Era un po' che non parlavo di libri qui (potete vedere i vecchi post sull'argomento seguendo questo link).
Torno a farlo nel primo post del 2018 perché la lettura, più passano gli anni, più diventa non importante, ma proprio fondamentale nella mia vita.
Non c'è mattino che io non apra leggendo (immersa ancora nella semioscurità dell'inverno, i rumori leggeri della casa che si sveglia - acqua che scorre nei tubi, ticchettio di passi per le scale, bambini che si chiamano tra di loro...), non c'è sera che io non chiuda allo stesso modo (immersa nel silenzio della notte andare avanti fino a che il sonno non mi confonde le parole).
Sono una lettrice onnivora: romanzi, saggi, manuali, mi interessa tutto, a parte qualche eccezione: gli horror, i thriller, i gialli troppo spietati, i fantasy quando sono troppo fantasy, i libri senza alcuna luminosità, i romanzi d'ammmore con tre emme. Ecco, questi no, non credo li leggerò mai.
Tutto il resto sì :)
Mi capita a volte di prendere sonore fregature e tra i libri letti lo scorso anno ce ne sono alcuni che ho trovato terribili. Ma quelli da bellissimi a meravigliosi ripagano di tutto.
Tutti i libri che leggo li segno in una lista, una per ogni anno: titolo, autore, data di inizio e di fine, e, seppure il documento è solo per me, metto anche un giudizio espresso in stelline, come si fa nei portali-libreria.
Stamani scorrevo la lista di quelli letti lo scorso anno e mi è venuta voglia di condividere con voi i più belli (ovviamente secondo il mio giudizio), quelli che mi hanno lasciato più ricca. Mi va di farlo sia per il puro piacere di ripensarli, sia, chissà mai, per ispirare qualcuno, e infine anche per avere un vostro riscontro, caso mai li aveste letti anche voi.
Li elenco senza un particolare ordine, così come li trovo scorrendo i titoli.
Il primo libro sono tre, anche definiti La trilogia di Holt, e si tratta di:
Da leggere nell'ordine in cui li ho elencati, sono libri secondo me meravigliosi (ho assegnato cinque stelle ciascuno) ma anche particolari. Non piaceranno, probabilmente, a chi nella lettura cerca avventura, colpi di scena, dinamismo. Perché qui non succede niente di particolare.
Succede solo la vita.
La vita nella contea di Holt, Colorado (un posto che in realtà non esiste, ma è ovunque).
Con una prosa asciutta e poetica Haruf narra degli avvenimenti che capitano a una manciata di abitanti - alcuni li ritroviamo in tutti e tre i volumi, altri solo in alcuni momenti.
Tutto avviene con pacatezza, tra momenti di malinconia, ricordi, calore e perfidie umane, grandi epifanie, amore, compassione.
Se vi piace questo genere di narrativa ve ne innamorerete.
Soprattutto vi innamorerete dei fratelli McPheron, il vero fulcro della storia, due anime antiche, semplici e buone, di quella bontà asciutta, completamente priva di fronzoli, così bella, così preziosa.
Di tutt'altro genere Una cosa divertente che non farò mai più di David Foster Wallace: la cronaca esilarante e acutissima di una crociera dei Mari del Sud, raccontata dalla penna unica di un grandissimo narratore.
Sullo stesso genere, ovvero un libro dove si ride molto senza mai una piccola sbavatura di gigioneria o una minima sciatteria narrativa è stato In un paese bruciato dal sole di Bill Bryson. Anche questa volta si tratta del racconto di qualcosa avvenuto davvero: un viaggio in Australia. Se conoscete Bryson sapete cosa aspettarvi: momenti di pura comicità e di presa in giro verso se stesso che solo una persona intelligente e scanzonata riesce a fare, approfondimenti sulla natura, su avvenimenti curiosi accaduti in questo o quell'altro posto, sulle stranezze degli abitanti, sui suoi incontri bizzarri. Ve lo ridico: si ride molto. Regolatevi di conseguenza sui posti e i momenti in cui leggerlo.
Cambiando completamente genere, arriva un libro che ho letto nel mese di Giugno, La luce sugli oceani, della scrittrice australiana M. L. Stedman (della quale non vedo l'ora venga tradotto altro per poterla ritrovare).
Questo è il classico libro da leggere quando volete essere completamente catturate da una storia. Lungo e avvincente, molto ben scritto, senza
fronzoli né facili modernismi, molta introspezione, splendide
descrizioni di luoghi, bellissimo intreccio, interessante e profonda
caratterizzazione dei personaggi. Un libro che ha il mare come respiro, un faro come luce guida, e la storia di due famiglie e di come il destino può separare e unire.
Arriviamo invece in Italia con La valle delle donne lupo, di Laura Pariani. La montagna, un paese ormai deserto dove vive l'ultima abitante, Fenisia. È qui che giunge una scrittrice per conoscere e narrare la sua storia. Una storia popolata dai fantasmi di tutte le altre donne che hanno attraversato questa valle e la sua lunga vita, forti e ribelli come lupi, apparentemente sottomesse a un potere patriarcale duro e rabbioso, riescono a riscattare la loro libertà attraverso gesti estremi, pervasi di realismo magico, come vere anime selvatiche.
Una bella sorpresa autunnale sono stati Il viaggio della strega bambina e Se fossi una strega di Celia Rees (da leggere in questa sequenza). Non mi aspettavo molto dal primo, invece sono rimasta catturata dalla storia tanto da leggerne anche il seguito. Anche in questo caso una bella scrittura senza quei salti mortali letterari che mi danno così fastidio in certi scrittori attuali. Una storia che si snoda nel corso di due secoli, quella di Mary, una bambina che rimasta completamente sola al mondo e con un'accusa di stregoneria che le aleggia attorno, si imbarca su una nave in partenza per l'America, una di quelle navi sulle quali viaggiano verso il profondo e oscuro ignoto i primi pellegrini. Si troverà in un nuovo mondo, in cui superstizioni ancora più forti e assurde l'hanno preceduta e seguita. E sarà proprio per salvare la sua vita che dovrà fuggire e avventurarsi nelle grandi foreste dove vivrà la sua grande avventura.
Siamo quasi alla fine, e qui troviamo due libri se vogliamo simili, poiché ci troviamo in situazioni quasi analoghe, pressappoco nello stesso periodo storico.
Il primo è il meraviglioso Parla, ricordo di Vladimir Nabokov, nel quale il grande scrittore rievoca la storia della sua vita, della sua famiglia, e dell'amatissima terra russa dalla quale si trovò a dover fuggire come espatriato dopo la rivoluzione. I boschi di betulle, i villaggi, la grande casa delle vacanze estive, la madre amatissima, il padre, i fratelli, l'amore per le farfalle, gli inverni a San Pietroburgo, tutto narrato con grande respiro e una potente prosa poetica.
Il secondo è Un'eredità di avorio e ambra di Edmund De Waal, che attraverso una collezione, unico prezioso bene salvato, tutto ciò che rimane di una ricchissima e grande famiglia, narra la storia bellissima e struggente dei suoi avi, tra Odessa, Parigi, Vienna; la amerete, se come me, siete affascinate dalla vecchia Europa e le sue vecchie nostalgiche storie.
Infine, ultimo di questa lista ma primo nel mio cuore, in quanto è il libro che più ho amato nell'anno appena trascorso: L'isola di Arturo, di Elsa Morante. Io non so perché, non lo avevo letto fino a ora e non posso nemmeno dirlo davvero
quello che ho provato per questo libro perché è qualcosa di
indescrivibile, uno struggimento e un amore così forti che per giorni, dopo averlo finito,
mi sono sentita orfana. Come se anche io mi fossi allontanata col piroscafo
dell'alba, occhi coperti fino all'alto mare. Dell'isola mi è mancato poi tutto: le grotte, le lucertole blu, il bove marino, le stelle, il
castello sgarrupato, la Torpediniera delle Antille, l'orologio di
Wilhelm, la coperta mantello della dea Nunz seduta sulla valigia, la
lista delle Certezze Assolute, le Certezze Assolute stesse.
Sopra tutte le cose mi è mancata lei: l'isola stessa.
Sopra tutte le cose mi è mancata lei: l'isola stessa.
Bene... spero questo mio lungo post non vi abbia annoiato, ma vi abbia dato qualche piccola ispirazione.
Se avete letto qualcuno di questi libri fatemi sapere. Se li leggerete, pure!
Fatemi anche sapere se l'argomento vi interessa. Se sì, continuerò a raccontarvi dei miei libri più amati.
***
E poiché però non posso davvero chiudere senza un'immagine, possibilmente da uno dei miei lavori, vi lascio con uno work in progress, sperando di potervi mostrare a breve il dipinto finito.
Work in progress, serie Floral #6 |
A tutte e tutti un anno di bellezza, e alla prossima!
Cara Tiziana ho divorato il tuo racconto, e se tutti i libri fossero cosi scorrevoli e piacevoli come li racconti tu, penso che tornerei a fare le nottate leggendo senza riuscire ad addormentarmi per non dire basta continuo domani. Io amaramente in questi ultimi anni ho calato molto il ritmo e di questo non ne vado fiera, ma sono stata travolta da altre passioni che mi hanno bruciato il tempo inesorabilmente, e a volte molto stanca leggevo due pagine e mi addormentavo seduta, mi sono ripromessa che riprenderò presto, e avere già qualche suggerimento e traccia mi può essere molto utile grazie Monica
RispondiEliminaCiao Monica! Ti capisco molto bene, perché quello della mancanza di tempo è il vero problema un po' in tante cose, specialmente poi le più belle. Per questo mi sono ritagliata quei due momenti al mattino presto e alla sera tardi, proprio perché durante il giorno è raro che io possa trovarne altri, capita giusto se sono in vacanza... Dunque piano piano sono sicura ritroverai questo piacere, proprio ritagliandoti qualche momento solo per te. Un abbraccio e grazie!
EliminaGrazie di questa condivisione.
RispondiEliminaAnche a me DFW mi ha fatto sbellicare.
Se non l'hai mai letto, potrebbe piacerti sempre in zona divertente ma scritto bene, il lamento del Prepuzio di Auslander.
Non l'ho letto ma sono sempre curiosa di nuovi titoli, sicuramente proverò a sfogliarlo. Grazie e un caro saluto!
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