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lunedì 2 aprile 2012

612 - in questi giorni














qualche manciata di foto, un bentrovate, un veloce saluto, un abbraccio, un a presto!
così, tutto assieme :)


sabato 15 gennaio 2011

480 - phanta rhay















***

ora, voi dovete sapere che io in treno mi diverto moltissimo.
è il mio cinema personale di paesaggi e persone, e in anni -e anni- di viaggiatrice, ho raccolto una casistica varia e variopinta di aneddoti di ogni genere.

questi due, che vi narro da fedele cronista, riguardano la giornata di ieri.

il treno è un regionale -in verità di regioni ne tocca due, ma la dicitura è quella- di sola seconda classe. 
siamo attorno a mezzogiorno, quando verso Viareggio o giù di lì, vengo attratta da una voce maschile subito dietro di me.
una bella voce, attoriale, impostata. scandisce bene tutte le parole, fa le giuste pause, ha un bell'impasto tra roco e profondo. insomma, una voce decisamente insolita.
la voce, sta parlando con qualcuno al telefono, non so bene di che. forse proprio di viaggi in treno.
ascolto un po', attratta più dal tono che dal contenuto, ma non mi giro per vedere a chi appartenga.
è un gioco che faccio spesso, quello di immaginare il più a lungo possibile qualcuno solo ascoltandolo.
il gioco dura però molto poco.
perché un paio di stazioni più avanti, in un anonimissimo posto sperduto nel niente, uno di quei posti dove fermano ormai solo i treni vagabondi delle ore perse, la voce scende.
e io mi accorgo, con stupore e divertimento, che essa appartiene proprio personalmente a un autore cantante leader di un gruppo musicale italiano, molto famoso per il genere particolare cui appartiene.
non dirò nulla di più, sia per tutelare la privacy della voce -che non ho idea di cosa mai potesse andare a declamare a quell'ora in mezzo al bel niente, ma saranno ben fatti suoi- sia per mantenere quel certo alone di qual mistero che non guasta mai.
(e anche perché sono sadica, e chi ha letto Ninablu sa ;))

più avanti, nei pressi di Sarzana salgono due ragazze e un ragazzo, che mi attraggono subito, questa volta proprio visivamente, poiché appartenenti a quella che viene definita tipologia emo. 
le due ragazze, stanno accompagnando il loro amico, afflitto, anzi per dirla come loro ombrato moltissimo da un grave problema di piercing, da un certo mago nel settore. 
deve farsi cambiare una barretta sbagliata; ne elencano così una serie (a banana? la barretta a banana è quella che mi ha colpito di più) degna di veri professionisti. sono ammirata. 
una delle ragazze dice che approfitterà dell'occasione per farsi mettere dal mago una pallina primo setto. sono ammiratissima. 
i tre, hanno il giorno dopo, cioè oggi, un'importante festa a Firenze, e non possono certo presentarsi muniti di barrette sbagliate. si ombrerebbero un sacco dovesse mai accadere! 
poi, in questo tripudio di barrette e palline di ogni genere, una delle due ragazze riceve un sms, al quale decide -tutto vero eh!- di rispondere usando il panta rei di eraclitiana memoria. solo che... drammone! ombrato drammonissimo, come caspita si scrive? 
panta ray, dice subito l'altra. 
no, non va bene, risponde l'amica. c'è una h da qualche parte.
pensa un attimo alla giusta collocazione, e infine decide che il modo corretto di scriverlo è panta rhay. 
sembra proprio che ci siamo, le due sono soddisfatte. 
stanno per dare l'invio, quando l'ombratissimo, che fino a quel punto si era limitato a guardare rimanendo assorto nelle sue preoccupazioni di barrette, dice che no, non è così. lui lo sa, lo ha letto in un libro. 
le h in realtà sono due. il modo unico e corretto è dunque: 
phanta rhay.

e con phanta rhay, sono scesa alla mia stazione.
ombratissima invero di dover lasciare un così gustoso film.

ieri.
su un regionale di sola seconda classe.
di ritorno da una breve sciacquatina di panni in Arno.

buon sabato.
e grazie tantissimo per i commenti alle suggestioni! che piacere vedere che vi piacciono.

sabato 8 gennaio 2011

478 - ancora pomeriggi, ancora passeggiate + nuove (o vecchie) novità

la passeggiata è nelle successive nove immagini, senza parole.









***

le nuove (o vecchie) novità riguardano invece l'aggiunta di due pagine, scritte e pubblicate in questi ultimi  giorni.
le trovate lassù, sotto la header del blog.
nella prima, come si evince dal titolo -ma va? non si era mica capito-, mi presento.
mi sono resa infatti conto che in tre anni e una manciata di mesi di blog, ancora una presentazione ufficiale non l'avevo fatta. e così, eccola qua. cioè là. nella sua pagina.
nella seconda continuo a presentarmi -abbiate pazienza, è che quando poi inizio a presentarmi, mi dilungo- provando a spiegare perché faccio quello che faccio. è qualcosa che volevo fare da tempo. anche proprio per me stessa. una sorta di: mettere nero su bianco le mie motivazioni per non dimenticarle mai.

buon pomeriggio!
(qui pioggerella leggera, nubi basse, gabbiani di passaggio)

mercoledì 17 novembre 2010

450 - breve passaggio notturno metropolitano





non sono mai perfettamente a mio agio in ambiente cittadino.
mi piace rimanerci quelle poche ore che mi ritaglio di tanto in tanto per godere di quello che la città offre. ma la mia nascita, il mio vissuto, la mia indole, mi rendono certamente più adatta ad ambienti più misurati, ancora meglio se con un selvatico attorno, che sia fatto di acqua, aria, verde o roccia, fortemente tangibile, permeante.
indubbiamente la città ha comunque un suo sottile fascino che io trovo decadente, malinconico, solitario.
e un breve passaggio ai limiti della notte me lo fa sentire tutto. e allora provo a scattare le poche foto che mi sono consentite dal poco tempo che rimane per afferrare un treno. e provo a mettercelo tutto quel fascino fatto di solitudini e malinconie autunnali.
assieme a quello, riguardando adesso le immagini, mi affascinano le tante lune piene simulate dai lampioni.

***

buona continuazione di settimana a tutte/i voi.
siamo a mercoledì.
giorno rosso rubino, nella mia personale classifica dei giorni associati ai colori.
voi ne avete una? sono curiosa.
e il mercoledì, che colore ha?

giovedì 14 ottobre 2010

434 - piccoli scorci della città bella

unica concessione alla civiltà in quei giorni di silenzi brumosi è stata per la città bella.
o almeno, la parte che abbiamo visitato, quella del centro storico lo è.
poi purtroppo le periferie delle nostre città, sappiamo bene come sono... tutte tristemente simili, grigie, congestionate dal traffico, caratterizzate da selve di condomini distribuiti disordinatamente in un'atmosfera deprimente di brutto.
ne ho attraversate un'infinità in treno...
ma di questo non vogliamo parlare, giusto?
oggi le foto sparse raccontano, senza commenti, delle belle vie della città di bolzano.
vie centrali passeggiate lentamente nelle ore centrali di una giornata centrale.
sono poche foto, scattate in velocità, senza troppo riflettere.
tanto che, rivederle poi, è stata una sorpresa anche per me.
buona passeggiata dunque.
tra le vie e le case della città bella.









(continua)

sabato 9 gennaio 2010

352 - mi piace anche

mi piace sbirciare nelle vetrine delle vecchie botteghe.
buon fine settimana!
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