eccomi! quanti giorni...
ma dov'ero finita? me lo chiedo io stessa.
forse, dopo aver tanto scritto sull'inverno, ho finito per farmi io stessa un po' inverno.
non potevo non rispondere all'ordine della tana che raccoglie.
dove dentro si sentono i movimenti lenti della terra, gli allunghi delle radici, i silenzi dei semi.
ecco, mi sa che ero lì.
***
c'è un punto fisso che guardo sempre dal tavolo dove lavoro.
una separazione tra le case dove appare il selvatico.
in forma di un albero nudo, oltre i tetti, più in cima, dove il crinale si distende.
quell'albero è la mia messa a fuoco.
adesso nudo si apre a ventaglio, e la sera nel viola che scurisce si fa bianco.
è come solo, per me, che non guardo il suo intorno.
è come solo, per gli uccelli che lo visitano.
lo guardo, e lo guardo.
e mi chiedo se lo sente, questo mio guardarlo, questo interrogare.
e dunque ecco, forse ero anche qui.
***
e infine ero sicuramente qui.
a passeggiare tra le case, mentre si fa sera.
e qui ero non da sola, ma in compagnia di Laura, che ha chiesto.
e che adesso riceve.
questo dipinto che io ho pensato per lei come accoglienza.
un quadro nato nel cuore dell'inverno, ma con dentro i colori amati dell'estate.
che andrà ad accompagnare e proteggere sogni e riposo.
"Essere ogni cosa" è il titolo di questo dipinto, un dittico della misura di cm 120x60 (60x60 cad.), che da oggi potete trovare nella sezione dipinti su commissione del mio sito.
un caro saluto e alla prossima :)
ma dov'ero finita? me lo chiedo io stessa.
forse, dopo aver tanto scritto sull'inverno, ho finito per farmi io stessa un po' inverno.
non potevo non rispondere all'ordine della tana che raccoglie.
dove dentro si sentono i movimenti lenti della terra, gli allunghi delle radici, i silenzi dei semi.
ecco, mi sa che ero lì.
***
c'è un punto fisso che guardo sempre dal tavolo dove lavoro.
una separazione tra le case dove appare il selvatico.
in forma di un albero nudo, oltre i tetti, più in cima, dove il crinale si distende.
quell'albero è la mia messa a fuoco.
adesso nudo si apre a ventaglio, e la sera nel viola che scurisce si fa bianco.
è come solo, per me, che non guardo il suo intorno.
è come solo, per gli uccelli che lo visitano.
lo guardo, e lo guardo.
e mi chiedo se lo sente, questo mio guardarlo, questo interrogare.
e dunque ecco, forse ero anche qui.
***
e infine ero sicuramente qui.
a passeggiare tra le case, mentre si fa sera.
e qui ero non da sola, ma in compagnia di Laura, che ha chiesto.
e che adesso riceve.
questo dipinto che io ho pensato per lei come accoglienza.
un quadro nato nel cuore dell'inverno, ma con dentro i colori amati dell'estate.
che andrà ad accompagnare e proteggere sogni e riposo.
un caro saluto e alla prossima :)
Sei una poesia.. e so dove sei stata. Là dove spesso vado anche io, tra le pieghe di un silenzio surreale, negli angoli nascosti di qualche muto paesaggio che ti osserva e ti chiede di scoprirne i segreti. Un luogo che non parla ma che invita alla riflessione, al sonno terrestre e placido delle foglie addormentate tra le radici.. alla pazienza e all'arrendevolezza del gelo. Ma eccoti qui, dolce fiorellino. Il tuo quadro è splendido. <3
RispondiEliminaMi incanto ogni volta che ti leggo, ogni volta che ci fai entrare nel tuo splendido universo.
RispondiEliminaL'inverno nelle tue parole è quanto di più caro al mio cuore, musica che raggiunge e solletica le fantasie sopite.
Immaginazione che attraverso le tue dita, i tuoi colori, sa vestirsi d'estate anche nel gelido inverno...
Complimenti per la tua bravura e...un bacio
Monica
grazie Ely e Monica, grazie davvero :)
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