domenica 31 ottobre 2010

442 - fantasmetti de noantri

perfettamente in tema con la giornata di oggi, ci aspettava vaporizzato sui vetri della portafinestra.
non è adorabile?
così carino che ho voluto assolutamente fotografarlo, mentre fa "uuuuhhhhh.... buuuuhhhh... uuuuuuhhhhh".
(tutto vero eh!)

sabato 30 ottobre 2010

441 - notti di case, case di notte


selezione tratta da le casine, piccoli collage ispirati, anche, da ciò che segue

la notte, tra le altre cose, visito case.
quasi non passa notte che io non mi trovi ad attraversarne una.
vecchie case di campagna.
enormi palazzi nel centro di qualche sconosciuta città.
antiche dimore che si trovano chissà dove.
a volte ad accompagnarmi tra le stanze è la voce (più che la presenza) di qualcuno che mi racconta la storia della casa stessa.
altre invece passo in una sorta di insipiente solitudine.
quasi sempre ci sono un'infinità di scale.
alcune mastodontiche, massicce, poste proprio al centro, fulcro e sostegno.
altre più defilate, tortuose, salgono, scendono, si incrociano con altre scale, in una specie di labirinto di gradini.
il più delle volte le case sono vuote.
ma scorgo nelle stanze le tracce di un passato che le ha viste, anche, conventi, ospedali di fortuna, istituti dove hanno dimorato bambini, enormi alberghi ottocenteschi, musei.
risuonano i passi sul pavimento mentre attraverso lunghi corridoi in penombra sui quali si aprono stanze ora fatiscenti delle quali si legge ancora il passato glorioso.
una volta ricordo di essere salita sino all'ultimo piano di un edificio enorme.
i piani bassi erano caratterizzati da buio e polvere, ma salendo la luce si era fatta sempre più forte, fino a che in cima tutto era bianco come in una foto scattata con un potentissimo flash.
tutto questo chiarore proveniva dalle numerose finestre che si aprivano su un paesaggio fatto di vuoto mare e cielo.
e la luce stessa, lei sola, caratterizzava quell'ultimo piano.
un bagliore che puliva l'aria e rendeva le piccole vecchie stanze, bellissime e invitanti.
passando da una all'altra, avevo poi trovato una porta chiusa.
l'avevo aperta con cautela. al di là, una donna accudiva un gruppo di bambini molto piccoli.
mi aveva accolto senza sorpresa, come mi aspettasse.
mi aveva raccontato poi di come tutti loro fossero stati dimenticati lassù.
e di come la vita scorresse serena proprio per via di questa dimenticanza da parte del mondo.
di come loro vivessero bene in tutta quella luce, con quel mare davanti, in quell'aria tersa come un vento di marzo.
i bambini stavano mangiando da piccole tazze bianche, come quelle di un vecchio asilo.
la donna, quieta, sapeva tutto quello che c'era da fare e lo faceva senza fretta, sorridendo.
ricordo di quella casa la sensazione di pace e di benessere che mi aveva accompagnato fino al momento di lasciarla, e un po' anche dopo.
un'altra volta, forse la più bizzarra, la casa era in una nave.
anzi, la casa era la nave stessa. che era poi un albergo.
scricchiolavano le scale quella volta, mentre salivo e scendevo, e attraversavo cunicoli che mi portavano in cucine e vecchie sale da tè con le porte fatte a oblò.
mi capita così a volte, come oggi, che mi soffermi a pensare a quante case avrò visitato.
tante. una o più per notte.
case, case su case.
nemmeno fossi un'agente immobiliare!

e voi? avete un sogno ricorrente?
(perché di quello stavo parlando, si era capito, vero? ;))


venerdì 29 ottobre 2010

440 - LenzuoNina


e Ninablu diventa un lenzuolo.
più precisamente il lenzuolino per il letto di una bimba appena nata.
sapevo che l'artefice ci stava lavorando.
mi aveva chiesto cortesemente il permesso, e di tanto in tanto, en passant, mi teneva aggiornata sullo svolgere dei lavori.
ma quando ho ricevuto le foto del lavoro finito sono stata davvero orgogliosa di questa scelta.
del fatto che Nina accompagnerà il sonno e i sogni di una bimba.
ma soprattutto ancora di più che l'artefice di cui sopra, colei che con tanto di richiesta ufficiale ha avuto l'idea di fare di Nina una LenzuoNina, è la genitrice personale di me stessa.
da qualcuno dovevo aver preso, no?
brava maman. un bacio con lo schiocco e un applauso per te.

giovedì 28 ottobre 2010

439 - questi giorni, qui da me







***

questi giorni qui da me abbiamo anche una vincitrice estratta in modo casuale.
corrisponde al numero 12.
che corrisponde a Silvia.
che scrive a proposito del suo mondo di tè "Aprile 2001: tre sorelle (di cui una bambina) in viaggio verso un paese lontano e poco conosciuto; una casetta di legno piccola piccola, calda. Ogni sera una fumante tazza di tè, sedute attorno al tavolo, con la famiglia che ci ospita. Ormai la nostra seconda famiglia."
grazie Silvia per questo bellissimo ricordo. l'ho letto più volte, e nel mio immaginario, sbirciando attraverso il tempo, ho visto la casa, ho sentito il suo calore, ho visto voi attorno al tavolo.

Silvia, quando vuoi, mettiti in contatto con me tramite email, per l'indirizzo cui Acilia spedirà il suo tè di Natale.
e grazie a tutte per la partecipazione! per ogni ricordo, per ogni condivisione.
tutti li ho letti più e più volte. grazie davvero.
a presto!

domenica 24 ottobre 2010

438 - perché a me piace... "insieme a tè" (chiacchiere, presentazione, intervista e un giveaway!)

inizia oggi, una delle sorprese cui vi avevo fatto cenno nell'ultimo post.

si tratta di una nuova rubrica, che troverà posto qui da me periodicamente.

una rubrica tutta dedicata alla creatività femminile.

non so se a questo proposito avete già visto i banner sul lato destro di questa mia pagina.

sopra ho voluto scrivere sostengo e promuovo la creatività delle donne (e mi si perdoni la preferenza in questo campo per il mio sesso) perché farlo è qualcosa che ho molto a cuore.


perché a me piace.

mi piace quando una donna trova e segue la sua unicità.

quel qualcosa che la caratterizza e fa in modo che la sua parte creativa possa esprimersi attraverso i suoi scritti, le sue tavole colorate, i suoi scatti fotografici.

attraverso la sua maestria nel preparare una torta, nell'assemblare le perline che creeranno un bijou, nel tagliare e cucire la stoffa che diventerà un abito, una borsa, un bizzarro o tenero pupazzo.

attraverso la sua maestria per l'arte del tè. per l'arte dei fiori. e ancora, e ancora.

a me piace. mi piace tanto.


mi piace pensare che dietro quelle creazioni c'è un sogno.

c'è una voce interiore che ha chiamato.

c'è una donna che ha risposto.

e pur fra mille timori, incertezze, frustrazioni, e tutti quei piccoli o grandi blocchi che siamo così brave a porci di fronte come ostacoli quando si tratta di seguire il nostro sogno, un mattino lei si è guardata negli occhi e nel cuore, e ha preso la decisione di volerlo fare, di volerci provare.

e nella sua giornata così fitta di persone e di impegni, ha cercato e trovato quel ritaglio di buon tempo per sé.

e nella sua casa piena piena di stanze per gli altri, ha cercato e trovato lo spazio per sè.

quello dove sistemare la macchina da cucire, il tavolo da disegno, gli attrezzi per la fotografia, le scatole delle perline...

a me piace. mi piace tanto.


e ancora più mi piace quando il salto si è fatto proprio grande ed è arrivato il momento della condivisione.

quello in cui con un sussurro, o con voce forte e decisa lei, per la prima volta, ha detto "io so fare questo".

e lo ha mostrato al mondo.

mi piace. sì, mi piace, piace, piace!


per non dire di quanto poi mi piace quando il salto è diventato quasi un volo, e il sogno si è spinto talmente in là, che quasi non aveva osato nemmeno pensarlo.

e un bel giorno, tramite il passaparola, o iscrivendosi a una fiera, a un mercato, a una mostra, o aprendo una vetrina su internet, o facendo tutte queste cose assieme, lei ha deciso di provare a vendere quelle creazioni.

a trasformare un'arte, una capacità, in un mestiere.

qualcosa da cui trarre onesto guadagno.

sì, a me piace! mi piace e basta.


e siccome mi piace così tanto, vorrei dedicare attenzione a tutto ciò.


vorrei vederle queste donne. vederle e mostrarvele.

vorrei conoscerle. conoscerle e presentarvele.

vorrei ascoltare assieme a voi cosa hanno da dirci.

vorrei incoraggiarle, specie nei momenti in cui l'indecisione si fa blocco e timore.

vorrei seguirle nel tempo. e invitare voi a farlo.

vorrei portare nelle nostre case quello che nel loro tempo e nel loro spazio creano.


dunque maghe dei pennelli o della macchina da cucire, maestre del tè o della frutta candita, esperte di perline o di fiori, qualunque sia insomma la vostra arte o abilità, sarete, se vorrete, mie ospiti per raccontare, a chiunque voglia ascoltare, di voi, di ciò che fate, di ciò che farete.

vi cercherò io, sarete voi a cercarmi... in qualche modo ci troveremo.


andiamo ad iniziare dunque.

e lo facciamo con Acilia, maga e maestra del tè.


***


ho conosciuto il blog di Acilia ormai qualche anno fa. scoperto come capita facilmente nella blogsfera, quasi per caso. e divenuto da subito un piacevole appuntamento.


poi, come sempre faccio quando mi trovo di fronte ad una nuova entusiasmante scoperta, per un po’, l’ho seguito in silenzio.

mi piaceva il modo che ha di raccontare la sua passione per il tè.

mi piacevano la sua gentilezza, la sua maestria. la sua delicatezza. il suo modo di fare, inscindibile dal suo mondo.

entrare in contatto con le sue pagine è infatti come trovarsi nel mondo di una vera maestra giapponese del rito del tè.

si trovano nelle sue parole la stessa rarefatta precisione.

la stessa cura di ogni più piccolo particolare. la stessa bellezza nel disporre gli oggetti (nel nostro caso storie, poesie, ricette, immagini).

e tutto nella più semplice naturalezza.


come dicevo, per un po' l'ho seguita in silenzio.

poi un giorno mi sono fatta coraggio e le ho scritto, per chiederle, da amante con non troppa conoscenza dell'argomento, un consiglio, ovviamente sul tè.



e tutto ciò che avevo notato nelle sue pagine, l'ho ritrovato nelle sue parole: gentilezza, competenza, cura, bellezza.

da allora è nato tra noi un dialogo che, se pure a volte perdendosi nei meandri dei nostri impegni si fa rarefatto, rimane nel tempo affettuoso e continuo.

e ritrovare Acilia in una mail, è sempre l'immutato piacere di quella prima volta.


ma andiamo con ordine.

la deliziosa creatura di cui vi sto parlando, è la bella e appassionata ragazza che cura che cura dal 2005 Insieme a tè , splendido blog sul tè e tutti i suoi riti (ma non solo...).


e quella che adesso vorrei presentarvi, è la sua ultima avventura (ha da poco compiuto un anno!): quella di un rifornito ed efficiente punto vendita, nel quale Acilia presenta diverse selezioni curate da lei stessa, per proporle all'attenzione e all'acquisto di tutti gli interessati. a partire da chi già conosce e ama il tè, con la certezza che qui troverà prodotti ottimi, freschi, trattati con la cura di cui vi dicevo. per arrivare a chi invece si sta avvicinando a questo mondo o vorrebbe farlo, sicuro in questo caso di trovare anche la competenza della padrona di casa, sempre disponibile ad un consiglio, ad un suggerimento.


nella bottega virtuale troverete non solo preziose selezioni di tè neri, tè verdi, tè bianchi, tè oolong, ma anche alcune selezioni di erbe per infusi e tisane (come gobbolino, particolarmente adatto e amato dai bambini), il tutto nella versione naturale o aromatizzata.

accanto a questi, una serie numerosissima di accessori che diventano anche splendide idee regalo: oggetti che uniscono bellezza e utilità, come le splendide teiere tradizionali giapponesi, la tazza per il tè matcha realizzata e dipinta a mano, il set completo per la preparazione del matcha, il termometro per la giusta temperatura dell'acqua, il dosatore a pinza e altro ancora.


Acilia è anche disponibile a presenziare con i suoi tè per degustazioni durante eventi pubblici e privati, come convegni, presentazioni di libri, inaugurazioni, feste, matrimoni, e altro.


vi invito dunque a visitare questo suo posto bello. a gustarlo lentamente come si dovrebbe fare con una buona tazza i tè, cercando, sentendo tutti gli aromi e tutte le sensazioni che evoca. così come vi invito a sostenere questa sua passione, diventando, quando riterrete sarà il momento, affezionati clienti del suo curato piccolo shop.


***


e ora lascio a lei la parola, con le risposte ad una breve intervista.

si tratta di nove domande, divise in tre settori: il primo dedicato al sogno creativo (sia già questo divenuto o no un'attività), il secondo dedicato alla quotidianità, il terzo alle sensazioni legate al fluire delle stagioni.

spero gradiate le risposte di Acilia quanto le ho gradite io. (e anche le domande, ovviamente ;))


Il tuo sogno creativo

1- Chi/cosa ti ispira maggiormente?

In realtà la mia attività non è esclusivamente commerciale, la bottega virtuale e il blog (o esperienza editoriale come alcuni lo definiscono) procedono di pari passo. Pertanto, le suggestioni riguardano anche la scrittura e non solo la scelta dei prodotti.

Mi ispira guardarmi intorno, prestare attenzione alle cose, alle persone, alle dinamiche che regolano i rapporti tra le une e le altre, alla natura, all'arte. Mi ispira l'ascolto, l'intuito, la passione.

Quanto alla selezione dei tè e degli accessori, tengo in particolare considerazione le opinioni, le esigenze e le proposte dei miei lettori e clienti, della famiglia, degli amici più cari. Più di ogni altra cosa mi ispirano le foglie che possiedono maggiore potere evocativo, che hanno nella loro essenza originaria uno stimolo all'emozione, al significato.


2- Tieni un diario su cui annoti le tue ispirazioni?

A dire il vero no. Tengo un quaderno su cui annoto i nomi e i codici dei campioni dei tè che ho testato e che per qualche ragione mi hanno colpita, in modo da poterne considerare l'ipotesi di vendita in tempi futuri.

Su un moleskine prendo nota delle idee per eventuali pianificazioni di eventi; questo lo porto sempre con me.


3- Progetti futuri?

Non sono esattamente progetti, preferisco definirli desideri, possibilità. Vorrei fare, realizzare, arrivare in più luoghi possibili per disseminare la conoscenza del tè. E mi piacerebbe, un giorno o l'altro, inaugurare una sala da tè "reale", accessibile in ogni ora del giorno, che sia anche spazio espositivo dedicato ad artisti di ogni tipo, con pochissimi tavoli e moltissimi tè. Un luogo di accoglienza nel senso più ampio del termine.


Tu, tutti i giorni

1- Cosa c'è sul tuo comodino?

Ho due comodini, pur vivendo da sola: usufruisco di entrambi a seconda dei giorni, degli stati d'animo. C'è una lampada a luce gialla su ciascuno, dello stesso materiale ma di forma diversa; una delle due simula una luna piena.

Sul comodino di sinistra c'è una pietra rettangolare su cui è riprodotto il dipinto di un'amica che raffigura un angelo dalle sembianze e dalle tinte orientali, si chiama "Ti annuncio sempre". Accanto ci sono due porta candele cilindrici realizzati a mano da un'altra amica con polvere di tufo e passamaneria. Nella parte sottostante, su una mensolina poggiano 5 libri di poesie, della Szymborska, della Dickinson, di Hikmet, Garcia Lorca e Rilke.

Su quello di destra ci sono due o tre libri di narrativa che cambiano ciclicamente e un piccolo cumulo di bastoncini di cannella avvolti da rafia naturale.


2- Raccogli/collezioni qualcosa?

Personalmente ho sempre ritenuto che il collezionismo fosse abbastanza insensato se finisce con l'esaurirsi nel piacere del possesso. Mi piace utilizzare ciò che raccolgo, consumarlo e quando è possibile condividerlo.

Racimolo saponi naturali profumati, cappelli, scatole da tè, sali da cucina provenienti da varie parti del mondo, mieli, stralci di prosa e poesia, gioielli di pietre naturali.


3- Quali sono le tre costanti della tua giornata?

La teiera di tè verde naturale e la musica al risveglio; un bacio al mio nipotino nel primo pomeriggio; l'infuso di semi di finocchio e la lettura prima del sonno.


Il tempo, le stagioni

(una breve nota: l'intervista ad Acilia era stata fatta la scorsa estate. poi, per qualche difficoltà tecnica è stato tutto posticipato all'autunno. avremmo dovuto cambiare le tre domande finali, ma rileggendole, Acilia ed io abbiamo preferito lasciarle così come erano nate)


1- Quali suggestioni ti dona l'estate?

Ho fatto mie quelle di due scrittori che apprezzo molto: Erri De Luca e Cesare Pavese. Il primo in "Tu, mio" narra "un'estate brusca nell'età giovane in cui si impara il mondo di corsa". L'altro ne "La bella estate" racconta l'iniziazione alla vita nel passaggio dall'adolescenza alla maturità. Entrambi lo fanno passando anche per l'amore.

Ecco l'estate evoca in me il cambiamento, il transito dall'innocenza alla tentazione, alla consapevolezza; mi suggerisce la scoperta dei sensi, "la febbre del rispondere".


2- Qual è il tuo cibo preferito in questa stagione?

Anguria, tè verde giapponese freddo, cetrioli, cous cous con verdure, timo fresco.


3- E il capo d'abbigliamento cui non puoi stare senza?

Un fermaglio per liberare il collo dai riccioli nelle giornate più calde e un vestito di lino.


***

sostengo e promuovo la creatività femminile. la cura messa nel creare una sciarpa, un dipinto, un paio di orecchini. nel narrare una tazza di tè. sostengo le donne che ogni giorno si ritagliano uno spazio per il loro sogno. sostengo il loro desiderio di vederlo volare questo sogno. sostengo tutte queste donne. e Acilia è una di loro.

***

e ora attenzione!

Inseme a tè desidera fare dono ad uno dei lettori odierni della confezione di una delle sue selezioni più recenti: si tratta del Tè di Natale, creata apposta per il periodo di festività. il dono è formato da un sacchetto di iuta cucito e adornato a mano che contiene una bustina da 100 gr di tè, più l'infusore, posto nel taschino posteriore.

riceverli è facilissimo: lasciate qui di seguito un breve commento nel quale indicate qual è il vostro tè preferito e/o raccontate cosa è per voi il tè e/0 raccontate il vostro ricordo più bello legato proprio alla nostra, vostra, bevanda preferita. tra tutti i commenti ricevuti, verrà estratto, giovedì 28 Ottobre, il nome della fortunata, o del fortunato, che riceverà il bel dono direttamente a casa.


grazie Acilia per essere stata con noi. e per il generoso dono per i lettori di the t time. un saluto, l'augurio di poter continuare nella cura e crescita dei tuoi sogni, con la certezza che il tuo blog sarà sempre per me, e da oggi spero anche per qualcuno dei lettori di questo blog, un piacevole appuntamento.


***


e con un grazie a tutte voi, un caro saluto, e alla prossima!


venerdì 22 ottobre 2010

437 - cose strane che accadono di notte

di notte accadono sull'isola misteriosi prodigi

la notte.
quante volte fa capolino nei miei quadri?
lo notavo proprio ieri pomeriggio, aggiungendo questo file al mio archivio.
i titoli in cui è presente la parola notte sono moltissimi.
ma la notte è presente anche in altri sottili modi.
molti dei miei dipinti, sono creati proprio durante la notte.
o ancora, sono pensati, immaginati, sognati... tutte cose che faccio molto più comodamente "quando le spine dorsali stanno tutte stese" (M. Gualtieri - Senza polvere senza peso).
sono una viaggiatrice notturna.
di notte esploro mondi, visito case (di questo magari un giorno parlerò più approfonditamente), di notte penso, prendo appunti, sbircio fuori dalle finestre, scrivo (ho il classico taccuino degli appunti notturni sul comodino).
è bellissimo ascoltare la notte. ci avete mai provato?
a volte l'impressione è quella di percepire il tempo che si muove...

***

"di notte accadono sull'isola misteriosi prodigi" (mi sovviene adesso! e quante volte appare nei miei dipinti, e non solo, l'elemento isola? meglio non pensarci o ci tiro fuori un altro papiro... ;))...
dicevamo:

"di notte accadono sull'isola misteriosi prodigi" è il mio nuovo dipinto notturno. misura cm 50 x 50, è realizzato su legno con tecnica mista e da oggi è disponibile sul mio sito, in attesa di raggiungere una delle vostre notti :)

***

qualche piccolo annuncio:

per un sacco di lavori in corso (ripensamento generale del mio sito e cose così... :)) al momento l'archivio dei dipinti non più disponibili (perché già venduti, o di mia proprietà, o altro) non è consultabile. sono visibili solamente i dipinti disponibili al momento, quelli in vendita. spero di riuscire al più presto ad ultimare il lavoro e presentarvi una nuova disposizione, articolata e completa, che spero gradirete.

per altri misteriosi motivi, sto avendo negli ultimi giorni problemi con la ricezione delle email. spero adesso sia tutto a posto, ma qualcosa è accaduto. non ho ricevuto email che mi erano state inviate, altre le sto ricevendo adesso con molto ritardo. come dicevo, al momento dovrebbe essere tutto ripristinato. ma, se doveste avermi scritto nei giorni scorsi, e non doveste vedere la mia risposta in tempi ragionevoli, è molto probabile che io non abbia ricevuto nulla... in questo caso valutate eventualmente di riscrivermi. grazie e scusate per l'inconveniente!

sto preparando alcune entusiasmanti (almeno per me!) novità. spero di presentarvele al più presto, e che vi piacciano quanto piacciono a me.

alla prossima! :)

mercoledì 20 ottobre 2010

436 - e ancora, e ancora

e ci avviamo dunque, con questa sequenza di immagini, a percorrere per l'ultima volta i sentieri di questa vacanza autunnale.
ancora foto sparse, ancora commenti qua e là.
iniziamo con mariangela gualtieri, che così ci accompagna con le sue parole d'autunno:

"oggi sentiamo
il suo furioso pistone
che ora inventa l'autunno
e schianta tutte le foglie
e l'ordine sigilla di dare inizio ai letarghi..." (M. Gualtieri - Voci Tempestate - Senza polvere senza peso)


mentre noi passeggiamo...


e passeggiamo...


e incontriamo quelle che sarebbero le regine della festa, anche se non sembrano gradire poi tanto questa regalità.
ad occhi chiusi pensano solo al sapore dell'erba.
mentre pazientemente attendono di tornare ad essere mucche senza corona.


e vediamo loro, che non dovrebbero avere bisogno di cartelli, ma che comunque per fortuna ne hanno uno allegrissimo che li protegge


e li vediamo ancora quando poi, leggermente cresciuti, non vedono l'ora di crescere ancora per...


diventare come i loro fratelli maggiori. che, dopo essersi sonoramente schiaffeggiati a suon di jodel, ridono mentre si fanno ammirare dalla belle innamorate


e poi riprendiamo a passeggiare. e sorridiamo per questo costante, rassicurante, senso del bello

e ci sentiamo privilegiati del fatto che ci abbiano accompagnato anche le sue parole
"... tante cose nel corso delle stagioni la natura può insegnare a chi osserva: ma è nell'autunno che il bosco si fa leggere con chiarezza ... da una rosso-bianca amanita muscaria sbocconcellata puoi supporre che un capriolo o un cervo l'abbiano ricercata per drogarsi..." (M.R.Stern - Stagioni)

mentre passeggiamo


camminando camminando davanti alla maestosa bellissima casa fienile


e su pavimenti che non sono gli stessi della città bella.
(sono però gli stessi piedi ;) )


e passeggiamo


e camminiamo


al mattino


e nella quiete del pomeriggio.
camminiamo camminiamo.
finché arriviamo.
e come all'inizio c'è lei.
e poi basta.


"... oggi sentiamo il suo carico dolce
che un poco ustiona e un po' canta
indolora innamora
e asseconda la danza battente
di tutto il sangue" (M. Gualtieri - Voci tempestate - Senza polvere senza peso"

***

e grazie a voi per avermi accompagnato in tutti questi passi.
non vi fanno un po' male i muscoli? ;)

***

e ora qualche coordinata:
le immagini sono tutte scattate nella splendida Valle di Tires e sull'Alpe di Siusi.
camminando abbiamo percorso il sentiero del Rechter Leger, siamo arrivati alla Cima Voelseg, passando da San Sebastiano, dal Wuhnleger, dai prati di Traun, dai boschi di Wolfgruben, da Weisslahnbad, dal Plafotschwald, dall'antica via dei masi, dal sentiero di Hans e Paula Steger, e ancora, e ancora.
abbiamo passeggiato per le vie di Bolzano la bella e abbiamo reso omaggio a Oetzi.
ci siamo scaldati e rifocillati nelle malghe Tshcamin, Schoenblick e Plafoetsh.
ci ha salvato, una sera che eravamo persi e bagnati, un maniero spuntato dal nulla, che poi era il rifugio di Karerpass, ma noi mica lo sapevamo. (e comunque abbiamo un certo stile nel perderci ;))
e sempre, dal mattino appena svegli, alla ultima luce del giorno, ci hanno protetto, narrato, ammonito, allontanato, coccolato, resi peni di desiderio la cime del Rosengarten, con le torri del Vajolet, le Grassleitenspitzen, la Sattelspitze, la Tschaminspitze. e ancora, e ancora.

***

e dunque abbiamo finito?
forse.
ma forse anche no.
(ovvero qualche appendice di foto potrei anche rosicarla... pare una minaccia... ;))

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