il pomeriggio era stato un normale pomeriggio.
di quelli fin troppo quieti.
verso sera si era levato un vento da est, prima leggero, poi sempre più tirato, che aveva messo in subbuglio foglie e galletti segnavento.
quel vento aveva portato nuvole strane, mai viste in quei paraggi.
gli abitanti osservando da dietro le finestre lo strano fenomeno, discutevano tra loro su quale potesse essere la sua origine.
quale il significato.
andarono infine a dormire. come da anni e anni, erano soliti fare, proprio per lontane abitudini.
poi, quando venne notte, piovvero fiori.
***
"poi, quando venne notte, piovvero fiori", cm 102 x 45, tecnica mista su legno, nuovo nuovo, ancora fresco di pennellate, da questa sera presente nel mio sito.
ma che splendida storia.... ritorno bambina :-)
RispondiEliminaper ora pioggia triste, ma anche io aspetto che nei miei cieli tornino a piovere fiori. Grazie per avermelo ricordato
RispondiEliminaroberta
"poi, quando venne notte, piovvero fiori" è semplicemente straordinaria: questi sono i casi in cui davvero mi vanto per la lingua madre :)
RispondiEliminaBellissimo, tutto, cara Tiziana.
Un abbraccio,
wenny
Tutto favoloso... adesso vado fuori a controllare che succede nel cielo e poi a nanna!
RispondiEliminaEccola qui, finalmente, la tua ultima creatura.
RispondiEliminaMi piace leggere le storie che accompagnano i tuoi quadri. Sarebbe bello tu le scrivessi dietro, sul telaio.
Siamo all'equinozio... Pioveranno fiori stanotte? Di certo ieri la campagnia era un tripudio di alberi in fiore...
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