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martedì 31 ottobre 2017

794 - Di cambiamenti: cose che si lasciano, cose che tornano

Ci sono post che non sappiamo bene come iniziare, non sappiamo che strada prenderanno, non sappiamo quanto saranno lunghi (sicuramente troppo), sappiamo però che vanno scritti, anche se per tutti i motivi precedenti, rimandiamo da tempo.
Questo è uno di quelli. Dunque, coraggio, me lo dico da sola: Tiziana inizia.

Un nuovo corso. Il dipinto inizia con uno sfondo fatto di velature azzurre e verdi

Da molto tempo, non so se lo avete notato, faccio cenni sui cambiamenti; ne parlo vagamente, sia qui nel blog, che tramite gli altri miei canali facebook e instagram.

Cambiare è un evento naturale; nella vita, ne attraversiamo continuamente di cambiamenti piccoli e grandi. Si cambia così come si cresce; cambiare è, non solo naturale, ma necessario per adattarci agli eventi e, anche, semplicemente come specie, per sopravvivere.

Allo stesso tempo siamo animali che si adattano spesso molto bene in situazioni che piano piano diventano comode, che magari abbiamo costruito con tempo e fatica creando qualcosa di non solo bello per noi, ma anche apprezzato dagli altri, da chi ha imparato a conoscerci e amarci in un certo modo.

Per questo, la sola idea di cambiare è una di quelle che spesso più spaventa.

Ma la vita è il più delle volte quello che succede nel tempo che passa, e dunque, nonostante ciò che abbiamo costruito, nonostante sia comodo e piacevole, accade che a un certo punto cominci a starci stretto, e a essere talmente liso qua e là da disfarsi, rompersi.

Questo è quello che mi è successo negli ultimi anni, come vita, e conseguentemente come lavoro - che nel mio caso è espressione principale di chi sono, cosa penso, come vivo.

Ho perso importanti, anzi fondamentali punti di riferimento, e,  superando  la boa dei cinquant'anni sono entrata in un'età in cui il corpo stesso comincia a cambiare: i capelli si riempiono di fili d'argento, il viso mostra i primi segni da scrutare con curiosità e affetto, e per quanto ancora agile, il corpo si stanca con più facilità e chiede tempi diversi.

Perde, in questa seconda età, per molti, per me sicuramente, importanza gran parte della nostra esteriorità, acquistandone tanto di più, e ogni giorno che passa sempre di più, il lato interiore. Diventiamo più essenziali, centrate - parlo sempre al femminile perché mi sento molto identificata col mio sesso. Cambia il modo di vestire, il modo di truccarsi - sempre se lo facevamo, e molto spesso, in questo caso, può capitare che si smetta del tutto.
Insomma, cambia molto del nostro modo di essere, molto di ciò che eravamo state fino a quel momento.
O almeno per me così è stato.
Sono, quasi involontariamente, quasi senza accorgermene, cambiata.
Così tanto che a volte stento a riconoscermi in vecchi scritti o, e qui arriviamo al punto principale di questo post, in vecchi disegni, dipinti, illustrazioni.

Li guardo, so che sono mie immagini e dunque emanazioni del mio essere, provo verso di loro affetto e gratitudine, ma non mi ci riconosco per come sono adesso. Non più.

Da ciò, è scaturito un primo lavoro di pulizia innanzitutto nel mio sito. Un lavoro di selezione, tutt'ora in corso, col quale sto lasciando solo quello che sento mi rappresenta ancora.

Sempre parlando della mia attività, che sta ormai girando la boa dei ventidue anni continuativi, tutto era iniziato, appunto ventidue anni fa, in modo un po' improvvisato e se vogliamo rocambolesco.

In poco tempo avevo lasciato un lavoro da dipendente, e mi ero ritrovata a intraprendere il sogno di una vita senza però avere alcuna nozione di come si costruisce un'attività professionale e senza che allora ci fossero figure capaci di seguirmi e supportarmi.
Non c'era ancora nemmeno internet, o almeno non era nella mia vita.
E quando poi, nel giro di qualche anno è arrivato e ha dato la vera svolta a tutta la mia attività, era comunque un internet che io, ma un po' tutti devo dire, usavamo in modo naif, seguendo impulsi e buon senso così come sembrava meglio.

Ho costruito il mio primo sito da sola, ho iniziato a scrivere questo blog quando ancora i blog erano una rarità, e l'unico social media assieme ai forum.

Non avevo programmi, non avevo calendari editoriali, non avevo nessuna nozione di marketing, tutto era per me, lo dico: casuale.

Il dipinto prosegue con un primo abbozzo di fiori

E, casualmente, ma penso anche molto puntualmente e fortunatamente, sono subito entrate nella mia vita lavorativa due forme di attività che mi hanno aiutato moltissimo a crescere e farmi conoscere: l'illustrazione e i dipinti realizati su commissione.

Ricordo benissimo il primo quadro che mi è stato richiesto su misura, come anche ricordo benissimo il primo libro illustrato. Ricordo la gratitudine, lo stupore, e il senso di responsabilità che avevo provato, e che, nel tempo, sono andati via via crescendo.

Ho realizzato su richiesta decine e decine di quadri, dipingendo in ognuno una piccola storia, ogni volta mettendomi in contatto profondo con coloro cui il quadro era destinato.
Allo stesso  modo ho illustrato decine di libri, andando avanti con queste due attività, parallelamente alla mia principale di pittrice e quella saltuaria di autrice, per molti anni.

E poi è successo che ho iniziato a cambiare...
E alcuni degli abiti lavorativi che avevo indossato fino a quel momento hanno cominciato a non essere più abiti nei quali stavo completamente a mio agio.

La prima sensazione di scomodità l'ho provata con l'illustrazone.
Già quando ho scritto La strada di Miro, il mio secondo libro come autrice,  avevo fortemente voluto che a illustrarlo fosse qualcuno che non ero io. E questo era, principalmente per me, un messaggio molto chiaro!

Nel periodo successivo, mi sono ritrovata a declinare offerte di lavoro che mi erano arrivate, perché sentivo che in quel settore non stavo più così comoda. Non è stato facile, ci ho molto pensato, fino a che sono arrivata a dire, prima a me stessa, e poi a chi mi consultava per una proposta editoriale che no, di illustrazione non mi occupavo più.

Ma questa è la prima volta che lo dico pubblicamente.
Di illustrazione non mi occupo più.
O meglio, quello che ho lasciato è proprio il libro illustrato, il progetto completo.

Lascio ancora aperta una porta per qualche eventuale progetto di brevissima durata, come una copertina o un manifesto, ma molto difficilmente illustrerò un intero libro.

Sto proprio in questi giorni ultimando un lavoro, proprio come illustratrice, per Petra Thorn, l'autrice tedesca con la quale ho collaborato per ben quattro libri - questo è il quinto assieme.
Sto ultimando le tavole con la consapevolezza che saranno le ultime per me.
E quello che provo è un sentimento di leggerezza, le saluto come vecchie amiche con le quali ho condiviso un lungo tratto di strada, una strada che finisce qui.
Fiù... l'ho detto :)

Ancora fiori...

Ma quello che sto per dire adesso, che mi costerà ancora di più e sul quale ho rimuginato molto, molto a lungo, è che la settimana scorsa ho ultimato, confezionato e spedito quello che probabilmente, almeno per un lungo periodo, sarà il mio ultimo dipinto su commissione.

Anche questo è un abito nel quale al momento non mi sento più comoda, qualcosa da lasciare andare per fare spazio ad altro.

Non li ho mai contati, forse un giorno lo farò, ma penso di aver dipinto più di cento quadri su richiesta - ma anzi, sicuramente molti di più.
L'ho fatto ogni volta con gioia, con la gratitudine di essere stata scelta e soprattutto con un profondo senso di connessione con il destinatario del quadro.
Tutto questo ha avuto per me un senso immenso, e di ognuno di questi dipinti ricordo tutto: le storie che mi sono state affidate, il momento in cui si traducevano in colori, ogni pennellata data e ognuna delle parole che mi sono state dette quando il quadro è stato mostrato e consegnato. Sono stati momenti unici e preziosi che conserverò sempre con grande cura.

Ma quello che in questo momento sento di voler e dunque dover fare è altro.
Come sto scendendo sempre di più all'interno di me stessa, così ho bisogno di tornare a una pittura che sia solo ed esclusivamente mia, alla ricerca, allo sperimentare nuove forme, con nuovi mezzi.

Non so dove mi porterà questo percorso. So solo che dopo anni in cui sentivo una sorta di inquietudine - che deve essere la stessa che provano i rettili quando cambiano pelle o gli uccelli quando emigrano - adesso sento di aver fatto quello che dovevo fare e di aver aperto una nuova stanza piena di luce nella quale, in silenzio, con calma, centratura e determinazione provare a fare altro. Andare avanti. Crescere come artista.

Quello che vedete dunque oggi, del quale, tra tutte queste parole vi mostro le principali fasi di lavorazione, è il primo dipinto di un nuovo ciclo.

Era molto che volevo farlo.
Era molto che volevo parlarvene.
Finalmente sono riuscita a realizzare entrambe le cose.

 È il momento di concentrarsi sui dettagli

E ora passiamo alla seconda fase di questo mio lungo racconto personale.

Alcune cose vanno, altre tornano.
E torneranno proprio qui nel blog.

Ne avevo molta voglia, è dunque con immenso piacere l'annuncio che stanno tornando le interviste di Perché a me piace.

Sono così entusiasta al pensiero!
Per questa prima tranche autunnale ho contattato alcune donne che io letteralmente adoro, che svolgono attività interessantissime, e che, per come lo fanno, sono per me di grande esempio e ispirazione.

Con molta generosità hanno accettato di rispondere alle mie domande, nel corso dei prossimi giorni ve le proporrò una ad una.

Non vedo l'ora!

Vorrei che questa rubrica potesse crescere sempre di più nel tempo, ho per lei grandi progetti.
Stay tuned, come si dice :)


Circondato da alcune delle sue prove colore, ecco il dipinto terminato


Bene direi che ce l'ho fatta ad arrivare alla fine di questa lunga seduta di psicoanalisi pubblica.
Ci siete ancora?
Se sì battete un colpo!

Ho bisogno del vostro feedback, siete per me fondamentali.
Vi ho veramente aperto cuore e anima, con sincera autenticià.
Ditemi cosa ne pensate, sia commentando qui sotto, che, se preferite facendolo su facebook dove condividerò

Mi piacerebbe poi, tantissimo, se in tutto questo post in cui ho parlato solo di me voi abbiate potuto trovare spunti per voi.

La condivisione dei nostri percorsi è un grande aiuto per tutte noi, me per prima che molto spesso mi nutro delle parole e delle esperienze di altre.

E quello dei cambiamenti è un argomento che mi sta molto a cuore, perché per me, la prima legge della vita, penso possa riassumersi in una frase di cinque parole: rimani fedele a te stessa.

Ed eccolo un primo piano: si intitola Floralia


























P.s.
Tutto ciò che ho scritto oggi, ha valore per ora, per questo momento, per questa fase della mia vita. L'argomento non è i cambiamenti? È dunque possibile che io cambi ancora e che possano tornare, seppure in nuovi modi e forme, entrambi i settori che sto lasciando ora. 
Tutto si muove, tutto passa, tutto torna, tutto cambia.


domenica 30 luglio 2017

792 - You're an All Star - il dipinto per Ilaria

Ieri Ilaria ha compiuto diciotto anni. La mamma mi aveva contattato da tempo, molto tempo, forse due anni, per farle un regalo che potesse rappresentarla in questo momento e che potesse essere assieme un legame tra passato e futuro. Ci siamo scambiate molti messaggi e alla fine, pur non sapendo niente di questa sorpresa, la stessa Ilaria ha scritto qualcosa che mi ha dato di lei un'immagine ancora più completa. Lo ha fatto scrivendo un elenco delle cose che più ama, che solo leggendolo, accende tutte le stelle del cielo. Da tutte queste ispirazioni, poi, qui, nel silenzio concentrato del mio studio, è nato il dipinto per lei.


È un quadro pieno di simboli che rimandano alla sua vita e al suo mondo, ma soprattutto è un quadro pieno di lei. Così pieno che non riesce a contenerla, il dipinto esce dalla tavola continua fuori, nel mondo che Ilaria stessa, presente, concentrata, attenta, crea!

Il suo titolo è You're an All Star. È anche il titolo della sua canzone preferita, che non conoscevo, ma è stata parte delle mie guide durante il periodo in cui ho lavorato al quadro.


***

You're an All Star è dipinto, con tecnica mista su una tavola di legno di pioppo della misura di cm 40x30. I motivi dell'abito riprendono il colore e i ricami del vero abito indossato per la sua festa. Tutto quello che appare nei suoi meravigliosi capelli ha preciso motivo di essere proprio dove è stato posizionato. E Ilaria abbraccia il mondo, che la abbraccia. 
Il dipinto, tenuto segreto fino a ieri, oggi può essere finalmente mostrato.
Lo trovate anche nel mio sito, nella pagina dei dipinti su commissione.

*** 

Auguri Ilaria! You're an All Star, e il mondo è tuo!

sabato 22 luglio 2017

791 - Insieme: il dipinto per Etika, Cristian e Tabatha

Qualche giorno fa ho dedicato un post alle persone splendide che acquistano arte.
Caterina è una di loro.

***

Ma facciamo un passo indietro (o avanti, o di lato :)), e arriviamo a oggi.
Oggi Erika e Cristian si sposano.
E Caterina, una delle loro più care amiche (meravigliosa allevatrice di falchi! ♡), ha scelto un regalo speciale, qualcosa che possa rimanere per sempre portando con sé la luce e la magia di questa estate per loro così straordinaria. 

È sempre un compito gratificante e di grande responsabilità realizzare qualcosa che è stato chiesto con tanto amore. Ma ogni volta che mi metto a fare il quadro, questo nasce quasi da solo, ovvero, l'atmosfera che si crea, si crea quasi indipendentemente dalla mia volontà, come se il quadro sapesse bene a chi è destinato e mi guidasse nella sua realizzazione.

E qui ci sono Erika, Cristian, la loro cagnolina Tabatha, in una sera d'estate. 
Felici. 
Insieme.


Insieme è proprio il fulcro, il significato profondo del quadro, diventando così il suo titolo

È una parola che rappresanta un mondo - come quello che Erika sta abbracciando.

Il quadro contiene tanti simboli, tanti piccoli rimandi alla loro quotidianità e alle loro aspirazioni, ma questo saranno loro a leggerlo.


Intanto, oggi: Insieme.
E viva gli sposi ♡


***

Qualche dettaglio tecnico: il dipinto misura cm 30x40, è dipinto, con tecnica mista, su una tavola in legno (di pioppo, per la precisione) da me precedentemente trattata.
Per saperne di più su un dipinto su commissione vi invito a visitare questa pagina dove troverete le prime informazioni.

giovedì 30 marzo 2017

786 - Un dipinto della primavera e la sua storia

Questo dipinto inizia da qui.
Dal significato etimologico di un passaggio stagionale. 

Equinozio di primavera. 
Dal dizionario etimologico: 
Equinozio - lat. Aequinòtium, da Equus, uguale, e Noctium, da Nòx Nòctis, notte; momento in cui il sole, passando sugli equatori, rende il giorno uguale alla notte in tutti i paesi della terra.
E ancora:
Stagione - lat. da Statio-ōnis, sosta, fermata, der. di stare fermo
E infine:
Primavera - lat. da Primus, primo, e Ver, la cui radice sembrerebbe Vas, dal sanscrito: ardere, splendere - da ricollegarsi a Vesta, dea del focolare domestico.

Non so che tipo di guida mi abbiano fatto queste parole, queste immagini archetipe, so solo che tutto è iniziato da lì.


In questa prima fase di lavorazione, potete osservare solo il tenue colore del cielo, le campiture delle case e un abbozzo di alberi e arbusti. Nei colori, nelle forme, nell'atmosfera, volevo un dipinto che evocasse pace, calma, equilibrio. Non mi ero creata una particolare palette di colori, avevo solo in mente qualcosa di tenue e avvolgente, qualcosa che ho seguito facendomi guidare da tonalità sfumate di rosa, grigio, verde, giallo senape - tutto mescolato ad una punta di bianco avorio per rendere i colori meno brillanti.


In questa seconda fase, riempite tutte le campiture del quadro, ho continuato il procedimento, come sempre faccio, venendo in avanti.
Ho creato il foliage di alberi e arbusti: osservando l'immagine potete notare la differenza tra gli arbusti già riempiti (i quattro in basso sul davanti) e quelli su cui devo ancora intervenire, che si presentano ancora con una base verde uniforme.
E anche il lavoro su quelli già riempiti non è ancora terminato: occuperà tutta l'ultima fase della lavorazione, quando mi dedicherò a sfumature e definizioni.


Dopo essermi dedicata alla foliazione e fioritura di tutte le piante e gli alberi in basso e alla sinistra del dipinto, ho completato il poco che rimaneva sulla destra.
Questo è solo un lavoro intermedio, poiché ci torno poi sempre sopra nella fase finale per definire/togliere/aggiungere/calibrare/ombreggiare/sfumare.
Costruire un dipinto è anche, e forse soprattutto, una questione di equilibri: la relazione tra gli spazi riempiti e quelli che rimarranno vuoti, quella tra le zone in ombra e quelle in luce, come l'alternanza di colori che virano più al caldo e quelli che tendono al freddo, etc.
Per me tutto questo, adesso, è puramente un fatto istintivo, naturale: dopo più di venti anni di lavoro continuativo non è più una questione di regole (che ci sono, e inizialmente sono di grande aiuto) ma di osservazione, e di sentire proprio il quadro nelle mani.


Ed ecco il dipinto finito.
Tutto è compiuto, ogni pianta ha avuto foglie e fiori in un gioco di equilibri, di chiari e scuri, di caldo e freddo, come vi ho raccontato nelle foto precedenti.
E così ci sono queste case, c'è un giardino incantato che le avvolge e le protegge, pieno di canti di uccelli, di un leggero stormire di fronde, del profumo dei fiori e delle foglie nuove.
E c'è un giorno speciale nel quale tutto è fermato nel suo perfetto equilibrio, e proprio in onore a questo equilibrio, ai giorni in cui il quadro è stato realizzato, e all'atmosfera di attesa che porta con sé, il suo titolo è - non poteva essere altrimenti che:
Equinozio di primavera.

E qui con l'andamento circolare che tanto mi piace si chiude il cerchio tornando alle frasi con cui tutto era iniziato. 
Dal dizionario etimologico: Equinozio - lat. Aequinòtium, da Equus, uguale, e Noctium, da Nòx Nòctis, notte; momento in cui il sole, passando sugli equatori, rende il giorno uguale alla notte in tutti i paesi della terra.


*** 

Equinozio di primavera è stato dipinto su legno con tecnica mista e misura cm 40x40.
È disponibile per le vostre case nel mio sito, sia come dipinto originale che in formato stampa.

***

Non è facile raccontare il procedimento mentale e fisico di un dipinto, mi piace molto farlo, ma ho sempre il dubbio di non riuscire a dire tutto o a farmi capire. Ma forse non è nemmeno così necessario, no?
Ogni dipinto è unico per chi lo osserva e parla ad ogni mente, ad ogni cuore, ad ogni anima, in modo diverso, raccontando ad ognuno la sua stessa storia.

giovedì 25 aprile 2013

677 - Il seme e il seme - Il dipinto per Elena


Altre volte, in passato, ho scritto che non so da dove vengano i dipinti, sia quelli che dipingo su mia ispirazione, sia quelli che nascono su commissione.
Più passa il tempo, più mi convinco che è proprio una sorta di mistero.
Questo ultimo nato, è stato realizzato per Elena, che, raccontandomi di lei, mi ha aperto la porta a una parte del suo mondo, reale e immaginario.
Come al solito ho messo tutto nell'alambicco della strega, ho acceso sotto il fuoco devozionale, ed ho lasciato che si compisse il sortilegio di trasformazione da parole in immagini. 
Ma, quando infine mi sono seduta al tavolo, i primi segni tracciati sono stati per me per prima una sorpresa. Sorpresa che ha trovato la sua chiusura in un cerchio oerfetto, quando Elena, visto il suo dipinto, mi ha subito chiamato per raccontarmi lei alcuni dei perché di tutto questo insieme che la vede protagonista.

***

Il dipinto, si intitola "Il seme e il seme" -  titolo tratto da alcuni frammenti di una poesia di Mariangela Gualtieri che mi ha accompagnato durante l'ultima fase di lavorazione e che ho scritto anche nella gonna della donna - misura cm 50x50, è realizzato con tecnica mista su legno, e lo potete visionare anche nella gallery dipinti su commissione del mio sito.

***

Grazie per essere passati da qui, grazie a Elena che mi ha permesso di essere tramite tra lei e il suo mondo rappresentato, a tutti buona giornata del 25 Aprile!


venerdì 22 giugno 2012

628 - ti ricordi di me?

lo so, sono recidiva.
ho già detto di non sapere da dove vengono i dipinti.
ma mi devo ripetere, perché questa volta il mistero è ancora più fitto.


la storia di questo dipinto è strana, la sua nascita ha seguito strade inconsuete.
negli ultimi mesi ho lavorato quasi esclusivamente per dipinti su commissioni o come illustratrice.
tutte le idee che nel frattempo arrivavano per dipinti miei, nati su mia esclusiva ispirazione, venivano comunque annotate sui miei famosi foglietti volanti, tutti raccolti poi in una cartella, che sfoglio quando mi predispongo a lavorare.
ho dunque forse attinto da lì?
certo che no :)
ho attinto da chissà dove, quando mi sono messa a lavorare su questa tavola.
e mentre il dipinto nasceva, continuavo a cambiarlo.
ho modificato completamente i colori, ho usato un modo diverso di stenderli, lavorando esclusivamente per istinto.
e mentre questa casa nasceva e i fiori sbocciavano attorno, pensavo a quel qualcuno che mi stava osservando da dietro le tende della finestra più grande senza che io lo vedessi. chi era? di chi si trattava?
e quel pensiero latente non mi ha più lasciato.
e infine, quando è stata la volta di scegliere il titolo, una voce da dentro mi ha sussurrato: Ti ricordi di me?

***

"Ti ricordi di me?" misura cm 30x30, è dipinto con tecnica mista su legno, e da oggi è disponibile   nel mio shop

***

e voi,  ricordate? :)


venerdì 23 marzo 2012

611 - Come in cielo


Irene, che per inclinazione e mestiere vive profondamente la natura, non vorrebbe separarsene neanche quando si trova tra le mura della sua accogliente casa.
Ha conosciuto il mio lavoro on line, si è innamorata dei miei dipinti (grazie, grazie :)) e ha pensato che avrei potuto essere io a farle da tramite per quel suo mondo prezioso e amatissimo: campi, alberi, boschi.
Così mi ha scritto, ci siamo scambiate diverse email, le ho spiegato il modo in cui lavoro, ci siamo piaciute... sì, la decisione era presa: avrei portato parte del suo mondo nella sua casa.
in particolare, Irene, era innamorata del mio dipinto Mezzestate: erano quelle le atmosfere che avrebbe voluto per lei.
La tarda serata, la buona stagione, le case colorate... e poi...
Già, e poi.
Perché a Irene sarebbe piaciuto che Mezzestate avesse una continuazione. Che non finisse lì, in quel prato, con quelle case in lontananza, ma che avesse potuto condurla oltre.

Cosa c'è più in là?
Quante volte anche io mi faccio la stessa domanda. Sia che mi trovi di fronte un dipinto, che ascolti una storia o una canzone, che veda un film... Cosa c'è dopo? Cosa vedo se allargo lo sguardo?
La stessa cosa me la chiedo (sempre!) riguardo ai miei quadri. come continua? Cosa c'è nel tuttointorno? Nella parte rimasta fuori dai perimetri della tavola?
È stato dunque un invito così irresistibile poter svelare -per primo a me stessa- uno di questi segreti...

***

Così è nato Come in cielo. 
Un dittico.
Un dipinto formato da due dipinti, che si completano a vicenda, ma che, volendo, possono anche essere divisi.
Ognuna delle due tavole misura cm 60x60 ed è dipinta con tecnica mista.

***

"Mi ci sento un po' sotto quell'albero... al limitare di un bosco, che guardo il paesaggio che si apre. Respiro il profumo di quelle bellissime fioriture, i grilli mi sa che ormai dormono, è tardi... ma c'è quel rumore di natura di notte, una musica che noi [...] conosciamo benissimo. Bellissimo, ci evoca splendidi ricordi e bellissime sensazioni, ci piace. Ci piace che sia il dominante del nostro salotto, della stanza che accoglie chi entra in casa nostra, parla di noi, delle cose che ci piacciono e ci fanno star bene [...] Bellissimo Tiziana, grazie."

Queste le prime impressioni di Irene.
E il suo grazie. 
Che si fa mio adesso; che si era fatto mio nel momento in cui sono stata scelta da lei.

Accanto a Irene, tutto questo tempo, a scegliere e a decidere c'è stato anche suo marito. non ci ho mai parlato ma sentivo la sua presenza nelle parole di Irene.
Grazie a entrambi.
Di cuore :)

***

Come anche grazie a tutti voi che avete letto.
e alla prossima.


lunedì 19 marzo 2012

610 - in questi giorni






lavori in corso, dentro. 
lavori in corso, fuori (nel cantiere primavera).

e voi, che state facendo?

mercoledì 30 novembre 2011

584 - l'albero di Vera


Tiziana mi ha chiesto di creare un dipinto per Vera, una piccola figlia di Gennaio.
e un dipinto per una bimba dell'inverno non poteva che iniziare con una sottile velatura d'azzurro.
è nato un albero poi, su quell'azzurro.
un albero pieno di doni e sorprese.
come gli alberi d'inverno. come gli alberi nati apposta per i bambini.
e infine, mentre lo dipingevo, s'è appollaiato, sul ramo più basso, un buffo timido esserino in rosso.
chi sarà...?
(io davvero non lo so. ma sono certa che Vera lo riconoscerà... :))


domenica 10 aprile 2011

516 - il volo serale degli uccelli azzurri

(continua da qui)

... e infine, questo mi hanno detto gli abitanti: - ogni sera, da boschi lontani, un volo di uccelli azzurri sale a salutarci. da che se ne abbia memoria, noi aspettiamo che il loro canto dia avvio alla nostra sera. arrivano con ogni clima, in ogni stagione. fanno un ampio giro sulle case, e poi se ne tornano là da dove sono arrivati. da sempre è così. e sempre sarà. ché qui da noi il tempo è cosa relativa.

così mi hanno detto. niente di diverso.
e io ho eseguito.

***
il volo serale degli uccelli azzurri, misura cm 50x50, è dipinto con tecnica mista su legno, e da oggi è disponibile nella sezione shop del mio sito.

domenica 3 aprile 2011

512 - gli abitanti e io


questo è lo stralcio, la piccola parte, di un dipinto al quale sto lavorando in questi giorni.
potete vedere come gli alberi siano ancora sagome bianche, e come anche le case stiano ancora crescendo.
è un dipinto particolare, che sta seguendo una strada tutta sua.
può accadere infatti, quando inizio un nuovo dipinto, che io abbia già in mente tutto, esattamente, fin nei particolari; o che io abbia invece solo idee vaghe.
ecco, questo dipinto è della seconda serie: idee vaghe.
addirittura, inizialmente, pensavo avrei lavorato ad un quadro monocromatico.
e invece i colori si sono affermati strada facendo, imponendomi di usarne anzi quasi più del solito.
strano, vero?
in questo momento per esempio, non ho la più pallida idea su come saranno gli alberi.
quando nel pomeriggio mi metterò al mio tavolo, mi verrà da loro comunicato, in qualche modo.

e proprio qui volevo arrivare iniziando questo post.
di come a volte i quadri prendano proprio il sopravvento, e dell'inconsapevolezza di chi li dipinge.
è come se questo posto davvero esistesse, da qualche parte.
e che non volesse essere ritratto in modo diverso da come esattamente è.
niente di diverso, mi raccomando, mi sussurrano gli abitanti della casa azzurra. niente di diverso, ti prego, mi incitano coloro che hanno piantato quegli alberi, che passano da quelle vie, che respirano quell'aria, che giornalmente si affacciano da quelle finestre.

e vedono... vedono anche forse la mia casa?
e me che li dipingo?

lo so, sembra il post di una folle :)
prendetela così, come un'esternazione della domenica mattina.

e buona giornata!

giovedì 20 gennaio 2011

482 - cose che faccio in questi giorni

osservare il cielo; cercare sulla terra tracce, segnali; annotare su un taccuino odierni toni di rosso, di rosa, di giallo, di azzurro, di verde; provare a trasferire le annotazioni in un nuovo dipinto.
che diventi anche mappa. che diventi anche traccia.
mettere poi tutto questo in un mosaico di foto.
che potrebbe intitolarsi: "questi giorni" come anche "cerca l'intruso"... ;)

e voi? cosa cercate in questi giorni? c'è qualcosa di cui prendete nota? camuffate da qualche parte un intruso? ditemi...

venerdì 12 novembre 2010

447 - questa settimana

questa settimana è stata una settimana un po' di corsa.
non amo le settimane un po' di corsa, ma a volte possono capitare.
e così quando capitano semplicemente corro.

mentre correvo:



mi sono divertita a scattare e pasticciare qualche foto

***


ho terminato il dipinto che N. ha voluto farsi come regalo per una ricorrenza importante.
N. voleva un bosco.
un bosco tutto per sé nel quale passeggiare.
un bosco notturno.
un bosco nella scia di una serie di boschi creati tempo fa.
e così, questa settimana ho anche terminato e inviato a N. il suo bosco personale.
e qui potete vedere qualche fase della sua nascita e crescita.
che partendo da una tavola di legno, arriva a rappresentare lo stesso legno dal quale la tavola era nata.

***

e infine questa settimana ho iniziato una vendita promozionale di stampe.
seppure questo blog nasce, anche, dalla necessità di allargare i perimetri del mio sito, quando accanto al narrare le mie giornate, dedico dello spazio alla promozione del mio lavoro, provo ancora un leggero imbarazzo.
ma è il mio lavoro, il modo in cui mi sostengo. e lo faccio con amore.
dunque bando all'imbarazzo, è con gioia ed entusiasmo che voglio raccontarvi di questa promozione.
che nasce dall'esigenza di fare pulizia nel mio archivio (vedi cassetti) e smaltire le stampe di questa prima mandata (di alcune tipologie ne rimangono pochissime) in attesa di nuove realizzazioni.
vi invito dunque, in caso di interesse, a visitare la pagina del mio sito dedicata all'iniziativa.
lì troverete tutte le descrizioni, i prezzi, e le modalità.
in caso ci fosse bisogno di altre informazioni, non esitate a scrivermi all'indirizzo che trovate qui in alto a destra. o sul mio sito, praticamente ovunque.

e, comunque sia stata, lenta o di corsa, un buon fine settimana a voi.

mercoledì 25 marzo 2009

213 - noio volevam savuar:

"per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?"

ok. qui c'è la mappa.

traduzione:
c'è qualcuno che aspetta.
io lascio la traccia.
seguendola, seguendola, prima o poi alla casa dei gabbiani ci si arriva ;)

lunedì 9 marzo 2009

204 - di bimbe in primavera

di cappellini rossi e a punta di bimbe in primavera, e di piedini nudi di bimbe in primavera, e di casina nei fiori delle bimbe in primavera, e di messaggi sussurrati da alberi di primavera a bimbe di primavera...
in attesa di mostrarlo tutto, un assaggio.
di primavera :)

lunedì 2 marzo 2009

200 - duecento!


duecentesimo post?
ne ho scritte di sciocchezze in tutto questo tempo... ;)
non l'avrei mai detto. non ci avrei scommesso.
pensavo mi sarei persa per strada, invece mollichina dopo mollichina: ho costruito una torricina, ho passeggiato per boschi e assaggiato il salato dei mari, ho scalato montagne, ho incontrato altri viandanti e ci siamo salutati, ho consumato in tutto questo viandare tre paia di scarpe, mi sono bagnata di piogge primaverili, asciugata a tiepidi soli invernali... e molto altro.
ho poco tempo stasera per rimanere qui, ma c'è una personcina che vorrebbe essere introdotta nella buona società dei blog.
chi è? che abito indossa? ma soprattutto a chi sta dedicando quel suo sguardo di abbraccio?
presto. presto si saprà.

giovedì 5 febbraio 2009

189 - Come nasce una fata


All'inizio c'è una tavola di legno.
Eccola:

Dovrà accogliere una fata, questa è per ora l'unica certezza.


La tavola viene trattata (con diverse mani di gesso acrilico e buone passate di carta vetrata tra una e l'altra) in modo che sia pronta per accogliere un disegno,


che è questo: ovvero la fata senza per il momento alcun particolare. Solo le sue forme, i lineamenti, la postura.


Poiché procedo sempre per avvicinamento, coloro per primo ciò che è più lontano, ovvero il cielo.
Scelgo due tinte opposte, perché  questo crea l'atmosfera che voglio: un luogo sospeso tra alba e tramonto.


Decido il colore che avrà l'abito, scelgo il verde, sanza particolari motivi, per istinto,


quale invece sarà quello dei capelli, anche in questo caso mi affido all'intuito scegliendo un nero profondo,


mentre nell'abito comincio a tessere pennellata su pennellata, i mondi che dovrà accogliere.
Mondi di fata: mondi di una fata tra albe e tramonti.


I mondi continuano a popolarsi: fiori, uccelli, case...


Poi per qualche tempo mi concentro sul fuori, dove nascono arbusti fioriti,


seguiti da notti lunari sul basso, giorni luminosi sull'alto.
E infine lineamenti della fata e dai suoi ornamenti.

Per ultime arrivano le scritte, e sono queste il messaggio che la fata porta, la sua grazia, la sua benedizione.
E capisco che da lì tutto è iniziato, da quelle parole che formano anche il titolo - L'orlo del cominciamento, che avevo già scelto - e dalla poesia dal quale questo titolo arriva, gli splendidi versi di Mariangela Gualtieri che così recitano:

Adesso fa notte – fa preghiera.
Apre le serrature del silenzio
fa apparire la mappa siderale
e ci inginocchia per quello spazio
immenso, fra qui e l’orlo
del cominciamento
quando le spine dorsali
stanno tutte stese.

E poi la fata è qui, finita.
Pronta per raggiungere la sua casa.
Dove già si trova.



***

Vi ricordo che L'orlo del cominciamento è sempre anche disppnibile nel bellissimo formato stampa che trovate nel mio sito



E questa è la storia di un dipinto di fata. 
Spero sia stata per voi una storia bella, un abbraccio, e alla prossima :)

domenica 18 gennaio 2009

178 - ancora lei

ancora la fata :)
con degli occhi di fata, un collo lungo di fata, e i suoi capelli di fata, che la seguono ovunque.

giovedì 15 gennaio 2009

177 - e che succede nel tutt'intorno di una fata?


ormai io e lei siamo tutt'uno.
viviamo in simbiosi :)

ps
c'è una lotteria d'inverno in corso ancora per sei giorni.
immagino voi lo sappiate già, ma per chi non sapesse è scritto tutto qui:


e buona serata.
da me. e dalla fata.
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