nessuna foto per il 220.
la fotocamera si rifiuta di scaricare immagini su computer che non frequenta abitualmente.
giusto allora qualche appunto veloce da qui.
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home:
riconoscere quello scalino scheggiato e ricordarne il perché.
il pavimento forma figure consuete.
la sera prima di dormire tamburellare sulla parete di legno accanto al letto: componevamo intere canzoni così.
sul muro c'era una carta da parati a fiorellini che adoravo.
i gabbiani passano sempre al pomeriggio.
la roccia del giardino sul retro è fresca, umida. dare l'acqua ai fiori significa vedere un pulviscolo di arcobaleno nell'aria: era un compito che mi assumevo con particolare piacere. in questi giorni è sbocciata una calla.
rientrando struscio il dorso della mano sulle tende di lino: odore di bucato.
proprio in quell'angolo della veranda avevo sistemato il mio primo cavalletto. avevo dipinto un fiume. usavo colori a olio, l'odore della trementina rimaneva per ore, dopo.
l'ultima nave dall'isola arriva al crepuscolo: la guardo entrare in porto dalla solita finestra.
non volevo orologi a cucù. ce ne avevano regalato un paio, ma con disappunto di mia sorella, li tenevo chiusi in un armadio.
un pomeriggio si era rotto un piatto: raccogliendo i vetri mi ero tagliata.
alberi di olivo sulla collina: una moltitudine.
scorro il dito sull'ovale minuto di mia nonna da ragazza. è una foto poco luminosa. lei sembra divertita. ha un sorriso di attesa negli occhi. guardo il passato, conoscendo il suo futuro.
c'è un enorme salice bianco, lassù sotto la casa rosa. è il mio personale segnavento.
coglievamo rosmarino lì sotto. lo faccio ancora.
la sera è così buio qui attorno. la collina sembra un mondo liquido. alzando lo sguardo al cielo mi sorprende il numero di stelle. sul mare oscillano gli alberi delle barche a vela.
le navi suonano a distesa la mattina di pasqua.
il pomeriggio si leva vento di maestrale.
e le rondini arrivano sempre il sette aprile.
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ciao tiz
RispondiEliminagrazie per le parole...
anche senza immagini...
galadriel_68
Non ti ho mai chiesto tiz, quanto è bella la casa da dove vieni...
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