lo so che non riuscite a starmi dietro :)
come dicevo alla mia cara elenita, a volte non mi sto dietro nemmeno io. dunque comprendo benissimo.
però continuo ;)
ché i giorni sono sette e siamo ancora al sesto.
chiamato anche: l'inizio.
dal libro:
Venite, vi presento Ninablu.
Sì, è lei.
Ha aperto proprio adesso la porta.
Abita nella casa in cima alla scogliera.
Davanti, un orizzonte di mare.
Tutto attorno, cielo.
E’ amica di un gabbiano che ogni giorno passa a farle visita.
Le grida un saluto volando in cerchio.
Nina agita le braccia e risponde in lingua di gabbiano.
Poi siede fachira davanti alla soglia, a contare le navi di passaggio.
Conosce tutte le rotte, gliele ha insegnate il nonno, e quando una nave passa Ninablu l’accompagna fin che può con lo sguardo.
Dopodiché continua col pensiero.
Se non passano navi Ninablu si dedica al vento.
Quando soffia da Nord l’aria è serena.
Se giunge da Sud il mondo va in subbuglio.
Da Est porta con sé la pioggia.
E quando soffia da Ovest, tutto torna com’era.
Ogni giorno Ninablu si incammina per un ripido sentiero che porta ad un'insenatura ai piedi della scogliera.
E' la sua spiaggia personale.
Mentre scende Nina canta lunghe filastrocche, camminando attenta per la via scoscesa.
Al suo arrivo nella baia per un po’ siede su uno scoglio liscio a guardare l'onda che si srotola.
Impalpabile polverina d’acqua le arriva fino al naso facendola starnutire: - Etciù!
Poi Ninablu gioca a saltellare tra le pozze lasciate dal mare che va e viene, come sempre fa il mare.
Quando è stanca di saltare è il momento di raccogliere gusci di conchiglie.
- Uno, due, tre... venticinque - le tasche di Ninablu si riempiono presto di gusci bianchi, rosa, lisci, ruvidi, a strisce, a spirale, pungenti o ovali come piccole unghie di madreperla.
Quando nelle tasche non entra più neanche il più minuscolo guscio, Nina si ferma.
Osserva pensierosa l’acqua turchese della baia, in equilibrio su un solo piede come un fenicottero.
Un pesce guizza al largo.
E’ tempo di tornare alla casa in cima alla scogliera.
E’ quasi sera.
Mentre il nonno prepara la zuppa, Ninablu si sdraia all’aperto a guardare le nuvole.
Ce ne sono di tutte le forme.
Un cuore, un gatto, un ombrello aperto.
Un fiore, l’artiglio di una strega, le torri di un castello...
Ma è ora di rientrare.
La notte che tutto avvolge a Ninablu piace.
La finestra della sua camera non ha tende perché Ninablu ama guardare fuori.
La Luna sta sorgendo.
Laggiù, lontano, la luce tremula di una nave.
O forse è una stella.
Chissà.
Ninablu la fissa a lungo, ma gli occhi poco a poco si chiudono.
Giusto il tempo di contare fino a nove...
Shhhh.
Dorme.
come dicevo alla mia cara elenita, a volte non mi sto dietro nemmeno io. dunque comprendo benissimo.
però continuo ;)
ché i giorni sono sette e siamo ancora al sesto.
chiamato anche: l'inizio.
dal libro:
Venite, vi presento Ninablu.
Sì, è lei.
Ha aperto proprio adesso la porta.
Abita nella casa in cima alla scogliera.
Davanti, un orizzonte di mare.
Tutto attorno, cielo.
E’ amica di un gabbiano che ogni giorno passa a farle visita.
Le grida un saluto volando in cerchio.
Nina agita le braccia e risponde in lingua di gabbiano.
Poi siede fachira davanti alla soglia, a contare le navi di passaggio.
Conosce tutte le rotte, gliele ha insegnate il nonno, e quando una nave passa Ninablu l’accompagna fin che può con lo sguardo.
Dopodiché continua col pensiero.
Se non passano navi Ninablu si dedica al vento.
Quando soffia da Nord l’aria è serena.
Se giunge da Sud il mondo va in subbuglio.
Da Est porta con sé la pioggia.
E quando soffia da Ovest, tutto torna com’era.
Ogni giorno Ninablu si incammina per un ripido sentiero che porta ad un'insenatura ai piedi della scogliera.
E' la sua spiaggia personale.
Mentre scende Nina canta lunghe filastrocche, camminando attenta per la via scoscesa.
Al suo arrivo nella baia per un po’ siede su uno scoglio liscio a guardare l'onda che si srotola.
Impalpabile polverina d’acqua le arriva fino al naso facendola starnutire: - Etciù!
Poi Ninablu gioca a saltellare tra le pozze lasciate dal mare che va e viene, come sempre fa il mare.
Quando è stanca di saltare è il momento di raccogliere gusci di conchiglie.
- Uno, due, tre... venticinque - le tasche di Ninablu si riempiono presto di gusci bianchi, rosa, lisci, ruvidi, a strisce, a spirale, pungenti o ovali come piccole unghie di madreperla.
Quando nelle tasche non entra più neanche il più minuscolo guscio, Nina si ferma.
Osserva pensierosa l’acqua turchese della baia, in equilibrio su un solo piede come un fenicottero.
Un pesce guizza al largo.
E’ tempo di tornare alla casa in cima alla scogliera.
E’ quasi sera.
Mentre il nonno prepara la zuppa, Ninablu si sdraia all’aperto a guardare le nuvole.
Ce ne sono di tutte le forme.
Un cuore, un gatto, un ombrello aperto.
Un fiore, l’artiglio di una strega, le torri di un castello...
Ma è ora di rientrare.
La notte che tutto avvolge a Ninablu piace.
La finestra della sua camera non ha tende perché Ninablu ama guardare fuori.
La Luna sta sorgendo.
Laggiù, lontano, la luce tremula di una nave.
O forse è una stella.
Chissà.
Ninablu la fissa a lungo, ma gli occhi poco a poco si chiudono.
Giusto il tempo di contare fino a nove...
Shhhh.
Dorme.
***
e oggi, senza aggiungere altro, vi lascio qui il primo capitolo.
mai pubblicato fino ad ora tutto intero.
consideratelo un assaggio.
e se questo assaggio dovesse farvi venire voglia di proseguire, la direzione è sempre la stessa.
***
a domani, per l'ultimo dei sette giorni di Nina.
meraviglioso!
RispondiEliminaciao
Aurora
* Aurora: grazie! :)
RispondiEliminaMa fantastico: abbiamo il post sincronizzato, ognuna con la citazione all'altra ;-)
RispondiEliminaComari in syncro...oh yeaahhhh!
(ma a stare dietro alla tua bella Ninablu, non je la fo', ahimé, non je a fo!)
A lei lascio il blu, e a te, tutto il resto dei colori :-)
Bonita serata, ciaooo
e°*°
* elena: buona serata a te comare mia! (sperando nello Zio d'America...)
RispondiElimina