domenica 30 maggio 2010

399 - è primavera nella sezione nuvole!


ed eccoli i miei piccoli amici!
vi ricordate di loro? sono gli artisti in erba della sezione nuvole, scuola statale d'infanzia G. Rodari di Bovezzo Brescia, coadiuvati dalla maestra Fulvia.
qui avevano creato ispirandosi alle mie fate.
qui era stato l'inverno a fare da modello.
oggi invece quello che pubblico è un collage di sette capolavori ispirati da alcuni dei miei dipinti primaverili.
mi piace sempre di più questo scambio.
sì, scambio.
perché se loro sono ispirati da me, io sono ispirata da loro.
e così il cerchio si chiude tondo e perfetto.
grazie miei piccoli amici! e a presto, spero.

sabato 29 maggio 2010

398

cose che possono accadere attorno alle 18 di un giorno di quasi estate:
entrando nella galleria di una di queste terre di mare, sul finestrino appare il bosco di betulle avvolto nella luce lunare di una di quelle terre boeme.
mentre ignaro di tutto questo il regionale delle 17 e 30 continua il suo lento andare.

buon sabato! :)

mercoledì 26 maggio 2010

397 - poi, quando venne notte...


il pomeriggio era stato un normale pomeriggio.
di quelli fin troppo quieti.
verso sera si era levato un vento da est, prima leggero, poi sempre più tirato, che aveva messo in subbuglio foglie e galletti segnavento.
quel vento aveva portato nuvole strane, mai viste in quei paraggi.
gli abitanti osservando da dietro le finestre lo strano fenomeno, discutevano tra loro su quale potesse essere la sua origine.
quale il significato.
andarono infine a dormire. come da anni e anni, erano soliti fare, proprio per lontane abitudini.
poi, quando venne notte, piovvero fiori.

***
"poi, quando venne notte, piovvero fiori", cm 102 x 45, tecnica mista su legno, nuovo nuovo, ancora fresco di pennellate, da questa sera presente nel mio sito.


martedì 25 maggio 2010

396 - i nomi della luna - prima parte

nuova, nera, o novilunio: quando è perfettamente invisibile.
piena, o plenilunio: quando è perfettamente tonda.
primo quarto o mezzaluna crescente: quando a metà tra nuova e piena si mostra illuminata a metà con la gobba volta a ponente.
ultimo quarto, o mezzaluna calante: quando a metà tra piena e nuova, si mostra illuminata a metà con la gobba volta a levante.
crescente, cornuta, silente, o falcata: tra nuova e primo quarto.
gibbosa crescente: tra primo quarto e piena.
gibbosa calante: tra piena e ultimo quarto.
rossa: è la luna di aprile.
embolismale: è la prima delle due lune che iniziano nello stesso mese (quest'anno non c'è).
prossima: quando nel ciclo mensile è più vicina alla terra.
remota: quando al contrario è più lontana.
ascendente: quando l'arco che il suo passaggio disegna, si allontana dall'orizzonte.
discendente: quando l'arco diminuisce e si avvicina all'orizzonte.

***

infine, quando il cielo è sereno, le cinque notti che precedono e seguono la luna piena illuminano le strade e il mare, portando il loro conforto a viandanti, sonnambuli, streghe e marinai.
e questa notte sarà la prima delle cinque notti luminose del mese di maggio.

si vede mica che sono un'accanita lettrice di lunari? ;)

lunedì 24 maggio 2010

395 - il sogno della tartaruga

sul fare della sera, si mettono sempre nello stesso punto.
accanto ad un muricciolo in lastre d'ardesia che emana a lungo tutto quello che resta del sole del pomeriggio.
poi, lì quiete e immobili, si raccolgono completamente all'interno di loro stesse.
dormono? ripensano alla loro giornata? alla loro vita?
entrano in un mondo di sogno?
... e comunque, cosa sogna una tartaruga?

venerdì 21 maggio 2010

394 - il bucato dei marinai

bucato di porto, steso al vento forza uno di un maggio levantino.
mentre i marinai dormono.
o ballano.
o bevono whisky.

buon fine settimana! ;)

mercoledì 19 maggio 2010

393 - la casa ideale di Robert Luis Stevenson


"Qualunque sia il luogo nel quale ci si propone di trascorrere l'esistenza, due sono le condizioni imprescindibili: la solitudine, e la presenza vivificante dell'acqua."

inizia così questo piacevole brevissimo libro, illustrato da Tullio Pericoli, che periodicamente mi piace sfogliare e sul quale indugio lungamente a riflettere.

"[...] Sulla faccia della terra ci sono molti posti che offrono la necessaria combinazione di una certa selvatichezza e di un'aggraziata varietà. Sarebbe desiderabile una vista imponente [...] le fitte felci nella brughiera del Surrey [...] la brughiera scozzese, punteggiata di abeti e betulle che si levino sui poggi, o una di quelle rocciose lande costiere, deserte, della Provenza, ricoperte di timo e di rosmarino che trasudano aromi, sono luoghi in cui l'animo è sempre esente dal tedio."

"[...] La casa dovrà essere a portata di voce di un fiumicello o del mare. Un fiume vero e proprio è assai più adatto alla poesia che ad adornare il paesaggio; ma se il fluire delle acque ingrandisce la scala di un oggetto da un altro, un vispo torrentello mostra in breve spazio una maggior varietà di promontori, di isolotti, di cascatelle, di gore con un dito d'acqua e di gorghi spumeggianti, con un corrispondente alternarsi di suoni e colori, di quanto faccia un fiume navigabile per centinaia di miglia [...] Se poi cerchiamo nel mare la nostra acqua ornamentale, dobbiamo scegliere una costiera aperta, frastagliata nel profilo, con porticcioli e promontori in miniatura, magari con qualche isolotto, ma soprattutto costituita di rocce che danno a strapiombo sull'acqua fonda [...]"

"Non c'è niente di più prezioso di una fuga di praticelli, l'uno che nasce dall'altro attraverso alte siepi, con il loro incanto [...] dovrai avere un bel prato in previsione della prima estate, così da gustarti una stupenda distesa di margherite, la gemmata brina dell'anno e anche un pergolato di lillà per inebriartene nel periodo della fioritura [...] I fiori migliori sono quelli vecchi che lascerai crescere alla rinfusa negli angoli [...] Adiacente al giardino, se sei in un paese del mezzogorno, un uliveto renderà completo il tuo dominio in miniatura [...] E non bisogna scordarsi gli uccelli: un giardino senza uccelli è come il cortile di una prigione [...] un merlo fra i lillà, un usignolo in fondo al sentiero che ti farà sgranchire le gambe per andarlo a sentire, e un poco più in là le cime degli alberi piene di cornacchie"

"Il salotto dovrà essere, se possibile, un luogo articolato, sì da consentire piccoli recessi per conversarvi; ma sarà comunque dotato di una lunga parete con un divano: un giorno su un divano con una profusione di cuscini offre i diversivi di un viaggio [...] I corridoi saranno tutta una libreria da cima a fondo, e le scale, nel caso, saranno accompagnate da volumi dai dossi antichi e condurranno appena un po' in alto, mentre verso il piano terra porteranno a un recettacolo illuminato da una finestrella e fornito di caminetto [...] Sopra le pareti saranno appese incisioni e una grande carta topografica del circondario [...]
[nello studio] Un tavolo è destinato al lavoro del momento, quello accanto ai libri di consultazione corrente, un altro molto ampio per i messaggi e le bozze che attendono di essere spedite; un altro tenuto sgombro per l'occorrenza, mentre l'ultimo sarà destinato alle carte geografiche, sempre lì a bofonchiare sotto un mare di carte a grande scala e di mappe. Fra tutti i libri questi sono i meno noiosi e i più ricchi di contenuto: il corso di strade e fiumi, i contorni e le chiazze delle foreste nelle mappe [...] le rende il genere di stampa più adatto a stimolare e appagare la fantasia [...]
Ho lasciato per ultima la stanza per le serate invernali. Questa dovrà avere mobili dai colori caldi, decisi e sofà e tappeti dal pelo lungo. Il caminetto, nel quale va messa legna aromatica, sostenuta da alari d'argento, è decorato da formelle con le storie della Bibbia. Le poltrone sono comode e profonde [...] una rastrelliera con i giornali della settimana, un tavolo per i libri dell'anno e a portata di mano, in un angolo, le tre scansie piene dei libri immortali che non stancano mai: Shakespeare, Molière, Montaigne, Lamb, Sterne, le commedie di De Musset [...]
Ampie, ariose, quasi senza mobilia le camere da letto, dal pavimento in assito lustro e con a capo del letto uno scaffale di libri, in caso di insonnia, particolari, come quelli di Pepys, le Lettere di Paston, Le Lettere dagli Highlands di Burt e il Calendario di Newgate."

e questo (assieme a molto altro) fa di una casa, la casa ideale per Robert Luis Stevenson.
molto di tutto ciò coincide con la mia, di casa ideale
che mi dite invece della vostra?

lunedì 17 maggio 2010

392 - la bella sorpresa di un lunedì qualunque è anche


... una nuova recensione per la mia Ninablu!
(abbiate pazienza :))



Un giorno, quando aveva solo pochi mesi, Nina puntò il suo ditino verso il mare e disse: “Blu!”. Poi incantata guardò il cielo e beatamente esclamò: “Blu!”. Una bimba prodigio? No, solo una tenera dispensatrice di gioia e meraviglia.
Vive in un luogo speciale, Nina: la sua è una casa sulla scogliera, quella più in alto di tutte, a picco sul mare. Lì con l'amorevole nonno Gustavo, il malconcio gatto Scampato e tanti amici intorno, Nina vede scorrere il tempo, nella rassicurante alternanza di tempestosi inverni e torride, lunghe estati sempre generose di avventure. Nel suo mondo speciale non c'è posto per il dolore, basta un pizzico di fantasia per aggiustare tutto, e anche il più terribile dei dispiaceri può trasformarsi in una piccola, dolce fiammella di speranza. A Nina bastano le sue preziose ali di stoffa e le sue bizzarre teiere per essere felice, e soprattutto il mare, quel gigante buono che la culla da quando è nata tra le sue possenti braccia, e che ha talmente tante storie da raccontare da riempire mille vite.
Molte romantiche illustrazioni a restituire atmosfere ai limiti dell'onirico, ma più di tutto le parole, calibrate, suadenti, perfette. È uno di quei libri che ti fanno venire voglia di leggere piano, per gustarsi fino in fondo ogni suono, assaporare parola per parola e avvertire quel brivido, quell'emozione così bella che si prova quando qualcuna arriva dritta al cuore. Più che una storia quella di Ninablu è tante storie insieme, quelle di tutte le bambine come lei, sognatrici, un po' buffe e istintivamente, irrimediabilmente poetiche. Indimenticabile Ninablu.

a cura di Francesca Chiarelli, per editoriaragazzi.com


sabato 15 maggio 2010

391 - di ritorno - in viaggio





e con queste cinque immagini si conclude il piccolo resoconto del ritorno.
cinque immagini scattate in movimento.
cinque momenti diversi.
paesaggi diversi, luci diverse.
un unico comune denominatore: la pioggia.
sempre presente in ogni nostro piccolo o grande spostamento.
talmente presente che ci ha riaccompagnato a casa.
e tuttora, adesso, in questo momento in cui scrivo, ci fa compagnia.
***
buon fine settimana!

venerdì 14 maggio 2010

390 - di ritorno - i pomeriggi




e dopo le mattine, arrivano sempre i pomeriggi.
è proprio un fatto certo.
basta star lì fermi ad aspettare.
e loro arrivano, puntuali come sanno essere i pomeriggi.

giovedì 13 maggio 2010

389 - "la sera quando smette di faticare..."

"si sente libero come una piuma..."
diceva il testo di una vecchia canzone di de gregori cantata da ron.

io quando la sera smetto di faticare (inteso, come nella canzone, e nel dialetto napoletano, come lavorare) inizio una battaglia per l'eliminazione del colore da ogni parte del corpo.
poiché con le mani lo raccolgo e lo deposito ovunque, dai capelli, alle braccia, all'incavo del collo.
sotto le unghie è un classico per tutte le stagioni: il blu di onda, sotto le unghie, si annida che è un piacere.
per non parlare, ovviamente, dei polpastrelli, che potrebbero lasciare decine di impronte digitali multicolor.
così, armata di spazzolina, strofino, insapono, sciacquo.
e poi ricomincio.
perché un'unghia è ancora gialla.
e nel palmo aleggia la traccia di un qualche disegno astratto.
eppure.
eppure qualcosa riesce sempre a sfuggirmi.
qualche piccolo segno beffardo di cui mi accorgo ore dopo.
stasera si tratta di una foglia sul braccio, poco sopra il polso.
nascosta al mio sguardo in quanto posta verso l'esterno, è apparsa mentre mi apprestavo ad affettare una cipolla per la cena.
una piccola foglia dopo un pomeriggio di foglie.
immortalata in una foto mossa e contorta.
e ancora non lavata via dal mio corpo.
la lascerò ancora un po'.
questa inesistente foglia di primavera.

***
e grazie a tutte dei bentornata!
fa sentire a casa, essere riaccolta.
nei prossimi giorni continuerò con qualche foto.
oggi temporali e foglie non me lo hanno permesso.

***
e poi, finiva così:
"la sera quando smette di faticare, si sente libero come una piuma. chiude nel fodero la fisarmonica, e ne accende una. e poi pensa: "mannaggia alla musica..." fino a domani le dice addio. si siede in faccia al golfo di napoli e ringrazia dio"

mercoledì 12 maggio 2010

388 - di ritorno - i mattini





buongiorno, bentrovati!
ci si arrugginisce a stare un po' senza usare tastiere e schermi. tutto sembra strano!
ma vediamo di riprendere pian pianino (che le scale sono di vetrolino diceva sempre mia nonna citando una vecchia fiaba :)) iniziando con qualche foto dei giorni passati.
foto di mattine, per esempio.
perché cosa c'è di meglio che camminare col naso all'insù nelle mattine di primavera?
niente.
ne convenite? :)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

shiny counter