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lunedì 25 luglio 2011

549 - sparse, dai monti

sottosopra

"mai mancante neve di metà Maggio..." il poeta Zanzotto riesce a leggerle. io mi limito ad osservarle, in attesa che prima o poi mi venga svelato il loro misterioso alfabeto

il sole, lassù in cima

la pioggia, laggiù in fondo

io ci ho provato a lasciarla lì, sentinella del luogo più selvaggio. poi, chissà...

io ci ho provato a chiedere asilo. io ci ho provato a farmi seguire. 
ma hanno continuato a guardare altrove, con placido occhio bovino




semplici perfezioni, a volte frattali

quella sera che si era accesa una luce

mondi


città del fantastico

cosa volere di più?

forse un teatrino...

tre antichi solenni signori


lo stesso lago, ma sembrano due

ombre fugaci di camminatrici al ritorno. che salutano :)

che vi invitano qui (per, eventualmente, vederle tutte assieme).
e che infine vi danno appuntamento alla prossima.

a presto! :)

***

qui invece la bellissima, poetica iniziativa di Sybille e Paula!


sabato 16 luglio 2011

547 - il tempo delle acque




"Dopo il solstizio d'estate, le piante ormai fecondate, entrano nel periodo della gestazione del frutto: per nutrirlo si gonfiano di linfe e liquidi. Poiché tutto avviene misteriosamente al loro interno, i nostri antenati simboleggiarono questo fenomeno con il Granchio, animale acquatico, che vive in una dimensione liquida e che protegge i suoi liquidi interni con una corazza, così come le piante proteggono il frutto in gestazione con tegumenti, spine, scaglie. ..."
(Ferdinando Alaimo - AAM Terranuova Luglio-Agosto 2011)

"... è ormai il tempo in cui l'unione del padre Cielo con la madre Terra ha esaurito la sua coinvolgente scenografia. Ma dalla loro unione è nata e sta maturando una copiosa abbondanza di frutti. Le creature, in questa stagione si volgono a realizzare la massima estrinsecazione; la forza vitale di ogni individuo si espone al massimo per raggiungere il compimento del proprio personale destino. Qui la fantasmagoria di trasformazioni raggiunge la pienezza. Le acque ormai sono più calde - è il tempo del Cancro - e si fanno anche più chiare. Le acque! Hanno accolto, bagnato, intenerito, trasmesso, favorendo le unioni (Pesci), e ora pullulano di nuove vite festanti. ..."
(Marcella Rossi - La via del cibo - ali&no editrice)

martedì 12 luglio 2011

545 - gli arcobaleni sono ovunque



... solo un breve cenno per ricordarvi del giveaway di Ninablu e per ringraziare Harielle delle bellissime parole che mi ha dedicato.

a domani per sapere chi ha vinto!

giovedì 30 giugno 2011

536 - e dopo i colfoschi, prati. solo prati.










mi piace, mentre passo, accarezzare la cima delle spighe, le sommità dei fiori. tengo sempre una mano aperta e tesa per loro.
è un contatto prezioso, dal quale non posso sottrarmi, come fosse una sorta di riconoscimento. come le formiche che si toccano con le antenne, e in quello scambio si passano dati preziosi.
a me, di loro, rimane un sottile odore, una traccia di polline, di rugiada. una collocazione nello spazio e nel tempo fatta di fruscio sottile, e ricordo di lieve solletico sul palmo della mano.
e a loro, di me, rimarrà qualcosa? chissà...

lunedì 27 giugno 2011

533 - sette risvegli, un ritorno, infiniti grazie


quella di fotografare i miei risvegli è una delle piccole/grandi manie che mi porto dietro.
specie in periodi particolari, specie quando sono in un posto nuovo, la prima cosa che faccio appena alzata è aprire le finestre e fissare in uno scatto il mondo là fuori.
il profilo del paesaggio è ovviamente sempre lo stesso, ma tutto da leggere per ogni scatto in modo diverso, a seconda dell'angolazione del sole, del passaggio delle nuvole, o di un uccello, dell'aria tersa o nebbiosa, o anche chissà, forse anche del mio stato d'animo mentre scattavo.
e così ho cartelle piene di risvegli.
questi che condivido con voi sono gli ultimi sette.
ognuno di quei picchi, dei campanili, delle guglie, delle cenge, dei valloni, dei passi, ha un nome proprio.
tutti assieme sono le Pale di San Martino, Dolomiti, Alpi.
e io ero lì sotto, grata e sorpresa di vederle ogni mattino per una settimana.

e questi erano i sette risvegli.
passando invece al capitolo ritorno, c'è poco da dire.
eccomi qui. per oggi chiamatemi pure: la ritornata :)

e infine i grazie.
gli infiniti grazie sono per tutte voi che avete partecipato al giveaway che avevo lasciato navigare da solo mentre io fotografavo mattini (e mezzogiorni, e primi pomeriggi, e tramonti, e crepuscoli, e anche qualche notte) e non solo.
grazie per aver avuto la pazienza e la costanza di scegliere. era sicuramente un impegno che avete accolto con generosità.
e sì, come accennava la cara Sybille, le vostre scelte mi raccontano sicuramente qualcosa di voi.
qualcosa che cerco di leggere così come leggo le luci del risveglio.
mi danno anche preziose indicazioni sulla mia stessa rotta.

grazie dunque per aver accolto il mio invito, per aver letto, per aver osservato, per aver scelto, per avermi raccontato molti perché di queste scelte, per avermi raccontato assieme ai perché molto altro, per aver condiviso generosamente il banner e la notizia.
grazie di cuore a tutte!

le due fortunate non sono ancora state estratte.
il tempo di preparare tutto e lasciare che la fortuna mi sussurri due nomi.
incrociate le dita, e a prestissimo!

mercoledì 20 ottobre 2010

436 - e ancora, e ancora

e ci avviamo dunque, con questa sequenza di immagini, a percorrere per l'ultima volta i sentieri di questa vacanza autunnale.
ancora foto sparse, ancora commenti qua e là.
iniziamo con mariangela gualtieri, che così ci accompagna con le sue parole d'autunno:

"oggi sentiamo
il suo furioso pistone
che ora inventa l'autunno
e schianta tutte le foglie
e l'ordine sigilla di dare inizio ai letarghi..." (M. Gualtieri - Voci Tempestate - Senza polvere senza peso)


mentre noi passeggiamo...


e passeggiamo...


e incontriamo quelle che sarebbero le regine della festa, anche se non sembrano gradire poi tanto questa regalità.
ad occhi chiusi pensano solo al sapore dell'erba.
mentre pazientemente attendono di tornare ad essere mucche senza corona.


e vediamo loro, che non dovrebbero avere bisogno di cartelli, ma che comunque per fortuna ne hanno uno allegrissimo che li protegge


e li vediamo ancora quando poi, leggermente cresciuti, non vedono l'ora di crescere ancora per...


diventare come i loro fratelli maggiori. che, dopo essersi sonoramente schiaffeggiati a suon di jodel, ridono mentre si fanno ammirare dalla belle innamorate


e poi riprendiamo a passeggiare. e sorridiamo per questo costante, rassicurante, senso del bello

e ci sentiamo privilegiati del fatto che ci abbiano accompagnato anche le sue parole
"... tante cose nel corso delle stagioni la natura può insegnare a chi osserva: ma è nell'autunno che il bosco si fa leggere con chiarezza ... da una rosso-bianca amanita muscaria sbocconcellata puoi supporre che un capriolo o un cervo l'abbiano ricercata per drogarsi..." (M.R.Stern - Stagioni)

mentre passeggiamo


camminando camminando davanti alla maestosa bellissima casa fienile


e su pavimenti che non sono gli stessi della città bella.
(sono però gli stessi piedi ;) )


e passeggiamo


e camminiamo


al mattino


e nella quiete del pomeriggio.
camminiamo camminiamo.
finché arriviamo.
e come all'inizio c'è lei.
e poi basta.


"... oggi sentiamo il suo carico dolce
che un poco ustiona e un po' canta
indolora innamora
e asseconda la danza battente
di tutto il sangue" (M. Gualtieri - Voci tempestate - Senza polvere senza peso"

***

e grazie a voi per avermi accompagnato in tutti questi passi.
non vi fanno un po' male i muscoli? ;)

***

e ora qualche coordinata:
le immagini sono tutte scattate nella splendida Valle di Tires e sull'Alpe di Siusi.
camminando abbiamo percorso il sentiero del Rechter Leger, siamo arrivati alla Cima Voelseg, passando da San Sebastiano, dal Wuhnleger, dai prati di Traun, dai boschi di Wolfgruben, da Weisslahnbad, dal Plafotschwald, dall'antica via dei masi, dal sentiero di Hans e Paula Steger, e ancora, e ancora.
abbiamo passeggiato per le vie di Bolzano la bella e abbiamo reso omaggio a Oetzi.
ci siamo scaldati e rifocillati nelle malghe Tshcamin, Schoenblick e Plafoetsh.
ci ha salvato, una sera che eravamo persi e bagnati, un maniero spuntato dal nulla, che poi era il rifugio di Karerpass, ma noi mica lo sapevamo. (e comunque abbiamo un certo stile nel perderci ;))
e sempre, dal mattino appena svegli, alla ultima luce del giorno, ci hanno protetto, narrato, ammonito, allontanato, coccolato, resi peni di desiderio la cime del Rosengarten, con le torri del Vajolet, le Grassleitenspitzen, la Sattelspitze, la Tschaminspitze. e ancora, e ancora.

***

e dunque abbiamo finito?
forse.
ma forse anche no.
(ovvero qualche appendice di foto potrei anche rosicarla... pare una minaccia... ;))

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