il lungomare già avvolto completamente dal buio di queste sere di novembre.
sono da poco passate le sei del pomeriggio.
sui pontili chiocciano gruppi di gabbiani, tutti fermi, uno stretto all'altro.
nell'aria l'odore di qualcosa che brucia misto a quello delle alghe.
il mare è completamente calmo, immobile.
ma solo in superficie.
sotto, si sente qualcosa che mugghia, come correnti invisibili e gorghi di rabbia appena trattenuta.
non sembra possibile possa esistere altro, nel tempo.
non esiste la primavera, con i crepuscoli infiniti segnati dalle rotte delle rondini.
non esiste l'estate, quando di sera, alla stessa ora, il sole è così forte che bisogna stringere gli occhi, e sugli scogli schiamazzano gabbiani e bagnanti.
- del resto in estate sembra impossibile possa esistere questo buio delle sei -
ogni stagione esiste solo per se stessa.
vuole, desidera, chiede, di essere vissuta intensamente.
così novembre chiede il buio delle sei.
dice: lasciate che sia così. vivetemi. apprezzatemi.
io questo so fare.
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grazie per i commenti che lascerete :)
seppure non sempre riuscirò a rispondere personalmente a tutti, sappiate che apprezzo molto che qualcuno decida di spendere un po'; del suo tempo a farlo.
tiziana