disegni aggiunti ogni tanto in libertà nelle pagine, ad esempio la pagina delle teiere ora è tutta piena di fiori. La cosa più divertente poi è stata quando ha letto l'invito alla Festa d'Estate che è proprio nella data del suo compleanno!"






Sì, perché Alice, che è piccola, frequenta la prima elementare, sta leggendo Ninablu, ed è decisa a farlo tutto da sola, piano piano. Giusto con qualche aiuto da parte di nonna Maristella, che ieri sera mi raccontava dei loro giorni di vacanza assieme o delle precisazioni che Alice le chiede per telefono.





«Alice te ne leggo un pezzettino?»
«Allora nonna non hai proprio capito niente? lo sto leggendo DA SOLA!»

(Mentre Ninablu, che è sempre accanto a me e alla quale non sfugge nulla, se la ride, sotto i baffi, zitta zitta... )

***

Se ancora non conoscete Ninablu e anche voi volete approdare sulla sua isola,  potete:

- scrivere a me, e sarò felice di inviarvi la vostra copia magari anche con dedica
- ordinarlo direttamente presso la Casa Editrice
 - cercarlo e/o ordinarlo nella vostra libreria preferita

***

Il traghetto per l'isola parte ogni giorno a mezzodì. Nina è sul molo che vi aspetta :)


sabato 3 maggio 2014

716 - There are blessings every days - un nuovo dipinto


Qualche giorno fa avevo mostrato, sulla mia pagina Facebook, alcuni tratti di quello che avevo allora definito "il dipinto segreto".  Doveva essere ancora consegnato, si trattava di una sorpresa, ecco quindi il perché del segreto. Giunto a destinazione, ecco che posso mostrarlo tutto intero.
Questo dipinto è nato per accompagnare i giorni di una piccola, tanto attesa e desiderata, Vittoria. Lo hanno voluto per lei gli amici più cari, perché possa sempre ricordare che: "There are blessings every days".
(Quanta gratitudine nell'essere essere scelta per fare da tramite all'amore :))

***

"There are blessings every days" è realizzato con tecnica mista su legno, misura cm 50x50 e lo potete vedere anche sul mio sito, nella pagina dei dipinti realizzati su commissione.


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