nell'ottobre del 1928 Virginia Woolf tenne, all'Università di Cambridge, due conferenze su donne e narrativa. era la prima volta che una donna dava pubblicamente voce a ciò che le altre donne, da secoli, segretamente sapevano: per creare, le donne hanno bisogno di privacy, pace, indipendenza economica. l'anno seguente, queste conferenze vennero raccolte e pubblicate in Una stanza tutta per sé, ovvero ciò che la Woolf consigliava a tutte le donne desiderose di onorare e coltivare la loro creatività.
nonostante ciò, nonostante in seguito altre donne si siano fatte carico di riconoscere e divulgare questo concetto, tuttora, molte di noi vivono in prima persona il silenzio creativo.
e non sto parlando della mancanza di un desiderio, di un impulso primario a creare, ma della sofferenza di non poterlo fare perché:
- non ho tempo
- non ho spazio
tralascio tutto il corollario di altre cattive motivazioni per cui
adesso/ancora non posso, non posso proprio, per concentrarmi sulle due principali, sentite così tante volte.
ancora tralascio la prima, perché non affronterò qui l'insidioso discorso del tempo, per concentrarmi sulla seconda: la mancanza di un sacro spazio dove potersi rifugiare, non voglio dire necessariamente per creare, questo forse verrà dopo, una volta ripreso respiro, una volta lisciate le ali, ma proprio anche solo per pensare, per scarabocchiare, per prendere appunti su un diario, per formulare sogni e riti propiziatori, per leggere, per sonnecchiare, per ascoltare musica, per fare un bel niente di niente.
quante di noi hanno il loro sacro spazio? l'inviolabile stanza per sé?
lo so, per avere spazio c'è bisogno di spazio e molte delle nostre case, la mia per prima, sono piccole.
questa non è una buona scusa :)
perché lo spazio di cui parlo può essere ricavato in una nicchia, dietro un paravento improvvisato, di fronte a una finestra, su una mensola, sulla ribaltina di un vecchio scrittoio, su una poltrona di recupero.
l'importante è che ci sia. che sia chiarissimo che è uno spazio personale e inviolabile (semmai si può ricorrere a del comodo filo spinato ;))
e che questo spazio sia e diventi specchio, sempre più chiaro e pulito, del nostro io autentico, con tutto il suo contorno di sogni e aspirazioni.
solo per questo motivo, per dare, per prima a me stessa, e poi a tutte coloro che passeranno da lì, l'idea, l'impulso, la voglia per crearlo davvero questo spazio, solo per questo dicevo, è nata una delle mie più amate bacheche su Pinterest.
si chiama proprio come questo post e come il libro di Virginia Woolf (che spero mi perdonerà :))
a room of one's own
le immagini che ho scelto oggi vengono tutte da lì.
è lì che vi invito a passare in caso vogliate vederne altre
e ora coraggio. non ci sono scuse. chi non dispone ancora dello spazio tutto per sé si alzi ora adesso subito da quella sedia e faccia un giro per la casa per -almeno iniziare a- trovarlo.
e fatemi sapere :)
nota sulle immagini: sono tutte di provenienza Pinterest. cliccando singolarmente su ognuna (dalla bacheca stessa) potrete arrivare ai riferimenti.