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venerdì 12 aprile 2013

675 - Pezzi di casa trovati per strada

Tra le mie più insolite collezioni c'è quella dei Pezzi di casa trovati per strada.
Avete mai notato, camminando - specie sui sentieri di campagna - brillare - in mezzo al breccino, incastonati in una zolla, tra l'erba - dei piccoli frammenti colorati? Fateci caso, ce ne sono decine. Non ho idea di come siano finiti lì, sui sentieri più disparati. Ogni volta che ne vedo uno non posso non chinarmi ad osservarlo con attenzione. Più o meno consumati, a volte si intuiscono frammenti di decori sbiaditi. Ogni volta non posso fare a meno di chiedermi da dove vengano, se davvero da una casa: - eri la mattonella di una cucina? un pezzo di pavimento nella camera di una ragazza? eri una ciotola? - domando loro. Non mi rispondono, lasciando aperti tutti i miei interrogativi. Da tempo, come per una sorta di catalogazione, li fotografo. Ho interi archivi di Pezzi di casa trovati per strada.  Mi piace riguardarli, ricordo quasi sempre dove ho scattato le varie immagini. A volte poi ne compongo collage. Come questo che lascio qui oggi. Come per una sorta di tributo al piccolo mistero che ognuno di questi frammenti porta con sè.


(Sì, immagino pensino sia piuttosto stramba, quei pochi che mi vedono mentre li fotografo ;))


martedì 23 novembre 2010

454

"Quando l'autunno è al colmo, il cielo è dominato dalla costellazione dello Scorpione. Capita sovente di vedere uno scorpione, specie nelle abitazioni di campagna. E' un insetto bruno, quasi nero, lucido, e dalla struttura composita. A colpo d'occhio appare dominante un apparato anteriore a tenaglia, con funzione prensile; mentre la parte posteriore termina in un apparato caudale importante, snodato, culminante in aculeo con capsula secernente liquido pernicioso, fino a risultare, in certi ambienti del pianeta, addirittura mortifero. Da noi gli scorpioni non hanno però simile terribilità e la loro puntura provoca effetti poco rilevanti. Tuttavia la figura dello scorpione è sicuramente tenebrosa, minacciosa di oscuro potere. Va anche detto che lo scorpione ama e frequenta luoghi bui, umidi, freschi e si muove abbastanza lentamente, proprio per via delle strutture aggressivo-difensive che lo formano.
Come costellazione, nelle civiltà antiche, specie quelle medio-orientali, veniva collegato a due divinità: Ares-Marte, ovvero l'impeto del fuoco primordiale che sprigiona dal buio la scintilla vitale, l'aggressività infrenabile; e Ade-Plutone, ovvero il regno delle tenebre, del freddo, delle acque morte, dell'indecifrabile. Basta considerare questi due elementi per intuire le caratteristiche del tempo che con l'Autunno stiamo attraversando. E' il tempo in cui a Marte succede Plutone, e al tempo del fuoco e del caldo secco subentra quello delle oscurità, del rinfrescarsi, dell'umidore. Marte e Plutone, signori dello Scorpione, sono il suggello simbolico e il nodo analogico di due realtà contrapposte che si passano poteri e domini. ..."
Marcella Rossi - La via del cibo - Ali&no Editrice

"Quasi mai spazzo le foglie cadute, o, se mi capita non lo faccio per motivi estetici, ma per riempirne la carriola e avere di che pacciamare al piede dei cespugli piantati da poco. ... Nel Cinquecento al monaco buddhista Sen No Rikyu, prima di affrontare l'esame di ammissione come discepolo del grande maestro Taken Joo, fu chiesto di ripulire cortile e giardino della casa del tè. Rikyu spazzò alla perfezione. A lavoro finito, si fermò con la ramazza in mano, a considerare l'effetto. Deve avere avuto la sensazione che qualcosa mancasse. Si avvicinò a un albero e ne scosse il tronco, finché il prato perfettamente pulito si chiazzò di giallo di rosa e d'arancio. Credo che in questo modo abbia dimostrato al maestro di possedere uno spirito capace di assimilare l'essenza di quanto poi fu definito wabi-sabi: pulito, ma mai troppo pulito, pulito, ma non sterile, pulito, ma esposto alle metamorfosi del mondo fluttuante. Soprattutto, aperto all'imperfezione, al mutamento, capace di scorgere persino nel cuore della desolazione, della solitudine, del freddo, dell'abbandono, una possibilità di bellezza. Questo mese, dalle mie parti considerato il più ingrato, il più triste, ha incanti forse più sottili di altre stagioni. Tutto in giardino trasmette una vibrazione di impermanenza, tutto tende ai toni del bruno, del fumo, del marcio e del secco, della nebbia e del gelo. ..."
Pia Pera - Apprendista di felicità - Gardenia Novembre 2010


un sole lontanissimo e sempre più basso sull'orizzonte non riesce più a penetrare la cortina dei rami e delle case.
mentre passeggio sul bruno, sul fumo, sul marcio, sul secco, sulla nebbia, sul gelo mi accompagna il sordo tonfo di altre foglie, le ultime che, pur senza che neanche un soffio di vento oggi le aiuti, a cadenze irregolari raggiungono noi, che camminiamo sulla terra.

martedì 13 aprile 2010

385 - hanami


"Contemplazione dei fiori. E' il significato della parola giapponese hanami, usata per indicare lo spettacolo della fioritura dei ciliegi che viene celebrata da secoli. Tutto comincia nelle prime giornate di sole di fine inverno, quando si aprono i primi bocci nelle regioni più temperate, per durare fino a quando gli ultimi fiori voleranno via nell'aria tiepida di fine primavera nella regione di Hokkaido, su al Nord.
...
L'hanami non è solo un fatto orticolo, rappresenta la rinascita, il buon auspicio, la tradizione che non cambia in una società proiettata nel futuro.
La fioritura dei ciliegi pervade fisicamente e mentalmente, dai giardini arriva a ogni singolo gesto nella vita quotidiana.
...
Si beve un aperitivo delicato estratto dai frutti del Prunus mume ... la bevanda più raffinata è un tè di fiori di ciliegio disidratati che, a contatto con l'acqua calda compiono una danza delicata all'interno della tazza, come petali portati dal vento. Il dolce tipico della primavera si chiama dango, sono palline colorate di farina di riso avvolte in foglie di ciliegio per prenderne tutto il sapore dolce-amaro. Ogni anno, per tutta la primavera, l'agenzia meteorologica giapponese (Kishocho) fornisce quotidianamente un dettagliato report sullo stato della fioritura dei ciliegi nel paese.
...
I bambini appendono lanterne colorate e disegni sui rami di ciliegi di tutto il paese e per oltre un mese frequenteranno i giardini in fiore come fossero le loro aule.
...
A Tokio il clou della fioritura avviene all'inizio di Aprile nei giardini dell'orto botanico e nel parco di Ueno, dove ogni giorno migliaia di persone si danno appuntamento sotto i ciliegi per mangiare, dormire, studiare o sposarsi.
...
Nel giardino dell'Heian Shrine di Kyoto c'è un secchio di legno pieno d'acqua. Serve a liberare gli uomini dai problemi che li affliggono: basta buttarci dentro uno di quei fogli di carta a forma di omino che gli stanno accanto. Si fa un'offerta, si scrivono sulla carta i propri spettri e a contatto con l'acqua, il foglio, compie una danza sinuosa fino a che non si scioglie completamente prima di svanire sul fondo. Ogni tanto una raffica di vento ci fa cadere dentro qualche petalo di sakura. Da profano non posso fare a meno di domandarmi se anche i ciliegi abbiano qualche angoscia da scacciare."

alcuni estratti dal bellissimo articolo Viaggio in Giappone, di Antonio Perazzi, rivista Gardenia Aprile 2010

non avendo a disposizione foto di fioriture di ciliegi, ho scelto, per restare in tema giapponese, un'immagine dal sapore wabi-sabi.

buon pomeriggio, e buone contemplazioni primaverili.
ancora meglio se di ciliegi in fiore.

sabato 9 agosto 2008

109 - le tre finestre

le guardo sempre. ogni volta che passo da quella certa via.
e, nonostante l'aspetto vetusto, mi pare quasi ci sia una certa cura.
nelle tinte scelte da quella gente che chissà quando colorò le mura così vivacemente; nella tenda bianca un po' discosta che si possa guardare la via sottostante e lasciar passare la luce; nei vasi appoggiati sul davanzale di quell'unica delle tre aperta, che entri un po' d'aria di questo agosto in una via dimenticata.

giovedì 8 novembre 2007

50 - la mia ciotola preferita

tra tutte, questa è la mia ciotola preferita.

mi piace perché è bianca.
rotonda.
semplice.
senza manico, la posso circondare con entrambe le mani.

mi piace ancora di più, per i suoi segni.
le tracce di tutte le volte in cui ho girato il cucchiaio prima di mangiare.

domenica 7 ottobre 2007

37 - mi piacciono certe atmosfere - di sera

sempre più spesso, sempre con maggiore chiarezza, mi accorgo che ciò che mi piace è davvero l'imperfezione.
in vero stile wabi sabi.

e così, anche nelle foto, ciò che prediligo, non sono le immagini perfette, patinate, tecnicamente ineccepibili, ma invece, come le definisco nel titolo, certe atmosfere.

spiegare cosa intendo per certe armosfere non è semplice.
certe atmosfere sono tutti quegli scatti in cui sento, oltre che vedere.
sento un odore, uno stato d'animo, il suono del vento.
sento il freddo, il caldo, un sentimento, un'emozione...

e non m'importa se la foto è mossa, se i colori non sono ben definiti.
se quella foto riesce a farmi sentire, oltre che vedere.

questa per esempio, è, tra le mie foto, una delle preferite.

una banale vista di periferia.
l'immagine è un po' mossa, fuori fuoco.

ma ogni volta che la guardo, in qualsiai momento della giornata io sia, sento il crepuscolo, l'odore di pioggia e degli alberi spogli, il calore delle prime luci che si accendono.
mi pervade la magia, quella che sta in un momento qualunque.

e questo, sì, mi piace. :)

martedì 28 agosto 2007

24 - gli incontri piacevoli - terza parte

un piccolo terrazzo, mostra con eleganza i segni del tempo.
un piacevole incontro in perfetto stile wabi sabi.

venerdì 17 agosto 2007

13 - wabi sabi - in giardino

wabi sabi è la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute.
è la bellezza delle cose umili e modeste.
è la bellezza delle cose insolite.

ecco. una sintetica descrizione di wabi sabi, può essere racchiusa in queste tre frasi.
wabi sabi è poi, ovviamente, molto di più.
costituisce una completa visione del mondo giapponese centrata sull'accettazione della transitorietà
è dunque una filosofia, uno stile di vita, un sistema estetico completo, un approccio a cose ed eventi che si avvicina allo zen, tanto da poter essere definito "lo zen delle cose".

mi sono avvicinata allo wabi sabi anni fa, casualmente, tramite un libro.
ed ho capito allora che tutto ciò che mi piace può essere considerato wabi sabi.

poichè wabi sabi è osservare.
è accettare.
è far parte.
è lasciar andare.
è la crepa nel muro di argilla.
la prima pioggia dell'estate.
il viandante che riposa al crepuscolo.
è la cerimonia del tè.
è un oggetto segnato dal tempo.
il lenzuolo sgualcito dopo il sonno.
il volo delgi uccelli migratori.
è il pulviscolo all'alba.
è la consapevolezza che tutto passa.
in tutto ciò che amo e cerco, mi accorgo di trovare lo spirito autentico dello wabi sabi.

anche ieri, durante una piccola ricognizione in giardino, ho trovato, apprezzato e dunque fotografato qualcosa di autenticamente wabi sabi.

una vecchia vanga tra foglie secche e nuove.

i cocci di due vasi decorati.

i primi segni d'autunno nelle foglie.
anche questo è, credo, uno di quegli elenchi destinati a durare nel tempo.
secondo lo spirito wabi sabi.


tutto attorno
non un fiore sbocciato
nè bagliore di foglie d'albero
l'unica capanna di un pescatore
solo, sulla riva, al crepuscolo
di questa vigilia d'autunno.
- teika 1161 1241 -

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