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martedì 14 febbraio 2012

602 - un'incantatrice di terrazzi e una vincitrice



sono rimasta incantata (come il terrazzo stesso), tanto da andare a riguardare l'articolo tre, quattro, dieci volte, e infine a doverlo fotografare e condividere qui, da questo balcone in quel di Milano. 
o meglio, da quello che la sua incantatrice è riuscita a farne. 
20 metri quadrati, in una metropoli, che diventano jungla, rifugio, paradiso. 
un giardino pensile costruito nel tempo con dedizione e amore, osservando il luogo, i suoi estremi stagionali, ascoltando le piante messe a dimora, per capire, per trovare, sempre più, la giusta direzione nella quale procedere. 
Fiorella (un nome con un destino :)), si chiama la lettrice di Gardenia proprietaria e creatrice di questo eden. 
racconta di aver tirato su questo spazio come fosse un figlio, guidata solo dall'intuito, dalle letture, e dalla predilezione per l'azzurro, il viola, il rosa, il bianco. e ovviamente il verde.
che aggiungere?
misteriosa Fiorella, se mai dovessi passare da qui, saprai che hai una grande ammiratrice.
che sono incantata dalla tua maestria.
che sei una vera artista.
- le foto sono tratte da Terrazzi e balconi - allegato di Gardenia - Febbraio 2012 -

***

e infine, eccoci: abbiamo una vincitrice.
si chiama Valentina, e oggi, assieme al suo onomastico, può festeggiare anche la vincita di una delle mie stampe.
qui i particolari.
grazie a tutte/i per l'affettuosa partecipazione e i bei commenti lasciati.
e a presto, con un nuovo giveaway.


domenica 31 luglio 2011

551 - credere nei propri difetti

un bosco ombroso e una luminosa città, freschi di stampa, stanno raggiungendo le loro nuove case 

***

anni fa, durante una mostra dei miei dipinti, venni avvicinata, non senza una certa esitazione, da un anziano signore, che avevo avuto modo di osservare mentre egli stesso con grande attenzione osservava ogni particolare dei dipinti esposti.
si trattava di una persona timida e gentile, che, dopo avermi fatto alcuni interessanti commenti su ciò che aveva visto, mi raccontò un fatto, al quale, mi disse cercando di mostrare noncuranza, non pensava più da tempo. 
da giovane avrebbe tanto voluto fare il fumettista. 
amava creare vignette, trascorreva molte ore curando questa sua passione. 
gli sarebbe piaciuto, in particolare, pubblicare le sue strisce comiche su riviste o quotidiani.
quando però, facendosi molto coraggio, si era deciso a presentarle ad alcune redazioni, queste non si erano mostrate interessate, criticando specialmente l'estrema semplicità del tratto, non adatto al loro stile e ai gusti dei loro lettori.
questi rifiuti lo avevano così rattristato, da convincerlo di essere veramente un cattivo disegnatore. 
non sarebbe mai diventato un fumettista, questa era la pura e semplice verità. 
e così il suo sogno era stato prontamente accantonato. 
e per tutta la vita, mi disse : - non ci ho più pensato, e ho fatto il professore di applicazioni tecniche. 
- contento del mio lavoro? così, così - aggiunse sorridendo malinconicamente.

giorni fa, leggevo un'intervista a Jeff Kinney, autore del libro Diario di una schiappa (è di questi giorni l'uscita, in Italia, del film).
raccontava Kinney, di quanto, da perfetto sconosciuto agli inizi della sua carriera, avrebbe amato fare il disegnatore di strisce comico-satiriche per quotidiani e riviste. 
aveva così inviato i suoi lavori in visione a diverse redazioni.
ma il commento di tutte, unito al rifiuto, era stato: disegni troppo semplicistici. infantili. non adatti al nostro stile né al gusto dei lettori.
Kinney, a quel punto, si era un po' depresso. come è naturale.
per riprendersi però quasi subito, pensando: ok. sono troppo semplicistici? e allora io fingerò che siano stati realizzati da un ragazzino delle medie. e ci farò un libro. e nessuno a questo punto potrà obiettare che sono troppo infantili!

e così è stato.
Diario di una schiappa è diventato un best seller tradotto in 35 lingue, pubblicato in 37 paesi, con oltre cinquanta milioni di copie vendute.


credere nei propri difetti.
che venga inciso nella pietra a perenne monito.

martedì 30 novembre 2010

458 - sono le cose che piacciono a me

sapete forse già della mia passione per i ristoranti in attesa.
sapete forse anche della mia passione per il fuori che si specchia nel dentro (e viceversa).
potevo dunque resistere ad un'intera sala di ristorante in attesa nei quali vetri si specchia l'intera facciata di una via? 
no, non potevo.
e questa ne è la prova.


forse invece non sapete (o sì...?) della mia passione per gli artisti a lavoro.
li guarderei fino allo sfinimento senza in realtà stancarmi mai.
mi piace sbirciare sui loro tavoli, vedere come muovono le mani, ascoltarli se hanno qualcosa da dire, osservare le loro tecniche. 
sono così grata a chi decide di filmare il proprio lavoro e condividerlo. (io stessa lo farei ne fossi minimamente capace).
e dunque, nei ritagli di tempo, tra le mille cose che mi piace fare, c'è anche quella di girare nel web alla ricerca di nuovi video da gustare. o vecchi da rivedere.
ve ne lascio oggi qui quattro. si tratta del lavoro filmato di e da quattro artiste che seguo e ammiro da tempo:
ognuna ha un suo canale su you tube nel quale eventualmente cercare altri video.
ognuna ha un bellissimo blog cui si accede cliccando sul nome.
adesso vi lascio in loro compagnia, e spero che per voi, osservarle mentre creano, possa essere divertente quanto per me.
buon pomeriggio!








giovedì 3 settembre 2009

284 - un inverno nel montana e un'estate di qualche anno dopo

anni fa, durante un'estate particolarmente calda, avevo letto con piacere questo libro, che avevo poi rinominato tra me e me, il libro del vero grande inverno.
la storia è infatti quella di una coppia che decide di trascorrere un lungo periodo nell'estremo nord degli stati uniti d'america, narrata in prima persona dall'autore.
quanto avevo amato quel libro! l'ho infatti poi riletto più volte negli anni, ogni volta col piacere di ritrovare quelle atmosfere di silenzio, di tempo rallentato, di vita essenziale.
avevo anche cercato altri libri di bass, ma ahimé, non leggendo io troppo bene in inglese (ed essendo anche troppo pigra per iniziare a farlo davvero) non ne ho più avuto la possibilità, non avendo trovato più nulla di tradotto in italia.
così, nel tempo, mi era capitato più volte di ripensare a rick e elizabeth, con la voglia di saperne di più di loro.
il libro si concludeva con il loro desiderio di rimanere nel montana, di passare lì il resto della vita, ma chissà, pensavo, chissà se lo hanno poi fatto.
finché poi, giorni fa, ho provato a fare delle ricerche più approfondite in rete.
e... li ho trovati!
o meglio, ho trovato loro notizie, tramite il sito di elizabeth bass, l'allora fidanzata di rick, adesso moglie.
elizabeth era, già ai tempi del libro, una pittrice.
e, vivere in quelle terre, era stato fondamentale per la sua arte.
aveva trovato il ritmo e i silenzi giusti per lavorare (come la capisco!).
bene.
elizabeth è tutt'ora pittrice.
una bravissima pittrice. mi sono incantata ad osservare i suoi lavori.
lei e rick vivono ancora nel montana, sono genitori di due bambine.
ed io, ritrovandoli, ho avuto l'impressione - e la contentezza - di ritrovare due vecchi amici.
con la consapevolezza stranissima che loro, invece, non sanno nemmeno che esisto.
ah, la rete... ;)



martedì 21 luglio 2009

269 - a flor mais grande do mundo



un delicato e poetico corto d'animazione.
narrato dalla voce di josé saramago.
buona visione :)

sabato 23 agosto 2008

118 - simply life

rimaniamo in giardino.
dove è piacevole ritrovare questo angolino un po' nascosto.
la visuale è insolita, lo aggiro infatti da dietro, arrivando un po' di sorpresa.
un vecchio tavolo, lavori di invaso in corso, il falcetto per l'erba in attesa.
i suoni quelli di sempre, quelli del primo pomeriggio: un fruscio nell'erba, il merlo che canta, i mobiles mossi dal vento...


qui invece gli scatti di jennifer causey, rimanendo in tema simply life.

mercoledì 20 agosto 2008

117

vecchie, macchiate, molto wabi-sabi.
eppure così ordinate, in fila, sull'attenti.
mi sembrano quasi allegre.
in estate il bucato mi piace di più.


ogni suo scatto è poesia:



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