giovedì 21 febbraio 2008

73 - l'eclissi

mi sveglio sempre tra le tre e le quattro di notte.
quasi per un appuntamento con me stessa.
una piccola insonnia abituale, che non dura molto, forse pochi minuti, forse un'ora.
e che non mi dispiace affatto.

il più delle volte rimango immobile, in ascolto.
mi piace tanto ascoltare la notte.
sembra quasi di sentire lo scorrere del tempo.
riconosco un passo sul selciato, sento una voce che si perde in lontananza.
scricchiola un mobile in cucina.
la casa parla anch'essa, con un gemito di tubi vecchi.

per tutto un periodo mi capitò di sentire il verso di un animale che arrivava quasi fin sotto le finestre. era primavera, e non so perché mi convinsi fosse una volpe.
l'aspettavo allora, la mia volpe personale.
venne a lungo, poi all'inizio dell'estate scomparve nel buio per non tornare più.

il tocco della mezz'ora, dalla campana di san bartolomeo, qui dietro, dove inizia la collina.
un motorino.
la polvere spostata dal vento.

stanotte il mio risveglio è stato speciale.
era notte d'eclissi...

avrei voluto osservarla la nostra ombra sulla luna.
ma il cielo era coperto di nuvole.
così sono tornata sotto il piumone e l'ho immaginata, la mia eclissi.
anzi, l'ho vissuta.
mi sentivo in viaggio, su e con questo pianeta, che proprio adesso a quell'ora precisa che io ero sveglia copriva la luna di un'ombra rossa.

mi sono riaddormentata così.
in viaggio nello spazio siderale.



a volte invece mi alzo.
passeggio.
e la spio dai vetri, la notte.
riconosco le forme scure degli alberi.
delle case.

poi, dall'altra parte della strada, si accende una luce.

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seppure non sempre riuscirò a rispondere personalmente a tutti, sappiate che apprezzo molto che qualcuno decida di spendere un po'; del suo tempo a farlo.
tiziana

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