Questo dipinto inizia da qui.
Dal significato etimologico di un passaggio stagionale.
Equinozio di primavera.
Dal dizionario etimologico:
Equinozio - lat.
Aequinòtium, da Equus, uguale, e Noctium, da Nòx Nòctis, notte; momento
in cui il sole, passando sugli equatori, rende il giorno uguale alla
notte in tutti i paesi della terra.
E ancora:
Stagione - lat. da Statio-ōnis, sosta, fermata, der. di stare fermo
E infine:
Primavera - lat. da Primus, primo, e Ver, la cui radice sembrerebbe Vas, dal sanscrito: ardere, splendere - da ricollegarsi a Vesta, dea del focolare domestico.
E ancora:
Stagione - lat. da Statio-ōnis, sosta, fermata, der. di stare fermo
E infine:
Primavera - lat. da Primus, primo, e Ver, la cui radice sembrerebbe Vas, dal sanscrito: ardere, splendere - da ricollegarsi a Vesta, dea del focolare domestico.
Non so che tipo di guida mi abbiano fatto queste parole, queste immagini archetipe, so solo che tutto è iniziato da lì.
In questa prima fase di lavorazione, potete osservare solo il tenue colore del cielo, le campiture delle case e un abbozzo di alberi e arbusti. Nei colori, nelle forme, nell'atmosfera, volevo un dipinto che evocasse pace, calma, equilibrio. Non mi ero creata una particolare palette di colori, avevo solo in mente qualcosa di tenue e avvolgente, qualcosa che ho seguito facendomi guidare da tonalità sfumate di rosa, grigio, verde, giallo senape - tutto mescolato ad una punta di bianco avorio per rendere i colori meno brillanti.
In questa seconda fase, riempite tutte le campiture del quadro, ho continuato il procedimento, come sempre faccio, venendo in avanti.
Ho creato il foliage di alberi e arbusti: osservando l'immagine potete notare la differenza tra gli arbusti già riempiti (i quattro in basso sul davanti) e quelli su cui devo ancora intervenire, che si presentano ancora con una base verde uniforme.
E anche il lavoro su quelli già riempiti non è ancora terminato: occuperà tutta l'ultima fase della lavorazione, quando mi dedicherò a sfumature e definizioni.
Dopo essermi dedicata alla foliazione e fioritura di tutte le piante e gli alberi in basso e alla sinistra del dipinto, ho completato il poco che rimaneva sulla destra.
Questo è solo un lavoro intermedio, poiché ci torno poi sempre sopra nella fase finale per definire/togliere/aggiungere/calibrare/ombreggiare/sfumare.
Costruire un dipinto è anche, e forse soprattutto, una questione di equilibri: la relazione tra gli spazi riempiti e quelli che rimarranno vuoti, quella tra le zone in ombra e quelle in luce, come l'alternanza di colori che virano più al caldo e quelli che tendono al freddo, etc.
Per me tutto questo, adesso, è puramente un fatto istintivo, naturale: dopo più di venti anni di lavoro continuativo non è più una questione di regole (che ci sono, e inizialmente sono di grande aiuto) ma di osservazione, e di sentire proprio il quadro nelle mani.
Ed ecco il dipinto finito.
Tutto è compiuto, ogni pianta ha avuto foglie e fiori in un gioco di equilibri, di chiari e scuri, di caldo e freddo, come vi ho raccontato nelle foto precedenti.
E così ci sono queste case, c'è un giardino incantato che le avvolge e le protegge, pieno di canti di uccelli, di un leggero stormire di fronde, del profumo dei fiori e delle foglie nuove.
E c'è un giorno speciale nel quale tutto è fermato nel suo perfetto equilibrio, e proprio in onore a questo equilibrio, ai giorni in cui il quadro è stato realizzato, e all'atmosfera di attesa che porta con sé, il suo titolo è - non poteva essere altrimenti che:
Equinozio di primavera.
E qui con l'andamento circolare che tanto mi piace si chiude il cerchio tornando alle frasi con cui tutto era iniziato.
Dal dizionario etimologico: Equinozio - lat.
Aequinòtium, da Equus, uguale, e Noctium, da Nòx Nòctis, notte; momento
in cui il sole, passando sugli equatori, rende il giorno uguale alla
notte in tutti i paesi della terra.
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Equinozio di primavera è stato dipinto su legno con tecnica mista e misura cm 40x40.
È disponibile per le vostre case nel mio sito, sia come dipinto originale che in formato stampa.
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Non è facile raccontare il procedimento mentale e fisico di un dipinto, mi piace molto farlo, ma ho sempre il dubbio di non riuscire a dire tutto o a farmi capire. Ma forse non è nemmeno così necessario, no?
Ogni dipinto è unico per chi lo osserva e parla ad ogni mente, ad ogni cuore, ad ogni anima, in modo diverso, raccontando ad ognuno la sua stessa storia.
Cara Tiziana, che esperienza interessante leggere della costruzione di un tuo dipinto. In genere, mi incanto nel guardare le mani che dipingono in video che vado a cercare nei meandri del web e sarei entusiasta se potessi ammirare anche le tue, prima o poi. Leggerti è sempre fonte di grande piacere per me, te lo dico spesso, ma hai mai pensato di regalarci anche qualche pezzetto del tuo tempo pittorico? Ne sarei Entusiasta e di certo lo sarebbero anche altri estimatori della tua delicata e preziosa arte. Pensaci ... Nell'attesa trepidante che ciò possa accadere (ribadisco, prima o poi) continuerò a saziarmi delle tue parole e delle tue immagini. Complimenti per il dipinto "Equinozio" è splendido!!!! Buona primavera e un abbraccio
RispondiEliminaMonica
Ciao Monica, e grazie per questa richiesta! Anche io mi incanto, e dunque sì ci ho pensato, e più di ua volta. Il problema è che non sono tecnologica e non ho gli attrezzi giusti, ma come giustamente dici, prima o poi... :)
EliminaGrazie e un abbraccio di buonissima primavera a te!
No, non è necessario, anche io dico sempre che quel che dipingo è libero d'essere interpretato... solo così continua a vivere! Però mi pare che a chi osserva incuriosisca molto leggere qualcosa del come nasce un'immagine, inoltre farlo permette suggerire altri stimoli oltre a quelli visivi.
RispondiEliminaEvviva le curiosità!
P.S. leggendoti mi viene in mente che "equilibrio di primavera" sarebbe stato un titolo altrettanto valido! ^_^
A volte farlo, raccontare come è nato un dipinto o un qualsiasi altro progetto, permette di chiarire il processo anche a noi, che magari agiamo spesso in modo istintivo... per questo a volte mi soffermo a pensare e dico a me per prima: come è nata questa cosa, e perché? Riguardo al titolo sì, sarebbe stato adatto anche il tuo. Un caro saluto e buon sabato!
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