un bosco ombroso e una luminosa città, freschi di stampa, stanno raggiungendo le loro nuove case |
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anni fa, durante una mostra dei miei dipinti, venni avvicinata, non senza una certa esitazione, da un anziano signore, che avevo avuto modo di osservare mentre egli stesso con grande attenzione osservava ogni particolare dei dipinti esposti.
si trattava di una persona timida e gentile, che, dopo avermi fatto alcuni interessanti commenti su ciò che aveva visto, mi raccontò un fatto, al quale, mi disse cercando di mostrare noncuranza, non pensava più da tempo.
da giovane avrebbe tanto voluto fare il fumettista.
amava creare vignette, trascorreva molte ore curando questa sua passione.
gli sarebbe piaciuto, in particolare, pubblicare le sue strisce comiche su riviste o quotidiani.
quando però, facendosi molto coraggio, si era deciso a presentarle ad alcune redazioni, queste non si erano mostrate interessate, criticando specialmente l'estrema semplicità del tratto, non adatto al loro stile e ai gusti dei loro lettori.
questi rifiuti lo avevano così rattristato, da convincerlo di essere veramente un cattivo disegnatore.
non sarebbe mai diventato un fumettista, questa era la pura e semplice verità.
e così il suo sogno era stato prontamente accantonato.
e per tutta la vita, mi disse : - non ci ho più pensato, e ho fatto il professore di applicazioni tecniche.
- contento del mio lavoro? così, così - aggiunse sorridendo malinconicamente.
giorni fa, leggevo un'intervista a Jeff Kinney, autore del libro Diario di una schiappa (è di questi giorni l'uscita, in Italia, del film).
raccontava Kinney, di quanto, da perfetto sconosciuto agli inizi della sua carriera, avrebbe amato fare il disegnatore di strisce comico-satiriche per quotidiani e riviste.
aveva così inviato i suoi lavori in visione a diverse redazioni.
ma il commento di tutte, unito al rifiuto, era stato: disegni troppo semplicistici. infantili. non adatti al nostro stile né al gusto dei lettori.
Kinney, a quel punto, si era un po' depresso. come è naturale.
per riprendersi però quasi subito, pensando: ok. sono troppo semplicistici? e allora io fingerò che siano stati realizzati da un ragazzino delle medie. e ci farò un libro. e nessuno a questo punto potrà obiettare che sono troppo infantili!
e così è stato.
e Diario di una schiappa è diventato un best seller tradotto in 35 lingue, pubblicato in 37 paesi, con oltre cinquanta milioni di copie vendute.
credere nei propri difetti.
che venga inciso nella pietra a perenne monito.
La sorella di una mia amica d'infanzia, che disegnava molto bene, un giorno vedendo un mio disegno (avrò avuto 12/13 anni), mi disse con fare sprezzante "tu non potrai mai fare la disegnatrice". Ed io, come illustratrice, ho alle spalle una dozzina di libri. L'ex direttore artistico di CReare, quando vide le fotografie di alcune mie decorazioni, disse (con fare un po' schifato)"io qui vedo delle esecuzioni, ma nulla di creativo". Oggi, mi segue con gioia, e ad ogni incontro, mi riempie di complimenti. Ed, in più di un'occasione, ho girato io dei lavori al suo studio, perchè nel web trovavano prima il mio nome del suo. Detto questo, io come il "tuo" maestro di applicazioni tecniche, non ho realizzato il sogno, di campare con le mie passioni, ma qualche sfizio me lo sono tolta (dato che la sorella della mia amica, la disegnatrice non è mai riuscita a farla!).
RispondiEliminaIl tuo bosco ombroso, è meraviglioso.
I giudizi di certe persone, piccini come loro!
Bacione grande
ElenitaComaritaColorita
comarita mia, ma infatti, quanto tutte abbiamo goduto alla frase "bello sbaglio!"? (pretty woman ;))
RispondiEliminae quanto è (o sarebbe) rigenerante poterla dire, una due, ma abboniamo e facciamo anche dieci volte, nella vita?
io i tuoi sfizi li adoro. e ho detto tutto :)
un abbraccio!
la tua comarita primagosta
evviva le persone come te!! grazie per questo post, la saggezza delle persone buone salva il mondo dall'infelicità...
RispondiEliminaValentina: grazie a te per questo bellissimo e generoso commento. grazie davvero :)
RispondiEliminaSì, da incidere nella pietra.
RispondiEliminaO meglio, da incidere nel proprio cuore (che nella testa non funziona, si è visto e rivisto che convincersi solo con la testa porta raramente in qualche luogo interessante!).
Una bellissima storia, grazie!
(posso fare un sonoro pernacchione a tutti i cattivoni che hanno rifiutato il gentile vecchietto, alla sorella dell'amica di Elena e all'ex direttore artistico di Creare?)
Grazie per questo splendido post che dice tante cose vere.
RispondiEliminaun abbraccio
S.
duck e sybille: grazie a voi!
RispondiEliminacomplimenti: i tuoi dipinti sono una ventata d'aria fresca e di colore, ci piacciono molto sia a me che alla mia bambina!un bacio e buona giornata!
RispondiEliminaDavvero deliziosi: ho aggiunto il tuo codice sul mio blog: www.lamiadolcebambina.blogspot.com
RispondiEliminache meraviglia quel bosco ombroso!
RispondiElimina"credere nei propri difetti.
RispondiEliminache venga inciso nella pietra a perenne monito.
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Grazie Tiziana, parole sante...
Un bacione.
Nadia