lunedì 12 dicembre 2016

782 - Teneri animali in cerca di colore: un dono per voi

Brrrr! Fa freddissimo!
Anche gli animali hanno indossato cappelli, guantini, maglioni e calze pesanti.
Però è tutto così pallido, urge colore...

Li affido a voi, saprete certamente cosa fare per aiutarli.



Rieccomi con un piccolo dono di relax, otto teneri e bizzarri animali da colorare, in un regalo pensato per voi - ma questa volta specialmente per i vostri bimbi.

Gli animali in cerca di colore possono essere stampati - meglio se su cartoncino - colorati, e utilizzati in modi diversi.

Sulla sommità di ognuno ho evidenziato un piccolo cerchio per poter effettuare un foro e farli diventare chiudipacco, o decorazione natalizia per l'albero, le finestre, i pomelli di un armadio.
Se invece preferite utilizzarli come decorazioni da incollare su carta regalo o biglietti di natale, lasciate perdere il foro, colorate, ritagliate, incollate.


Questi sono solo alcuni suggerimenti d'uso.
Sono certa che la vostra fantasia ve ne suggerirà altri.

Come al solito cliccate sull'immagine per ingrandirla, stampatela ed enjoy!

Questo scaricabile è finalizzato esclusivamente all'uso personale ed è soggetto alla licenza Creative Commons CC BY-NC-ND 3.0 IT (Obbligo di attribuzione se condiviso, no uso commerciale, no opere derivate)


lunedì 5 dicembre 2016

781 - Ultimi dipinti nati: donne e gatti, ne abbiamo?

Ne abbiamo, ne abbiamo :)

Si sta facendo sera, le prime gocce di pioggia e un vento leggero fanno volare foglie e capelli. 
"Sentite il battito del mio cuore? Vi tiene al caldo.
Adesso allungo il passo, rientriamo."


Stare al caldo è il titolo di questo romantico dipinto dal sapore autunnale. 
Misura cm 15x15, è realizzato con tecnica mista su cartone Schoellershammer, ed è disponibile nel mio sito.

***

Quell'ora in cui non è più giorno, non è ancora notte.
La casa accogliente, un libro.
"Ci leggi di nuovo Le avventure dei gattini?"


La vita soffice è il titolo di questo tenero dipinto che sa di calore e amicizia.
Misura cm 15x15, è realizzato con tecnica mista su cartone Schoellershammer, ed è disponibile nel mio sito.

***

Una romantica sognatrice, un gatto, un giardino, una sera tiepida, il lieve profumo delle mele, il canto degli uccelli, un quieto e naturale senso di accoglienza.
"È presto per rientrare. Restiamo ancora."


L'albero di mele è il titolo di questo sognante dipinto che sa di sere tiepide e giardini segreti.
Misura cm 15x15, è realizzato con tecnica mista su cartone Schoellershammer, ed è disponibile nel mio sito.

***

È il tardo pomeriggio di un giorno d'inverno. Fuori è buio e freddo ma qui a casa siamo avvolti in un piacevole tepore mentre i rumori del mondo arrivano filtrati dalla finestra.  Non è ancora il momento di preparare la cena, e tante cose si potrebbero ancora fare. Leggere, ascoltare musica, ballare, sfogliare una rivista, scrivere, uscire per una passeggiata, telefonare.
Ma perché poi? Stiamo così bene qui, solo un momento, solo io e te, fuori dal tempo come in un sogno, prima che la serata abbia inizio.
"Il mio respiro, il tuo respiro. Sssshhh. Un sonnellino, solo un sonnellino."


Silenziosa benedizione è il titolo di questo sognante dipinto che sa di gratitudine e calore.
Misura cm 15x15, è realizzato con tecnica mista su cartone Schoellershammer, ed è disponibile nel mio sito.

***

Questi quattro piccoli ma preziosi dipinti, quattro gioiellini se mi posso permettere, non vedono l'ora di raggiungere la lora nuova casa e la ragazza (e/o le ragazze) romantiche, sognanti, tenere, e piene di calore che, senza ancora saperlo, li stanno aspettando.

sabato 26 novembre 2016

780 - Ultimi dipinti nati: il lago in autunno, il lago in inverno

Un lago - lo sciabordio dell'acqua, le rive su cui passeggiare, il silenzio.
Una sera - l'acqua che si colora di rosa, i monti che assumono tonalità insolite, un'atmosfare di attesa.
L'autunno - un tè caldo, la casa accogliente, uno scialle in cui avvolgersi.
È tutto qui.
Una sera, in autunno, nuovo originale, cm 30x30, tecnica mista su legno.



A volte, in inverno, i colori diventano proprio così: netti, estremi di cieli scurissimi che si specchiano in un contrasto di acque chiarissime. Le case come sempre stanno in ascolto, mentre sbocciano fiori preziosi.
Fiori invernali, un altro dipinto originale a tema lacustre nato negli ultimi giorni, sempre nella misura cm 30x30, tecnica mista su legno.

E proprio su un lago, il bellissimo lago di Garda, potrete vedere (e volendo acquistare) questi due dipinti, assieme a molti altri presenti nello Studio D'Arte in Via Cairoli 5 a Torri del Benaco (Vr).

A tutte e tutti voi l'augurio di un bellissimo Sabato e al prossimo aggiornamento.

p.s.
Di tutti i miei dipinti è sempre disponibile il formato stampa.
Seppure non li trovate nella pagina relativa, quella che ho appena linkato, scrivetemi, e li stamperò, alle stesse condizioni e allo stesso prezzo, appositamente per voi.

mercoledì 16 novembre 2016

779 - Ultimi dipinti nati: gli angiolini

Riallacciandomi al post precedente, sempre negli scorsi mesi, mi sono stati richiesti alcuni angiolini.

Adoro realizzare gli angiolini, sia per il loro significato - andranno a proteggere, a fare compagnia - sia perché quando lavoro ad un angiolino mi lascio completamente andare al flusso creativo, senza pensare, guidata solo dai gesti e da un moto interiore che va da sè.

E così sono nati:


 L'angiolino di Giacomo, per un piccolo figlio del mare.


L'angiolino di Lucia, pieno della luce che caratterizza il bellissimo nome della sua protetta.


L'angiolino di Andrea Elena, per una bimba sorridente che ama tutta la vita che sta nei colori.


Gli angiolini hanno la misura fissa di cm 15x15, sono realizzati - solo su richiesta - su cartoncino rigido con una tecnica mista di penne e collage, e hanno un costo molto contenuto (65 euro) per essere opere originali e uniche. 

A partire da Gennaio 2017 questi prezzi verranno leggermente ritoccati, così, se desiderate per voi o per una persona cara un angiolino personalizzato, il momento è adesso.

E un nuovo angiolino nascerà.


lunedì 31 ottobre 2016

778 - Ultimi dipinti nati: alcune commissioni

Nella confusione creata dal susseguirsi degli ultimi avvenimenti, non ho più dedicato alcun post al mio lavoro, i miei dipinti, gli ultimi nati.
Sì, perché il mio lavoro amatissimo è sempre proseguito; sono tante le novità che ancora non ho mostrato qui nel blog, per cui da oggi, per rimediare, piano piano, a puntate, un po' per volta, vi mostrerò tutte le immagini raccontando qualcosa di loro.

Durante la scorsa primavera ho creato un dipinto per una bimba che vive su un fiume maestoso, in un paese lontano mille e mille miglia da qui.

Il dipinto si intitola Cataleya's flight, e la sua storia è quella di un dono d'amore da parte di un padre per la sua bambina.
Le sue misure sono di cm 34x40, la tecnica è una tecnica mista su legno.
Il dipinto è adesso nella nursery della piccola Cataleya nella sua bellissima casa sul grande fiume a mille e mille miglia da qui.


Sempre nella tarda primavera ho realizzato un altro dono d'amore.
Questa volta è un dono di sorelle.
Elisa mi ha chiesto di dipingere un quadro come dono speciale per la sorella Eva, con la quale la lega il piccolo immenso mondo d'affetto, condivisione e segreti che unisce due sorelle.
Il suo titolo è Le notti chiare - Sorelle per sempre, le sue misure sono cm 30x30, e la tecnica con cui è stato realizzato è una tecnica mista su legno.


Il terzo dono d'amore è quello di un marito per la carissima moglie.
Raffigura la gatta di casa, Fortunata detta Forty, quarto membro di una splendida famiglia.
La nostra piccola Fortunata Forty misura cm 36x26 ed è realizzato con tecnica mista su cartone rigido Schoellershammer.

Ecco :)
Fine della prima puntata sugli ultimi dipinti nati.

Questa era dedicata tutta ai dipinti realizzati su commissione.

Vi ricordo che se il vostro desiderio è di avere un dipinto creato appositamente per voi, con dentro la vostra storia, i vostri colori, il vostro amore per qualcuno (o perché no, per voi stesse/i) trovate modalità e informazioni in questa pagina del mio sito

Ciascuno di questi tre dipinti è anche disponibile in formato di stampa - seppure non vedete le immagini nella pagina apposita, posso realizzarle in qualunque momento su richiesta, allo stesso prezzo e con le stesse modalità indicate nella pagina stessa.

Un abbraccio e alla prossima puntata sugli ultimi dipinti nati - proprio come nelle serie tv ;)
A presto!

mercoledì 12 ottobre 2016

777 - Racconto d'estate

Non sapevo da dove cominciarla questa storia. So come finisce, ed è proprio il finale che mi rende difficile raccontarla. Per questo ci ho messo così tanto. 
Continuavo a girare e rigirare attorno a queste foto senza trovare il coraggio, la voglia, la forza di guardarle una ad una e provare a raccontarle.
Poi di solito, nelle grandi esitazioni, arriva sempre il giorno in cui dici: va bene, è il momento. Quel giorno è oggi.
Adesso mi siedo qui e ci provo. Ci provo a raccontare.
Seppure non riuscirò bene, per via dei nodi ancora da sciogliere io mi metto qui e ci provo.
Devo farlo: lo devo a chi con pazienza (e vi ringrazio, davvero, dal cuore) continua a seguirmi, lo devo a questo posto nel quale ho condiviso tanto degli ultimi nove anni, lo devo anche a me, che di questo racconto sono stata protagonista indiretta.

Cominciamo dal sole.
Un'estate comincia sempre da lì.

 Il sole di mezzogiorno tra i rami dell'albero di fico nell'orto di mio padre.




Lo stesso sole ha bruciato i campi rendendoli così cari al mio cuore: nella loro essenzialità estrema i campi dell'estate così come quelli dell'inverno si disegnano nettamente come arazzi di bellezza.


Questo casale ha circa quattrocento anni. Ne devono essere successe di cose lì dentro e lì attorno, in tutto questo tempo. E difatti, nonostante la luminosità della giornata questa foto ha in sé una certa dose di misterioso fascino... Come se fosse la prima scena di un libro. O di un film.


La mia mania di raccogliere cose. Questo frammento di legno bicolore stava sul pelo dell'acqua una mattina in cui stavo nuotando. Ho pensato a quanto lunga doveva essere stata la sua storia e al fatto che proprio quel giorno alla stessa ora noi due ci trovavamo nello stesso posto. Potevo non portarlo via con me? 
Sì, in effetti avrei potuto. Ma non l'ho fatto ;)


Mattino presto: piccole pozze d'acqua tutte mie. 


La mia mania di raccogliere cose, due. Quel giorno è toccato ai sassi bianchi. Solo quelli. 
Tutti gli altri salvi.

Questa barca è proprio sotto la mia casa toscana e io la vedo, quando sono lì, tutti i giorni da tanti anni. Forse più di dieci. Non ha nome. Non so se appartenga ancora a qualcuno. È vecchia, malandata, consumata. Sta lì paziente in attesa di non si sa cosa e chi. Chissà che viaggi ha fatto, quanti e quali pesci le hanno sfiorato la chiglia. Tutti i giorni la vedo e la saluto. Mi commuove quel suo stare ferma, ancorata all'asfalto di un vecchio molo. La salverei ne avessi la possibilità. Riesco ad immaginarci, in una delle mie vite parallele, salpare per un viaggio girovago che dura, di porto in porto, tutta la vita. Lei tutta aggiustata, riverniciata, piena di bandierine e con un nome proprio. Mentre tutta impettita fa quello per cui è nata: navigare.




Un pomeriggio sulla laguna - che ha sempre il suo fascino...


Adoro il rosa che colora il centro del fiore della carota selvatica.


La luce di un pomeriggio di fine estate scalda la vite americana. E siamo sempre nell'orto di mio padre. L'ha piantata lui, moltissimi anni fa.


Nella mia casa toscana, che è poi la mia casa di bambina diventata, quando ne sono uscita, la casa dei miei genitori, il pavimento è fatto di grandi mattonelle con disegni ottenuti da diversi tipi di marmo assemblati tra loro. Questi assemblamenti casuali creano una variabile quasi infinita di quadri astratti, tra i quali spiccano quelle che il nostro occhio classifica come forme conosciute. Ognuno vede le sue. Per esempio mio padre era affezionato a quella che lui definiva la vecchietta in bicicletta, mia sorella conosce una certa anatra. Io invece ho lì un discreto numero di amici in forma di facce. Questo è uno di loro. Si trova proprio nella mia camera, di fronte al mio letto. È un pensatore, credo addirittura un filosofo. Il mio caro bizzarro ironico Filosofo Nasone.


"Umana che transiti per queste vecchie scale rendi omaggio al loro Signore"


"Identificati: chi sei? Cosa rechi in dono? Sei degna di passare?"


Mhhhh... 


Il permesso è stato poi accordato e sono arrivata in cima. Dopo profondi inchini di ringraziamento. 
- Dal basso, veniva su una musica bellissima. Probabilmente i musici del Signore del luogo lo stavano intrattenendo -


La storia sta volgendo al termine. La prima foglia d'autunno - sull'albero di fico da dove avevamo iniziato, quello nell'orto di mio padre, piantato da lui - sembra una colomba. O un angelo. 
Adesso prende il volo. 


E poi c'è questa foto. Quella cui tutto ha girato attorno, quella con una storia sua che non riesco ancora a raccontare nemmeno a me stessa. È una delle storie fondamentali nella Storia - con la esse maiuscola - della mia vita. Mi stava aspettando nell'estate del 2016. Il 4 Agosto, di mattino presto.

La chiamerò: "Ciao babbo".

mercoledì 27 luglio 2016

776 - Acquamarina - nuovo dipinto originale

Rimanendo, come dicevo nel post precedente, ben salde, attaccate ai "fatti", ovvero le cose reali e tangibili, negli ultimi giorni ho realizzato un nuovo dipinto originale.

Il suo titolo è:
Acquamarina.
Un intero mondo, in una sola parola.


Acquamarina misura cm 30x40, è dipinto con tecnica mista su legno, ed è disponibile nel mio sito.

venerdì 15 luglio 2016

775 - Ma cosa stai facendo? Come si riallaccia un filo?

Sì, lo so. Ormai mi vengo a noia da sola.
Mi dico, e vi dico ormai a cadenza regolare che voglio tornare a scrivere con maggiore costanza, ma non lo sto facendo. Non ho scusanti, e allo stesso tempo ne ho molte - i ritmi della vita, le troppe cose da raccontare ma allo stesso tempo anche troppo poco interessanti - e così passano i giorni, le settimane, i mesi, e subentra una sorta di inerzia che rende poi sempre più difficoltoso ogni ritorno. 
Cosa racconto, mi chiedo? Cosa potrebbe interessare a queste anime belle che ancora ogni tanto passano da qui? Ha senso, in questo periodo in cui tutti siamo di fretta - che chissà dove dobbiamo andare - ha ancora senso tenere un blog?
Sì, penso che lo abbia, e ne possa avere molto.
Ma non riesco più a trovare una voce autentica con cui farlo...

E così riprendiamo dalle cose concrete, da quello che ho fatto, che almeno è tangibile, essendo appunto parte del mondo dei fatti.

Vi mostrerò un po' di cose,  di lavori realizzati negli ultimi tempi, magari suddividendoli in due o tre puntate, per non fare un unico intervento troppo lungo e pesante.
In questa prima vi presento tre dipinti realizzati per una bottega artistica situata sul Lago di Garda che ho chiamato i dipinti blu.

Si tratta di:

L'aria quieta, della misura di cm 30x30, realizzato con tecnica mista su legno


Moonlight summer, stessa misura, stessa tecnica, stesso supporto


L'ora blu, idem come sopra :)

Tre dipinti che raccontano di atmosfere sospese, passeggiate estive al chiaro di luna in quei piccoli mondi che tanto prediligo, fatti di silenzio, attesa, sospensione, come fossero fuori dal tempo, come se la fretta lì non esistesse, ma solo aria buona e sottile, canti di uccelli, sciabordio di acque calme.
Come dico sempre: dipingo mondi dove vorrei abitare dentro.

Se vi troverete nei pressi del Lago di Garda, li potrete vedere dal vivo, e volendo anche acquistare, presso la bottega Studio D'Arte in via Cairoli 5, a Torri del Benaco. 
Un piccolo mondo pieno di meraviglie proprio sulle rive del bellissimo lago.

Bene, per il momento mi fermo qui, ma tornerò presto con altre piccole novità.
Grazie per avere voglia di passare ancora da qui, seppure la padrona di casa è spesso assente.

Mi piacerebbe sapere cosa vorreste trovare in queste pagine, cosa vi farebbe piacere leggere e vedere, ma capisco che è anche troppo impegnativa (per voi) una domanda del genere.
Però, casomai aveste voglia di rispondere io sarei molto felice di leggere...

Dimenticavo! I tre dipinti sono disponibili anche sotto forma di stampa artistica, sul mio sito.

A tutte/i voi una buona serata blu, e a presto.

sabato 28 maggio 2016

774 - Fairies love home - l'immagine da colorare a Maggio


Una è perfettamente a suo agio e vi saluta per niente sopresa, la sua vicina con le mani sui fianchi borbotta tra sé: "Ma che succede qui?", l'abitante dell'ultimo ramo è appena uscita per una passeggiata, mentre la più sportiva sta facendo i suoi esercizi ginnici in giardino. 
Sono le fate degli alberi :)
Minuscole creature, abitano case magnifiche, e aspettano solo di essere colorate. 
Loro, le case e il grande albero-giardino che le accoglie.

Come al solito cliccate sull'immagine per ingrandirla, stampatela (meglio se su cartoncino), ed enjoy!

Questo scaricabile è finalizzato esclusivamente all'uso personale ed è soggetto alla licenza Creative Commons CC BY-NC-ND 3.0 IT (Obbligo di attribuzione, no uso commerciale, no opere derivate)

martedì 19 aprile 2016

773 - Madeleine Vionnet - Una pioniera del movimento di liberazione femminile

Non resisto alle storie interessanti. Specialmente quando si tratta di storie di donne. Specialmente quando si tratta di donne che con la loro storia possono essere di ispirazione per altre donne. Specialmente quando una di queste storie viene, nel tempo, dimenticata.

Se io scrivo il nome di Coco Chanel, dubito possa esserci qualcuno che deve cercare su google per sapere di chi sto parlando.
Ma se scrivo Madeleine Vionnet quanti sapranno subito collocare questo nome in un certo contesto storico, attibuendogli un volto, delle azioni, una vita? Pochi, temo...
Io ero tra loro.

 
Ero tra loro fino allo scorso sabato, quando, seguendo un consiglio, ho guardato un documentario trasmesso da Rai5 sulle donne nell'arte. Il documentario, parte di una serie, analizzava la figura di sei artiste vissute tra la fine dell'800 e i primi del '900. Madeleine Vionnet era tra loro. L'ho conosciuta così, rimanendo poi tanto colpita dalla sua vita da aver voglia di approfondire.
E, come sempre, quando trovo qualcosa di bello,  mi viene voglia anche di condividerlo.
Dunque eccomi qui a parlarne nel mio blog, il posto dove porto tutto quello che nel tempo mi ispira.
Se vi va di leggere la storia di una innovatrice illuminata, mettetevi comodi che cominciamo.

Madeleine Vionnet, nasce nel 1869 a Chilleurs-aux-Bois, un piccolo comune del Giura, nel centro-nord della Francia.
Il padre è un doganiere, le condizioni familiari sono umili, la madre muore in giovane età, e la bambina, come molte sue coetanee di ogni tempo o paese, a dieci anni lascia la scuola per andare a lavorare come apprendista sarta.

Trascorre lavorando infanzia e giovinezza, arrivando, di sartoria in sartoria fino in Inghilterra, dove affina sempre più il mestiere.

All'età di diciotto anni la sua carriera sembra però conclusa, a favore di quella di moglie e madre.
Ma il destino, il daimon, ha in serbo altro per lei.
A soli nove mesi il suo primo e unico bambino muore e questo fatto sconvolgente sembra darle la forza per rinascere in nuova forma, e lasciando il marito e un matrimonio in cui non si trova più, torna all'unica cosa che conosce e ama: fare abiti.

Trova nuovamente lavoro in alcune sartorie parigine, via via sempre più importanti, fino a che la sua passione e determinazione la portano nel 1912 ad aprire la sua propria Maison.
Ma la Storia, quella con la esse maiuscola, e ancora una volta un destino beffardo, tornano a fare irruzione nella sua vita con una guerra. La Guerra. 
Madeleine, costretta a chiudere l'atelier, parte dalla Francia per trascorrere alcuni anni in Italia, a Roma.

E probabilmente, proprio durante questo suo soggiorno, venendo a contatto con l'arte classica, matura la sua innovativa idea di abiti, che porterà con sé al suo ritorno in patria, dove è finalmente pronta per aprire una nuova casa di moda a suo nome.


Il successo è quasi immediato: il suo modo di fare abiti è sconvolgente, innovativo e per molti scandaloso.

Madeleine infatti ha sperimentato una nuova maniera di tagliare la stoffa: la taglia in diagonale, il famoso e da allora usatissimo sbieco. Lavorando con una tecnica tra scultorea e architettonica drappeggia poi la stoffa sul corpo femminile in modo che cada morbida, fluente,  leggera. E perché questi abiti possano essere indossati in modo semplice, elimina non solo quelle soffocanti e rigide costrizioni date da stecche e corsetti, ma anche bottoni, sottovesti e gran parte della biancheria intima. Uno scandalo. Uno scandalo incantevole che regala alle donne una sensazione nuova e irrinunciabile: quella della libertà. Libertà di indossare un abito semplice e bello, e libertà ancora più grande di poterlo fare per la prima volta da sole. Senza aiuti esterni per stringere lacci e rigidi busti, sistemare stecche di soffocanti corsetti, e infilare nelle asole decine e decine di bottoni.

La Maison Vionnet, sotto la guida della sua illuminata fondatrice diventa sempre più famosa e fiorisce in numero di lavoranti: circa milleduecento attorno agli anni Venti, in grande prevalenza donne.

L'illuminata Madeleine si distingue anche come datrice di lavoro.
Migliora i rapporti contrattuali, concede alle sue lavoranti malattia, congedi di maternità, e ferie pagate. Fa in modo che in azienda ci siano sempre a disposizione un medico, un dentista e un pediatra. Istituisce un asilo nido per accogliere i bambini delle sue ragazze e stabilisce per ogni nuovo nato, legittimo o illegittimo, una dote di 500 franchi.

Madeleine lavora e pensa come un'artista. E come un'artista fa in modo che il suo lavoro venga riconosciuto e protetto. Al contrario di Coco Chanel, è assolutamente contraria alla produzione di massa degli abiti, si batte con energia contro questa nuova pratica, ritenendo ognuno di questi unico e speciale. E proteggendo i suoi modelli non solo con la sua firma, ma anche con l'impronta digitale.
È il copyright: anche in questo Madame Vionnet è una pioniera.

Negli anni Venti e Trenta i suoi abiti sono famosissimi, arrivano a varcare l'oceano e diventano cult per le dive del cinema americano.


Ma di nuovo Storia e destino incombono su Madeleine. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la fiorente sartoria dovrà chiudere per la seconda volta. 
Madeleine ha 63 anni, e, a guerra finita, la sartoria non riaprirà più.
Le biografie su questi suoi ultimi anni diventano avare di notizie. Madeleine è come sparita...
Si sa che morirà novantanovenne in stato di povertà.

E qui la sua storia sembrerebbe finita.

E qui io ho pensato, ma caspita, cosa ha fatto per trentasei anni questa donna intelligente e volitiva? Non riuscivo ad immaginarla sola, povera e triste in una casetta fredda della periferia di Parigi.
Ho continuato a cercare notizie, fino a che mi è venuto incontro Bruce Chatwin dicendo: eh ma infatti, non è così.
Chatwin, Vionnet... che confusione, penserete. Giusto, non perdiamo il filo :)

Mentre cercavo e leggevo le poche notizie che si trovano sugli ultimi anni di Madeleine Vionnet, ne ho trovata una che mi ha illuminato: Madeleine era stata rintracciata e intervistata da Bruce Chatwin nel 1973 e questa intervista era stata riportata nel libro Che ci faccio qui?

Tadah! Illuminazione!
Io quel libro ce l'ho. Non l'ho ancora letto ma è nella mia libreria da tanti anni.
L'ho preso dal suo scaffale, ho cercato nell'indice, e aperto a pag. 110 il capitolo intitolato proprio: Madeleine Vionnet.

Al tempo dell'intervista Madeleine ha novantasei anni ed è una signora vispa e irriverente che vive, assieme ad un'assistente,  ancora a Parigi, nel seizième arrondissement.
È del tutto consapevole della sua grandezza, e, sebbene il suo nome non abbia più la rilevanza degli anni d'oro, si dichiara categoricamente "La migliore sarta del mondo!" 
Chatwin descrive in questo modo la casa dove vive: "La facciata è decorata con festoni di frutta e balconi di metallo del più pesante gusto borghese. Varcata la porta si entra però in un mondo di grate d'alluminio, muri trattati a sabbia, vetri specchianti e superfici di lacca lucida: un interno nitido e asciutto quanto la stessa Madame Vionnet. [...] Il salotto è tappezzato di pannelli di pergamena naturale. «Per ciascuno una pelle di pecora» dice lei ridendo «Come vede sono una pastorella!» Questa stanza, si dice, è il più eccezionale interno art deco rimasto intatto a Parigi - con la sua proprietaria. Ci sono divani coperti di pelliccia, sedie cromate con schienali di pelle bianca e tavoli di lacca scarlatta, il colore dei templi buddisti in Giappone."

Madame Vionnet racconta a Chatwin parti della sua vita, partendo dal rapporto strettissimo col padre, passando da tutte le sartorie per le quali ha lavorato, e le terribili, ma fondamentali signore che le dirigevano. Madame Gerber, l'ultima per la quale è stata dipendente, era esigentissima, la più esigente: Madeleine confessa che deve a lei tutto il suo successo, tanto da portare sempre con sé una sua foto. 
Racconta di come sia stata ispirata da Isadora Duncan che danzava scalza, col seno al vento, avvolta in una scia di drappeggi: «Quelle artiste!» esclama con un ampio gesto rovesciando la testa indietro «Quelle grrrrrande artiste!» 

Madame Vionnet sa di aver liberato le donne dalle prigioni di abiti soffocanti e rigidi, si ritiene una pioniera del movimento di liberazione femminile. È tuttora convinta che nessuna donna possa essere bella soffocata da abiti troppo pesanti. I suoi sono invece così impalpabli.  Seducenti vestaglie, abiti che sembrano non avere una struttura. A tenerli tra le mani sono una cosa da niente, si afflosciano. Fino a che non sono indossati. È solo allora che si rivelano in tutta la loro meraviglia.

«Io sono una donna di straordinaria vitalità» assicura Madame a Chatwin «Non mi sono mai annoiata, neppure un istante. Non sono mai stata invidiosa di niente e di nessuno e adesso ho raggiunto una certa tranquillità.» 

"È soddisfatta del suo lavoro" continua Chatwin "Soddisfatta di starsene nel suo salotto a leggere una biografia del cardinale Richelieu".

Si stanca un po' durante l'intervista, verso il finale va avanti con più lentezza.
Si rianima non appena Chatwin torna a parlare di moda. La segue ancora, naturalmente, ma la trova così triste, infiacchita. 
Infine il discorso si fa più delicato, Chatwin le chiede del suo rapporto con gli altri stilisti del suo tempo e Madame Vionnet non si tira indietro nel raccontare.
Dior, Balenciaga, Chanel... la sua rivale. Colei che deve averla più infastidita.
Ma serafica dice solamente: «Era una donna di gusto. Sì, bisogna ammetterlo. Ma era una modiste! Vale a dire, caro mio, che si intendeva di cappellini!» 

Al momento di congedarsi Chatwin le chiede se può farle scattare una foto, se ciò può disturbare in qualche modo la sua tranquillità.
Scatti, scatti pure, risponde lei serafica e maliziosa.
Tanto non potrà fotografarmi il cervello!


Beh, forse non il cervello, ma il cuore, l'anima, Madame Vionnet, quelli sì.

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