Questa è la cronaca in foto e parole di una festa privata, svoltasi nei boschi qui attorno, nei primi giorni del mese.
Siamo su un crinale. Il bosco è deserto di umani ma pieno della sua vita di bosco.
Siamo su un crinale. Il bosco è deserto di umani ma pieno della sua vita di bosco.
Siamo nel primo pomeriggio. Ma in Dicembre, sul versante che volge a Nord, già si sente l'odore di ombra che sale.
Il
sentiero che cammina lungo tutto il crinale però è in piena luce, e l'erba
approfitta della fotosintesi per crescere, anche sul fare dell'inverno. Leggevo qualche giorno fa, in un articolo sull'antica vita contadina locale, che era compito delle donne strappare questi fili preziosi, pieni di linfa nuova, per accompagnarli al fieno vecchio nel pasto degli animali. Credo che nessuno ormai svolga più questo compito, qui attorno. Ma è
pieno di capre selvatiche: saranno grate sia al tenue sole che chiama l'erba, sia al fatto che possano avere, solo loro, il privilegio di mangiarla.
In natura ogni forma si ripete. Nel ramoscello staccatosi dall'albero c'è l'albero stesso.
Siamo
a 700 metri di altitudine ma se guardi in basso, verso Sud, riesce sempre a fare
un capolino di azzurro, dietro un ramo, tra le foglie, in un varco del
bosco.
Il mare.
Menhir in miniatura accompagnano il cammino ricordandoci la fatica mista a significati arcaici nel porli, chissà quanti anni fa.
Le ombre verso Nord sono più blu del mare stesso,
mentre l'albero morto brulica di vita. E' diventato una metropoli abitata da chissà quanti e quali esseri...
Intanto, il bosco, anche se silente, ci guarda di mill'occhi...
e la nostra ombra si staglia su una chioma. Mimetizzata.
Girando appena lo sguardo di qualche grado i colori cambiano completamente. Scolora il blu virando sui grigi e sui bruni delle brume. Non c'è più sole su questo lato a creare riflessi e contrasti.
Sentiamo i
passi di qualcosa, o qualcuno, ma nessuno si fa vedere, tra i rami, là in
basso.
Piccole cataste di legna sostano pronte sotto gli alberi. Verranno a prenderla nei giorni più freddi.
E' stata albero, adesso è tana, diventerà calore.
Iniziamo la discesa mentre il sole scende anche lui, con i grandi saluti che è solito fare prima di passare nell'altro lato del mondo.
Più sotto, sul sentiero, la piccola trattoria nel bosco, ormai serrata, aspetta il ritorno della buona stagione, e riposa. E ricorda.
Siamo sull'antica Via del Sale - notate il selciato antichissimo, levigato, perfetto, anche questo colmo della fatica e della cura di portare fin quassù migliaia e migliaia di sassi e piantarli saldamente nel terreno, così saldamente che a distanza di mille o chissà quanti anni ancora sono lì - che prima si colora di giallo e viola, e infine si incendia con l'ultimo sole,
che
infine saluta davvero. E va.
Da questo momento siamo scesi con l'ombra e il
bosco si è fatto scurissimo, e ancora più misterioso. E non ha più
voluto essere fotografato.
Sono fatti così i boschi. Quando basta, basta :)
***
Sono nata il 3 Dicembre all'ora del tè.
E questo, a base di sole, di bosco, di tè, è stato il mio brindisi di tanti auguri a me.
E di grazie a voi :)
ciao tiziana reportage e foto fantastiche!!! ho il tuo albero di vera di fronte auguri in ritardo da una sagittario come te e buone feste!!
RispondiEliminadonatella
ciao Donatella! grazie :)
Eliminae auguri a te allora! (quando è il giorno?)
è stato ieri grazie per gli auguri ancora complimenti per le tue opere!!! alla prox.
Eliminadonatella
Nel giorno del tuo compleanno ci regali una bellissima storia
RispondiEliminafatta di meravigliose immagini.
Grazie e auguri affinchè il tuo mondo sia sempre pieno di magia.
grazie! grazie per essere passata da qui, e per questo bellissimo augurio che tengo stretto :)
Eliminache bella festa di compleanno :)
RispondiEliminagrazie Annarita, tutto merito del bosco :)
Eliminapsichedelico!
RispondiEliminapsichedelico.
Eliminasì, mi piace!
grazie :)
Gracias por invitarme a tu bosque!...imaginar sintiendo toda la vida que hay en él...yo no tengo bosques por aquí, por eso, disfruté ¡tanto! del tuyo
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