ogni tanto torna l'argomento dei mondi perduti o dimenticati.
il mondo dimenticato dell'indicazione di una dimora.è facile incontrarli durante le passeggiate.
mi piace per un momento prendermi cura di loro.
si intravede ormai a stento la scritta villino, posta su un cippo in mezzo ai rovi.
ma guardandomi poi attorno il villino non sono riuscita a scorgerlo.
penso a chi quelle lettere le ha scolpite, a chi le ha commissionate, a chi tornando a casa le trovava in attesa.
muschi e licheni ora le accompagnano, e da chissà quanti anni conoscono solo pioggia, vento, sole.
non si vede dal sentiero.
l'ho fotografato sporgendo la fotocamera dall'alto di una vetusta porta in ferro verde: ero curiosa, pensavo al di là vi fosse una casa.
invece no, la casa sarà ancora oltre il viale d'ingresso.
qui solo luce che filtra dai rami intrecciati di alberi antichi.
sulla sinistra si intravede l'incavo dove probabilmente era posta una statua.
sul piazzale un tappeto di foglie.
qui il mistero è ancora più fitto, perché oltre il cancello non vi è neanche segno di un viale.
né di casa, né di sentiero, né di piazzale abbandonato.
ma solo di intrigo di rovi, alberi fitti, e erba alta.
un cancello che non conduce più in nessun luogo.
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seppure non sempre riuscirò a rispondere personalmente a tutti, sappiate che apprezzo molto che qualcuno decida di spendere un po'; del suo tempo a farlo.
tiziana