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giovedì 30 aprile 2015

753 - A cantar Maggio


Capo di casa ve porto 'na nova
Ve porto 'na felice primavera

E canta l'ucelino sula rama
L'inverno parte e primavera chiama

E l'è fiorita la ruta gentile
Ecco lo maggio e la cima d'aprile



Erano due i grandi momenti di rituale passaggio nel mondo arcaico contadino.

Uno si celebrava la notte del 31 Ottobre, quando si apre la porta che chiama i morti e li fa mescolare ai vivi. Imbolc.
L'altro, che quella porta la chiudeva definitivamente per aprire quella della luce, si celebrava la notte del 30 Aprile. Beltane. Questa notte.

Rimangono di questi riti antichi ricordi.
In certe parti d'Europa ancora si innalzano pali fioriti, si accendono fuochi, si parla col mondo per propiziare la buona stagione, il buon raccolto.


Da noi si cantava.
Era il cantar Maggio che nelle piazze, nei campi, nelle stalle, rinnovava la promessa di fertilità, amore, risveglio.


Questa è la casa delle maraviglie
Ci sta una mamma con tre belle figlie

Davanti a casa tua mi son trovato
Che bello paradiso c'ho veduto

Avete 'na figliola 'nnamorata
Sotto le mille chiave la tenete

Sotto le mille chiave come l'oro
Se me la date contento moro



In questo tempo, difficilmente i vecchi riti riescono a trovare posto. Ma tutto è ancora dentro di noi, scritto nel nostro dna, pronto a tornare in qualsiasi momento.

Non provate una sensazione di gioia primordiale leggendo le parole della canzone? Non sentite qualcuno che da lontano chiama?

È lui. Ed è lì fuori.
È il Re Maggio che torna a ingravidare il mondo.


Provo a sussurrarli piano questi versi.
Mondo, mi senti?
Forse un giorno riuscirò a cantarli, ricorderò come si fa.
E tu mi sentirai meglio.
Intanto...


Capo di casa ve porto 'na nova
Ve porto 'na felice primavera

E canta l'ucelino sula rama
L'inverno parte e primavera chiama

E l'è fiorita la ruta gentile
Ecco lo maggio e la cima d'aprile
.

***


* le strofe dei canti (in corsivo) sono tratte dai canti di Maggio della zona della Valle dell'Alto Chiascio e sono pubblicate sul libro "La vita della giumenta bianca" di Etain Addey, Ed. Magi

lunedì 2 febbraio 2015

745 - Candelora, Candelora: semo drento o semo fora?

Quattro dipinti tra inverno e primavera, tutti disponibili in formato stampa, qui:
http://www.tizianarinaldi.it/tiziana_rinaldi__00000c.htm



Candelora, Candelora... semo drento o semo fora?  :)

Decine di proverbi indicano sia l'una che l'altra cosa.

"Nel dì di Candelora, se nevica o se plora, dall'inverno semo fora".

"Il dì di Candelora dall'inverno semo fora, ma se piove o tira vento dell'inverno semo drento".

"Candelora, Candelora, dall'inverno semo fora, ma se è sole o solicello, semo sempre a mezzinverno"

"Se a Candelora acqua o neve viene giù l'inverno non c'è più".

"A Candelora, l'orso dalla tana viene fora. Esce fora un momento, vede l'ombra e torna drento" (ombra significa sole, sole significa inverno: si può tornare a dormire).

Fora, drento... che confusione.
Meno male che poi c'è una storiella che rimette tutto -pressappoco- in ordine:

"Disse il villano alla Candelora:
se acqua o neve viene giù, l'inverno non c'è più.
Rispose il bove al villano:
l'inverno finisce quando il prato inerbisce.
Aggiunse tremolante un vecchio infreddolito:
l'inverno se ne va insieme con San Vito!
Ribattè un asino testardo:
la primavera sarà in ritardo finché tra i campi non spunterà il cardo.
In quel mentre, la quercia di cent'anni sorrise senz'affanni e a tutti confidò: è cosa assai sicura che l'inverno arriva quando arriva e dura quanto dura"

***

E buon dì di Mezzinverno a voi! :)

***

Alcuni dei proverbi della Candelora sono tratti dal Bugiardino- Lunario Agenda delle terre Liguri del 2014.  

martedì 1 ottobre 2013

691 - Daucus carota: i nidi di fine estate


Il fiore della Carota selvatica (Daucus carota) è uno dei miei preferiti.
La sua bianca infiorescenza aperta caratterizza i campi di Luglio: dai freschi prati montani, alle fasce sassose di mezza collina, dai bordi delle autostrade, ai campi sospesi tra una periferia e l'altra, fino agli aridi e spinosi avamposti che portano al mare, Daucus carota apre il suo ombrello bianco caratterizzato dalla minuscola infiorescenza viola posta proprio al centro. E ne apre a mille e a mille per volta.
Ma è forse a fine estate e poi ancora in autunno, il momento in cui lo preferisco.
Quando, dopo l'impollinazione, si chiude su se stesso. Si raccoglie, assumendo forma di nido.
E i campi si riempiono di corolle che si abbracciano, si contengono, si proteggono.
Lo trovo così giusto, e preciso, inserito perfettamente nel suo momento.
E non posso non pensare, ogni volta che lo vedo, che sia lì -anche- per dirci, ricordarci, qualcosa.

mercoledì 3 aprile 2013

671 - Aprile - ispirazioni e gioie semplici


"Sarà perché Aprile è inondato di luce abbagliante. Sarà perché la terra sembra più verde. Sarà perché la resurrezione è il tratto distintivo di questo mese. E' per tutto questo che il nostro spirito spicca il volo? Ora arretra la stagione del buio e avanza con tutta la sua forza la stagione della luce. In giardino primule, viole del pensiero, violette, tulipani e gigli sono un'esplosione di colore. Ciascun fiore, ciascuna pianta e ciascun ramo testimoniano profondamente del potere dell'autenticità. [...]"
Sarah Ban Breathnach - L'incanto della vita semplice

***

Avevo pensato a una serie di ispirazioni tutte diverse - da quelle che seguono - per questo mese appena iniziato. Poi stamani, casualmente, mi sono ritrovata tra le mani questo scritto di Marguerite Yourcenar: I trentatre nomi di Dio. Trentatre poesie, trentatrè ispirazioni meravigliose da leggere, su cui meditare, da ripetere sussurrandole mentre stiamo facendo altro, da copiare su trentatre diversi cartoncini e farne dei piccoli quadri, da trascrivere sul diario, da cui partire per crearne ancora, da spargere come semi nel mondo. E non solo.

Buona passeggiata di Aprile :)

***

Gli abitanti delle isole

I trentatre nomi di Dio

1. Mare al mattino.
2. Rumore dalla sorgente nelle rocce sulle pareti di pietra.
3. Vento di mare a notte su un'isola.


Il ritorno


4. Ape.
5. Volo triangolare dei cigni.
6. Agnello appena nato, bell'ariete, pecora.


La trama dell'albero


7. Il tenero muso della vacca, il muso selvaggio del toro.
8. Il muso paziente del bue.
9. La fiamma rossa nel focolare.


Cantabile



10. Il cammello zoppo che attraversò la grande città affollata andando verso la morte.
11. L'erba. L'odore dell'erba.
12. (disegno suo, come tanti asterischi, stelline)


Vie di mare


13. La buona terra. La sabbia e la cenere
14. L'airone che ha atteso tutta la notte, intirizzito, e che trova di che placare la sua fame all'aurora.
 15. Il piccolo pesce che agonizza nella gola dell'airone.


Joyful

 
16. La mano che entra in contatto con le cose.
17. La pelle - tutta la superficie del corpo.
18. Lo sguardo e quello che guarda.


Sopra un prato di stelle


19. Le nove porte della percezione.
20. Il torso umano.
21. Il suono di una viola o di un flauto indigeno.


Tuttinsieme
  

22. Un sorso di una bevanda fredda o calda.
23. Il pane.
24. I fiori che spuntano dalla terra a primavera.


Buon tempo


25. Sonno in un letto.
26. Un cieco che canta e un bambino invalido.
27. Cavallo che corre libero.


Felicemente sottospora


28. La donna dei cani.
29. I cammelli che si abbeverano con i loro piccoli nel difficile wadi.
30. Sole nascente sopra un lago ancora mezzo ghiacciato.


Accade in primavera


31. Il lampo silenzioso. Il tuono fragoroso.
32. Il silenzio fra due amici.
33. La voce che viene da est, entra dall'orecchio destro e insegna un canto.


La casa dei gabbiani


E a tutte, tutti, buona rinascita di primavera.

***

Tutti i dipinti che vedete in questo post, sono disponibili in formato stampa, nel mio shop.


venerdì 1 febbraio 2013

662 - Imbolc e le gioie semplici di Febbraio

"Ma l'amore
che fa piovere le gocce e precipita
il più piccolo seme e lo riproduce
nella sua fabbrica di corolle
adesso dorme sotto forma di paesaggio invernale."
Mariangela Gualtieri - Bestia di Gioia

"Febbraio arriva freddo, grigio, piovoso, con doni camuffati perché li vedano soltanto gli spiriti più acuti."
Sarah Ban Breathnach - L'incanto della vita semplice

"Tè cinese, il profumo dei giacinti, caminetti accesi e vasi di viole: ecco l'immagine mentale di un piacevole pomeriggio di Febbraio."
Constance Spry


Il volo serale degli uccelli azzurri, disponibile la stampa


Come fossimo nel mezzo della notte, siamo oggi "nel ventre - imbolc" dell'inverno. Il momento di massimo riposo. Di massimo silenzio. Tutte le attività ridotte al minimo. In attesa. Tra poco, nel nero che si scolora, il primo canto degli uccelli. Una folata di vento che disordinando smuove. E poi il primo chiarore. La prima luce. I suoni del giorno che chiamano. Ma fra poco. Sostiamo adesso ancora quieti in questa notte che ristora. Come i petali arriciati nella gemma. La nostra nave immaginaria sta per virare ad est. Tra poco. 
Tra poco.


Tre porte rosse - disponibile la stampa


Recita un vecchio adagio: ogni cosa ha il suo tempo e ogni lavoro la sua luna. Febbraio, che per intrinseca spirituale caratteristica ispira e richiede il primo impulso, quello che dal buio dell'inverno ci traghetterà fino alle prime luci della primavera, potrebbe essere il mese adatto per: 

 - Iniziare un diario della primavera, annotando il primo schiudersi delle gemme, le prime luci diverse, i primi segnali

- Cercare ovunque i segni del selvatico: nella brutta strada di periferia, nel tratto di via di fronte casa, nella piazza centrale, nel parcheggio del supermercato, ovunque. Ovunque si presenti in forma di stelo d'erba, di fiore sfuggito, di seme portato, di lucertola assonnata, di gatto in amore. Cercare. E perché no, annotare. O fotografare. O pensarci un attimo, gioirne, e poi lasciare andare


Sull'isola di certe signore gentili -  disponibile la stampa


- Il mese scorso era il momento giusto per leggere poesia. Adesso, con queste prime nuove pulsioni verso l'esterno, potremmo iniziare a trascrivere poesia, ricopiando con cura le più care. Copiandole, riscrivendole, assaporeremo parola per parola, ripetendo, seppure da lontano, seppure in modo nostro, il percorso del poeta. I suoi passi. Riscriverle con la tastiera del computer. Copiarle, ancora meglio a mano, lentamente, curando la grafia. poi ne faremo qualcosa. Tutto ha un senso nella mia pazzia :) 
Per ora copiamo, trascriviamo. Gustando ogni attimo nel farlo

-  Imparare sempre di più a conoscere e usare verdura e frutta di stagione


Quel posto felice -  disponibile la stampa


- Prendere l'abitudine di annotare, ogni sera, cinque motivi per cui essere grate della giornata trascorsa. Motivi semplici, anche, e specialmente, piccole gioie infinitesimali

- Il cielo invernale è splendido, nelle sere limpide e fredde. Guardarlo di più, più intensamente, magari con una mappa stellare a portata di mano, potrebbe essere una bella cosa da fare, in Febbraio

- Riempire la casa di profumi: oli naturali, essenze, candele in pura cera d'api


I sogni degli alberi - disponibile  la stampa


- I miei giochi preferiti da bambina erano: ritagliare e incollare, inventare strane spericolate acrobazie, correre. Potrebbe essere una buona idea, in questo periodo, ricordarsi di come si fa a giocare. E riprendere giochi vecchi, o inventarne di nuovi

- Scendere in profondità nelle cose, cercare i significati. ci siamo soffermate ad osservare un fiore o uno strano insetto? A casa, potrebbe essere bello cercare tutto quello che puossiamo su di lui, approfondendo. Abbiamo ascoltato o letto una parola sconosciuta? O in questi giorni ci sta capitando di sentire una parola consueta della quale non conosciamo però l'etimologia? Bene: questo è il momento appropriato per approfondire

La misura del tempo - disponibili l'originale e la stampa


- Cercare e preparare una ricetta nuova, molto attraente, perché no, anche spericolata

- Annotare su un quaderno le parole preferite, e rileggerle, e assaporarle e, siccome ci piacciono tanto, usarle sempre di più

- Scrivere una lettera - di carta (anche a se stesse, perché no)

-  Oggi è Imbolc. perché non celebrarlo? lasciandoci magari ispirare da  tutti gli altri imbolc qui da me

La casa degli alberi azzurri - disponibile  la stampa


E a tutte/i buon Febbraio.
Buon sonno/sogno di mezzo inverno :)

p.s. 
Da oggi, 1 Febbraio 2013, ho riniziato, qui nel blog, a usare la lettera maiuscola dopo il punto. Perché avevo smesso? Mah. Sicuramente fretta nello scrivere e dunque smania di saltare anche un solo minuscolo passaggio. Da oggi la lettera maiuscola riassumerà nella mia scrittura e nella mia vita il suo gran bel perché. Oh lalà :)



mercoledì 9 gennaio 2013

658 - ispirazioni e gioie semplici per Gennaio - seconda parte

"Gennaio, mese di nuovi inizi e cari ricordi, ci invita. Vieni, lascia che l'inverno tessa il suo mirabile incantesimo: fredde e frizzanti giornate di sciarpe di lana, lunghe serate buie di cene saporite, conversazioni animate o gioie solitarie. Fuori la temperatura si abbassa e la neve scende soffice. Tutta la natura è in pace. Anche noi dovremmo esserlo. Ritìrati davanti al caminetto. Questo è il mese per sognare, guardare all'anno che viene e al viaggio interiore."
Sarah Ban Breathnach - L'incanto della vita semplice

Il viaggio, la sera, la neve - disponibile  la stampa

recita un vecchio adagio: ogni cosa ha il suo tempo e ogni lavoro la sua luna. Gennaio, che per intrinseca spirituale caratteristica ispira e richiede nuovi inizi, attività solitarie e contemplative, riposo, potrebbe essere il mese adatto per:

- fare una lista delle nostre più vere e intime aspirazioni
- eliminare ciò che da troppo tempo è di intralcio, iniziando col fare pulizia tra le proprie cose, nel nostro spazio personale, per renderlo il più possibile invitante e accogliente 

La luna dell'inverno - disponibile la stampa


- smettere di rimandare quell'attività che ci chiama da tempo: che sia iniziare a lavorare a maglia, studiare il tedesco, meditare giornalmente, imparare a ballare il tango, conversare con gli sconosciuti. inizio chiama inizi

Sera di neve - disponibile la stampa


 - gingillarsi:
. in libreria, alla ricerca di quel libro speciale -per questi giorni- che sappiamo esistere ma non abbiamo ancora trovato
. in cartoleria o in un negozio di belle arti, cercando l'album perfetto per iniziare un diario personale fatto di scritti, ritagli, fotografie, ispirazioni
. dal giornalaio, cercando una rivista nuova e sconosciuta che ci accompagnerà in pigre serate
. fuori, per strada in città, per sentieri in campagna o nel bosco, sulla spiaggia, cercando e osservando i segni del Vero Inverno


Il canto del bosco - disponibile la stampa

- circondarsi di bulbi: giunchiglie, giacinti, tulipani. in casa fioriscono velocemente in questi mesi, regalando profumi e colori che sollevano e rinfrancano
- dormire di più. e poi fare un sonnellino
- fare attenzione ai particolari
- leggere poesia. leggere ancora più poesia
- scegliere il film più bello del momento e regalarsi un pomeriggio al cinema. magari nel bel mezzo della settimana. magari da sole
 - fare provviste di cose buone: puro nerissimo cacao, mandorle, noci e nocciole, un nuovo tipo di miele mai assaggiato, panna fresca da montare o un pregiato formaggio spalmabile, diversi tipi di tè o infusi, zenzero, cannella, curcuma e altre profumatissime spezie, tutto da utilizzare nei giorni più bui e uggiosi per prepararsi e gustare insoliti spuntini  


E così, la notte prese forma - disponibile la stampa
- progettare un giardino: che sia nella terra, su un balcone, sul davanzale o in un vaso: questo è il mese giusto per pensare ai semi
- organizzare un tè con le amiche più care
- rilassarsi con un lungo bagno caldo cui avremo aggiunto oli profumati


La luna, tra i rami, in inverno - disponibile la stampa

 - fare una siesta. l'ho già detto? va bene, allora aggiungeteci un sonnellino ;)
e a tutte/i buon Gennaio. buon Vero Inverno.



domenica 6 gennaio 2013

657 - ispirazioni e gioie semplici per Gennaio - prima parte

"In questa fase dell'anno, dal regno dell'Ovest, che ci era venuto incontro con le sue ombre, con i primi freddi e le foschie, siamo entrati in pieno nel regno del Settentrione gelido e solitario [...] 
L'aria si oscura in men che non si dica poco dopo l'ora del pranzo, e si piomba tutti in una notte veramente lunga. [...] 

Silence and secrets - disponibile la stampa

Ma la Terra, in quale punto del viaggio cosmico viene a trovarsi? Ha lasciato il Sagittario, ultima costellazione del tempo d'Autunno, e viene a specchiarsi nel Capricorno, prima fase dell'Inverno. Capricorno è per eccellenza il segno astrologico del freddo, del buio, della durezza, della solitudine, della staticità, del silenzio; e nella tradizione astrologica, è governato da Saturno, che tutti questi aspetti rappresenta e tutela. 


Prima o poi l'amore arriva - disponibile la stampa

Già con l'Autunno era iniziato un fenomeno di caduta, di spoliazione; ebbene questo fenomeno ora è molto più accentuato, e si manifesta come nudità assoluta e generalizzata, dominante. Anche i sempreverdi battono in ritirata e s'impoveriscono.  Le manifestazioni più estroverse della vita naturale vengono a scomparire del tutto (fiori, foglie, teneri virgulti: niente di tutto questo esiste più). Ogni vivente vegetale appare scheletrico e abbrunato, configurandosi completamente diverso, irriconoscibile, rispetto a come era apparso in Primavera o in Estate. Tutto diventa plumbeo, ogni vivente si riduce all'osso, come si suol dire (Saturno e il Capricorno governano le ossa!).


La medicina buona - disponibile la stampa

D'Inverno dunque il minimo di luce, il minimo di vitalità, il minimo di sonorità. L'essenzialità più brutale. Il silenzio si unisce all'atmosfera grigia, e ognuno si sente gravato da un peso insostenibile. Gli animali tutti cercano la tana, dormono molto o vanno in letargo. Il cielo non canta della presenza degli uccelli, in gran parte trasmigrati, e comunque gelosi del nido. [...] La linea di forza dell'energia va a ritroso e all'interno, non più in avanti e all'esterno. Il buio, la stasi, il grigiore, il silenzio, il freddo, costruiscono immagini di un paesaggio desolato. Il terreno è come bruciato e i tappeti di erbe sono maceri e sviliti. Tutto questo è Capricorno. 


Lasciami entrare - disponibile la stampa

Astrologicmente si tratta di una costellazione identificata con una figura immaginaria, costituita per la metà superiore da una capra, e, per la metà inferiore, da una coda di pesce avvoltolata su se stessa, quasi coda di sirena. La figura vuol indicare l'ascesa sulla montagna (che è mondo da capre) e la concentrazione (ben resa dalla coda arrotolata su di sè).
Montagna: espressione del dominio della terra; ovvero dove si ha concentrazione di terra.


Cingendo la luna - disponibile la stampa

La vita dell'Inverno, la vita della montagna, l'esistenza da condurre nel buio e nel freddo sono anche concentrazione, energia che rientra in sè, e dunque si condensa. Siamo ormai sprofondati dove gli usuali modi della vita diurna risultano inutilizzabili. Ora, per superare le asperità, occorre sapere concentrarsi, sapere chiudersi, saper far di sé una roccaforte; perchè, ora, siamo chiamati a nasconderci, a entrare in noi; a uscire il meno possibile. La condizione ora prevalente è quella della semplicità e del riposo: basta seguire i ritmi e i segni cosmici."
Marcella Rossi - La via del cibo -  ali&no editrice


Pomeriggi invernali - disponibile la stampa

con le parole di Marcella Rossi, autrice di questo libro bellissimo, direi quasi mistico - dall'argomento principale che è il cibo, va a toccare corde molto più profonde - che consiglio a tutti coloro che leggendo questo brano si sono sentiti a casa  - cosa che a me capita sempre, anche rileggendolo per la trecentesima volta - ci ritroviamo per questo inizio di anno. 
e mi piace iniziarlo proprio da qui. da dove siamo ora. con alcuni pensieri dedicati alla stagione e al mese che stiamo vivendo.
qui la prima parte, dedicata alle ispirazioni simboliche che giungono da cielo e terra.
nei prossimi giorni la seconda, dedicata alle gioie semplici che questo momento dell'anno chiede e favorisce.
a tutte/i buon anno! e a presto :)



lunedì 10 dicembre 2012

654 - la notte, le ombre. i Krampus...





il buio sale dal basso, come venisse dalle profondità  della terra.
mi piace vedere la notte che si arrampica sul crinale.
mi piace il momento in cui metà mondo è scuro, metà illuminato.
gli ultimi a essere raggiunti sono le cime dei monti e i rami più alti degli alberi, mentre la brezza del crepuscolo attraversa il bosco e gli uccelli lanciano grida stridule, quelle che annunciano la notte che arriva.
sono notti lunghissime queste dell'anno. notti in cui assieme a ombre e oscurità, dal profondo della terra, escono i Krampus... brrr.
meglio scappare dal bosco, buttarsi giù per i sentieri scoscesi, arrivare trafelati a casa. chiudere l'uscio a quattro mandate.
i krampus fuori a fare le loro mattane. e noi dentro a bere cioccolata bollente ;)

***

buone lunghe serate a voi.
e se mentre accanto al fuoco o sotto una coperta, sorseggiando infusi o cioccolato, sentite un campanaccio agitarsi là fuori, sapete di chi si tratta.

lunedì 30 aprile 2012

618 - tempo di nascere (e far nascere)


"Quando la stagione dei Pesci volge al termine, lasciando posto a quella dell'Ariete, ecco che ormai si sono compiutamente realizzate le congiunzioni della dimensione dell'Acqua, ovvero nei liquidi primordiali. Stanno sopraggiungendo nuove forme, differenti configurazioni, originali esistenze individuali.
Se il mare evocato dalla simbologia dei Pesci è quello che favorisce i concepimenti attraverso le congiunzioni, il tempo d'Ariete segnala il guizzo-luce, la proiezione, il salto dal buio acquatico, dalle calme acquatiche, dalle tempeste acquatiche, all'orgia della solarità.  [...] 
Dentro il corpo di madre Terra, simboleggiato dal rigido Capricorno, e dentro il flusso dell'Acqua, simboleggiato dai Pesci, le esistenze vivono accorpate in un tessuto rassicurante che impedisce l'isolamento, e difende dalla fragilità che è insita nell'esporsi come individui. Nel mondo Marte-Ariete, invece, le forme sono individuali e si spingono fuori per l'impulso incoercibile di una poderosa vitalità che le pretende ormai separate dalla matrice indifferenziata. Questa vitalità impone di esporsi con una propria fisionomia, con funzioni e destino propri, con la capacità di procedere autonomamente.
Il passaggio dal buio indifferenziato alla luce dell'individualità, non è, ovviamente, senza travaglio. Si tratta di trovare una via d'uscita, di spalancare una porta, per buttarsi avanti, senza tentennamenti, gettandosi nell'avventura, tutta nuova e inebriante, della luce e della solarità. E' un viaggio ignoto, ma indietro non è possibile tornare. [...] 
Il momento della nascita delicatissimo, è... fatale! Ma fatale è anche non arrischiarsi, recedere!
Davanti c'è il progetto dell'esistenza individuata, dietro invece,  c'è la matrice che ha protetto la vita, ma che ora, indifferente, saturninamente la riassorbirebbe. 
Una volta uscito, il seme, divenuto germoglio, incontrerà il cammino nel quale costruire figura e funzioni, commisurandosi con l'intenso divenire della vita naturale. Non basta: per definirsi e nel definirsi incontrerà il bisogno della comunicazione e del contatto; insomma della relazione. Sarà sopraggiunto il tempo del Toro e quello dei Gemelli. [...]
Lo scenario celeste in cui si svolge tale incredibile processo di trasformazione è L'Est, l'Oriente, il punto in cui il sole comincia a salire: è l'Alba cosmica. 
Dietro, sotto, in fondo: le plaghe del buio. [...]"
Marcella Rossi - la Via del Cibo - ali&no editrice

***

io direi che è un buon momento per far nascere ciò che in segreto, nel buio, nelle acque cosmiche, abbiamo cullato.
adesso. ora :)

mercoledì 1 febbraio 2012

597 - proprio nel mezzo




***

"Verdi pareti di montagne dentro nuvola che passa
bianche chiazze su pendii lontani, costellazioni,
in lenta mutazione, non stelle, non rocce,
- dalle brezze di mezzanotte disperse -
stracci di nuvola, luce d'Artico color lavanda
su pacifiche pecore selvatiche al pascolo
su verdi tundre, tenute nella rete del gruppo
e dei parenti da belato e odori secondo la lenta
rotazione del loro Ordine che vive
per metà nel cielo - vento umido
dall'intero Versante Nord e sapore di ghiaccio,
la stufa crepita adesso,
ecco, bevi una tazza di tè.
Gary Snyder - La Pratica del Selvatico - Fiori Gialli Edizioni"


***


vigilia di imbolcnel ventre
mentre dal tetto cadono gocce che -per pochi attimi- sono state neve.

giovedì 22 settembre 2011

561 - immagini e pensieri di un ultimo giorno d'estate

oggi è l'ultimo giorno d'estate. 
domani alle nove nel nostro emisfero farà il suo ingresso l'autunno, e io voglio celebrare questo passaggio con una miscellanea di pensieri e foto, messi così, un po' a caso, come mi vengono in mente.


sulla laguna, una domenica sera


vi capita mai di ripensare a posti, visti magari anche per caso, ma che per qualche ragione misteriosa vi sono rimasti negli occhi e nel cuore? a me spesso.
in questi giorni, mi capita di ritrovarmi, verso sera, in una sperduta località delle Alpi, St. Anton, dove, appunto quasi per caso, ho trascorso qualche ora di un pomeriggio di svariati anni fa.
non c'è niente a St. Anton. nemmeno un vero paese.
poche case, il cimitero, così come i cimiteri nordici stretto attorno alla chiesa, un albero enorme, una panchina di legno.
ci eravamo seduti lì, tutti circondati da silenzio e da cime nel tramonto.
in un orto - quei meravigliosi, disordinati, spettacolari orti di montagna - una donna dissotterrava patate. con calma concentrata. tutta raccolta nel suo mondo. mentre un bambino le girava attorno con una piccola bicicletta rossa. anche allora era Settembre inoltrato, e in quel niente, in quel posto che a cercarlo non appare neanche sulle mappe, io credo, come altre volte mi è capitato, di averci lasciato un pezzo di anima. che ancora vaga lì. e che a volte inaspettatamente mi viene a battere sulla spalla, mi prende per mano, e mi ci riconduce.


dalla cucina di mia sorella


domani è autunno. 
e qualche giorno fa mi sono comprata un paio di scarpe nuove. con le quali camminarlo
un po' sono impaziente di metterle. 
nemmeno poi tanto, a dire il vero...



sere di settembre qui da me


domani è autunno. 
e proprio ieri ho letto qualcosa che ho riconosciuto come così vero. 
si tratta di una frase di Giorgio Gaber, e dice: "il desiderio è il vero stimolo interiore, è già un futuro che in silenzio stai sognando, è l'unico motore che muove il mondo ..."
credo questo sia molto simile a ciò che io chiamo il sogno felice.
dovrebbe essercene sempre uno nelle nostre vite. in qualsiasi momento.
da accarezzare, da plasmare, verso cui tendere.
il sogno felice suona come una salvezza.
è un'ancora.
è la bellezza.
non pensate anche voi?


ombre di finestra nel primo pomeriggio
salendo sulla torre


domani è autunno.
(l'avevo mica già detto?)
e io mi ci faccio accompagnare -anche- da Tom e Huck, con i quali sto beatamente trascorrendo le sere di quest'ultimo periodo. avete letto i loro libri? -Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn-
così non fosse fatelo subito! è un ordine ;)


eh sì, qualcuno vive lì
qualcuno invece fa merenda qui


oggi è l'ultimo giorno d'estate, e ieri Cristina mi ha fatto una così bella sorpresa! (ancora grazie cara)


 ali rosa al centro


domani è autunno.
e così pensavo, non potrebbe forse essere il momento giusto per fare quella certa cosa che abbiamo in mente da tempo? sì quella. 
che è poi una sciocchezza. ci vuole magari anche un minuto. 
ma è proprio quel minuto che non abbiamo ancora avuto il coraggio di trovare. 
ecco, avete capito? sì, esattamente quella cosa
ognuno ne ha - almeno - una, no?


con bagaglio leggero, il dipinto e la sua stampa (quest'ultima disponibile qui)


questa che sta arrivando adesso, è l'ultima sera d'estate.
nel fare del mattino, lei ci lascerà, andando verso sud, come sempre fa l'estate.
ancora un lieve sospiro nel vederla scivolare via.
dopodiché mi girerò. poco. quel che basta per poter guardare verso ovest.
è da lì, che l'autunno arriva.
e mi metterò soddisfatta ad aspettarlo. 
... con bagaglio leggero.

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