continuiamo oggi, sulla strada di questo mite autunno, la rubrica delle ispirazioni al femminile incontrando Barbara Vicari di Embrace tiger.
Così ho deciso di andare oltre, crearmene una nuova che mi assomigliasse di più. Intraprendere un nuovo cammino, incontrare spiriti affini grazie a matite, acquerelli e l'amore per l'arte e la creatività che ho sempre avuto, anche se soltanto da autodidatta.
"Un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo", è scritto nel Tao Te Ching. Questo blog è il mio primo passo, per abbracciare la mia tigre e tornare alla mia montagna.
in questa breve descrizione c'è tutto: distruzione, percorso, rinascita.
e la storia dell'arte di Barbara è proprio indicativa di questo: di come dalla distruzione, si possa ricostruire e rinascere, passando -anche e soprattutto- attraverso bellezza e creatività.
e l'arte di Barbara, per me che la osservo ormai da diverso tempo, ha proprio in sé un senso di crescita, di andare verso l'alto, di liberarsi, di rinascere (uso molto volte questa parola, non a caso).
tutto questo, con il tocco particolare che Barbara ha: un tocco raffinato, che molto si rifà alla cultura giapponese di cui Barbara è una grande conoscitrice.
mi piace molto, guardando i suoi dipinti, osservare nella loro apparente estrema semplicità, il vuoto riempito di tutto il non detto che sta dietro l'immagine. sono dipinti -apparentemente- immediati, dietro ai quali si intravede un intero mondo di profonda conoscenza.
mi piace il modo in cui ogni volta si libera -è proprio quello che io sento, noto: come ad ogni dipinto, si associ un senso di liberazione- scegliendo di rappresentare un gesto umano, lo scatto o la calma di un animale, il vuoto e il pieno che sono nella natura.
come anche mi piace osservare la sua ricerca costante, sempre espressa con rigorosa sintesi.
negli ultimi mesi, Barbara ha fatto quello che per me è il gesto più difficile, come dicevo nella prima rubrica di questo viaggio spiegando i motivi del perché a me piace.
ovvero: se al primo posto c'è l'ascolto del richiamo interiore, al secondo c'è cercare e trovare il tempo e lo spazio per sé, al terzo c'è mostrare al mondo cosa si sta facendo, al quarto, c'è il passo più difficile, ovvero quello di mettere in vendita le proprie creazioni per trarne onesto guadagno.
ognuna delle donne che presento è passata (o sta passando) attraverso ognuna di queste fasi: le conosciamo bene, le abbiamo ignorate, la abbiamo guardate dritto negli occhi, ci abbiamo litigato, ci abbiamo fatto pace, e a volte ricominciamo tutto il processo da capo :)
tutto questo, per dire dell'ultimo passo di Barbara, il più coraggioso, ovvero l'apertura di due botteghe on line, una su blomming una su zazzle, nelle quali propone applicazioni creative dei suoi lavori, quali cartoline, biglietti d'auguri, borse per la spesa.
ma finalmente ci avviamo verso momento più importante di questa rubrica. quello in cui lascio la parola alla nostra ospite, con il compito esclusivo di presentarsi ed ispirarci.
ecco dunque per tutte noi, Barbara Vicari.
Il tuo sogno creativo
1- Chi/cosa ti ispira maggiormente?
Mi ispirano gli eventi che mi accadono, la natura, l'arte (soprattutto cinese e giapponese), i materiali che ho sotto mano. Mi lascio ispirare anche da Illustration Friday, una "sfida" settimanale ad illustrare un tema proposto online ogni venerdì. Mi costringe a lasciar andare il perfezionismo, a cimentarmi con soggetti ai quali normalmente non penserei (quando mai mi sarebbe venuto in mente il tema "chicken", ovvero "pollo"? Eppure il risultato che ne è scaturito è tra i miei preferiti). Mi motiva a ritagliarmi il tempo per esercitarmi con una certa regolarità e a confrontarmi superando le insicurezze. Molti partecipanti sono artisti di professione, io invece sono un'autodidatta, ho moltissimo da imparare e al momento non posso seguire dei corsi, quindi mi affido ai libri, alla pratica e ai commenti che ricevo e di cui faccio tesoro.
2- Tieni un diario su cui annoti le tue ispirazioni?
Ho una serie di Moleskine di varie tipologie, blocchi per appunti, quaderni, quadernetti di carta riciclata cuciti da me, ognuno dei quali sarebbe lieto di fregiarsi del prestigioso titolo di "Diario delle Ispirazioni". In realtà poi si alternano, mi accompagnano in casa e fuori, migrando da una borsa a una tasca, ospitando liste della spesa, disegni fatti dai bambini nella sala d'attesa del pediatra, numeri di telefono, schizzi e idee più o meno geniali.
3- Hai progetti futuri, a breve o a lungo termine, di cui ti va di parlare?
Ho attualmente in corso una collaborazione con un'amica, la vulcanica Roberta Castiglione: c'entrano la lana e la carta, il mare e la montagna, l'Abruzzo e il web, la tecnologia e la tradizione, l'amore per l'essenzialità e per tutto ciò che le mani sono capaci di fare. A breve termine spero di aggiornare i miei due shop con un po' di idee per il Natale. A medio-lungo termine ho invece in mente un altro progetto che mi permetterebbe di combinare le mie competenze di traduttrice con l'amore per il disegno e l'interesse per lo zen... Diciamo che in questo periodo della mia vita, un po' problematico dal punto di vista pratico, la quantità di idee che mi frullano per la testa è inversamente proporzionale al tempo a disposizione per realizzarle. Spero che alla fine quelle veramente valide prima o poi emergeranno per una sorta di selezione naturale...
Tu, tutti i giorni
4- Cosa c'è sul tuo comodino?
Un bel po' di polvere... una pila pericolante di libri: "Full catastrophe living" di Jon Kabat-Zinn (il miglior libro sulla meditazione che abbia mai letto), "Il giardino delle belve" di Deaver (perché ci vuole un bel thriller quando il sonno incombe), "Everything is illuminated" di Safran Foer (perché non ho perso la speranza di ricominciare a leggere qualcosa di serio), "Benvenuti al grande garage" e "L'auto di Arturo" (perché i quattrenni a quanto pare hanno interessi letterari tutti loro), e poi un lettore DVD portatile (per guardarmi film al calduccio sotto il piumino), Vanity Fair (perché Walter Bonatti quarantenne in copertina vale un milione di tronisti palestrati) e poi.... basta, perché in realtà non ho un comodino ma una scaffalatura che gira intorno alla testiera del letto e per avere un'idea della quantità e qualità delle cianfrusaglie che contiene penso sia sufficiente il campione che ho descritto.
5- Raccogli/collezioni qualcosa?
Non più. Una volta collezionavo scatole e scatoline, ora il mio ideale (ahimé irraggiungibile) è il vuoto della casa giapponese tradizionale, quindi tendo piuttosto ad eliminare o almeno a non aggiungere.
6- Quali sono le tre costanti della tua giornata? E il suo momento più bello?
Le tre costanti: la cura dei bambini, la cura della casa (il minimo indispensabile, per la verità), la cura di me stessa (intesa in senso lato: cercare di inventarmi un lavoro, prendere un caffè, telefonare a un'amica). Il momento più bello, anzi i momenti più belli: certe sere con i bambini, finiti i compiti e la cena, quando si può fare la battaglia con i palloncini, leggere una storia, guardare un cartone insieme, giocare alla casetta sotto le coperte. Certe notti con me stessa, quando tutti dormono e il sonno è passato e matite e pennelli, vinta la stanchezza e la resistenza iniziale, finalmente scorrono.
Il tempo, le stagioni
7- Quali suggestioni ti dona l'autunno?
Fin troppo ovvio parlare dei colori. Aggiungerei il cielo: forse questo è il momento dell'anno in cui, qui a Pescara, è più simile al cielo dell'Aquila, la mia città che ho lasciato più di due anni fa.
8- Qual è il tuo cibo preferito in questa stagione?
Minestroni, lenticchie, castagne, uva, mele granate, pane ai cereali appena sfornato ricoperto di tahin e fettine di banana.
9- E il capo d'abbigliamento di cui non puoi fare a meno?
Tutto ciò che è caldo e comodo.
10 - E infine la decima domanda. Più che una domanda è un invito a raccontare qualcosa di curioso su di te e/o fare una breve presentazione di te stessa e/o lasciare un saluto e/o dire ciò che vuoi. Insomma, uno spazio libero da occupare come vuoi.
Naturalmente ti ringrazio per avermi ospitata in questo spazio fantastico, pieno di colore e poesia, in compagnia di tante artiste di talento: devo dire che è stato piuttosto emozionante e penso che tornerò a rivedermi ogni volta che avrò bisogno di un massaggino dell'ego (dico: la mia prima intervista, io nella stessa rubrica con Nicoletta Costa, non so se mi spiego!). Trovo che la Rete sia una risorsa straordinaria, uno strumento di grandissimo aiuto per imparare, per confrontarsi e per scoprire anime affini, all'altro capo del mondo o magari anche nello stesso quartiere. Ho aperto il mio blog tra mille dubbi, su insistenza della mia migliore amica come sprone a recuperare la mia creatività in letargo e come valvola di sfogo in un periodo difficile. Sono proprio contenta di averlo fatto.
e l'arrivederci con il nostro consueto finale:
grazie a Barbara Vicari per essere stata mia ospite.
grazie a voi che avete letto.
a tutte un caro saluto, e alla prossima!
si presenta così, Barbara, nel suo blog:
"Abbraccia la tigre, torna alla montagna" è il nome di un movimento del tai chi chuan.
Un terremoto, una separazione, una perdita: la mia vita ha subito negli ultimi tempi un po' di scossoni.Così ho deciso di andare oltre, crearmene una nuova che mi assomigliasse di più. Intraprendere un nuovo cammino, incontrare spiriti affini grazie a matite, acquerelli e l'amore per l'arte e la creatività che ho sempre avuto, anche se soltanto da autodidatta.
"Un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo", è scritto nel Tao Te Ching. Questo blog è il mio primo passo, per abbracciare la mia tigre e tornare alla mia montagna.
in questa breve descrizione c'è tutto: distruzione, percorso, rinascita.
e la storia dell'arte di Barbara è proprio indicativa di questo: di come dalla distruzione, si possa ricostruire e rinascere, passando -anche e soprattutto- attraverso bellezza e creatività.
e l'arte di Barbara, per me che la osservo ormai da diverso tempo, ha proprio in sé un senso di crescita, di andare verso l'alto, di liberarsi, di rinascere (uso molto volte questa parola, non a caso).
tutto questo, con il tocco particolare che Barbara ha: un tocco raffinato, che molto si rifà alla cultura giapponese di cui Barbara è una grande conoscitrice.
mi piace molto, guardando i suoi dipinti, osservare nella loro apparente estrema semplicità, il vuoto riempito di tutto il non detto che sta dietro l'immagine. sono dipinti -apparentemente- immediati, dietro ai quali si intravede un intero mondo di profonda conoscenza.
mi piace il modo in cui ogni volta si libera -è proprio quello che io sento, noto: come ad ogni dipinto, si associ un senso di liberazione- scegliendo di rappresentare un gesto umano, lo scatto o la calma di un animale, il vuoto e il pieno che sono nella natura.
come anche mi piace osservare la sua ricerca costante, sempre espressa con rigorosa sintesi.
negli ultimi mesi, Barbara ha fatto quello che per me è il gesto più difficile, come dicevo nella prima rubrica di questo viaggio spiegando i motivi del perché a me piace.
ovvero: se al primo posto c'è l'ascolto del richiamo interiore, al secondo c'è cercare e trovare il tempo e lo spazio per sé, al terzo c'è mostrare al mondo cosa si sta facendo, al quarto, c'è il passo più difficile, ovvero quello di mettere in vendita le proprie creazioni per trarne onesto guadagno.
ognuna delle donne che presento è passata (o sta passando) attraverso ognuna di queste fasi: le conosciamo bene, le abbiamo ignorate, la abbiamo guardate dritto negli occhi, ci abbiamo litigato, ci abbiamo fatto pace, e a volte ricominciamo tutto il processo da capo :)
tutto questo, per dire dell'ultimo passo di Barbara, il più coraggioso, ovvero l'apertura di due botteghe on line, una su blomming una su zazzle, nelle quali propone applicazioni creative dei suoi lavori, quali cartoline, biglietti d'auguri, borse per la spesa.
ma finalmente ci avviamo verso momento più importante di questa rubrica. quello in cui lascio la parola alla nostra ospite, con il compito esclusivo di presentarsi ed ispirarci.
ecco dunque per tutte noi, Barbara Vicari.
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Il tuo sogno creativo
1- Chi/cosa ti ispira maggiormente?
Mi ispirano gli eventi che mi accadono, la natura, l'arte (soprattutto cinese e giapponese), i materiali che ho sotto mano. Mi lascio ispirare anche da Illustration Friday, una "sfida" settimanale ad illustrare un tema proposto online ogni venerdì. Mi costringe a lasciar andare il perfezionismo, a cimentarmi con soggetti ai quali normalmente non penserei (quando mai mi sarebbe venuto in mente il tema "chicken", ovvero "pollo"? Eppure il risultato che ne è scaturito è tra i miei preferiti). Mi motiva a ritagliarmi il tempo per esercitarmi con una certa regolarità e a confrontarmi superando le insicurezze. Molti partecipanti sono artisti di professione, io invece sono un'autodidatta, ho moltissimo da imparare e al momento non posso seguire dei corsi, quindi mi affido ai libri, alla pratica e ai commenti che ricevo e di cui faccio tesoro.
2- Tieni un diario su cui annoti le tue ispirazioni?
Ho una serie di Moleskine di varie tipologie, blocchi per appunti, quaderni, quadernetti di carta riciclata cuciti da me, ognuno dei quali sarebbe lieto di fregiarsi del prestigioso titolo di "Diario delle Ispirazioni". In realtà poi si alternano, mi accompagnano in casa e fuori, migrando da una borsa a una tasca, ospitando liste della spesa, disegni fatti dai bambini nella sala d'attesa del pediatra, numeri di telefono, schizzi e idee più o meno geniali.
3- Hai progetti futuri, a breve o a lungo termine, di cui ti va di parlare?
Ho attualmente in corso una collaborazione con un'amica, la vulcanica Roberta Castiglione: c'entrano la lana e la carta, il mare e la montagna, l'Abruzzo e il web, la tecnologia e la tradizione, l'amore per l'essenzialità e per tutto ciò che le mani sono capaci di fare. A breve termine spero di aggiornare i miei due shop con un po' di idee per il Natale. A medio-lungo termine ho invece in mente un altro progetto che mi permetterebbe di combinare le mie competenze di traduttrice con l'amore per il disegno e l'interesse per lo zen... Diciamo che in questo periodo della mia vita, un po' problematico dal punto di vista pratico, la quantità di idee che mi frullano per la testa è inversamente proporzionale al tempo a disposizione per realizzarle. Spero che alla fine quelle veramente valide prima o poi emergeranno per una sorta di selezione naturale...
Tu, tutti i giorni
4- Cosa c'è sul tuo comodino?
Un bel po' di polvere... una pila pericolante di libri: "Full catastrophe living" di Jon Kabat-Zinn (il miglior libro sulla meditazione che abbia mai letto), "Il giardino delle belve" di Deaver (perché ci vuole un bel thriller quando il sonno incombe), "Everything is illuminated" di Safran Foer (perché non ho perso la speranza di ricominciare a leggere qualcosa di serio), "Benvenuti al grande garage" e "L'auto di Arturo" (perché i quattrenni a quanto pare hanno interessi letterari tutti loro), e poi un lettore DVD portatile (per guardarmi film al calduccio sotto il piumino), Vanity Fair (perché Walter Bonatti quarantenne in copertina vale un milione di tronisti palestrati) e poi.... basta, perché in realtà non ho un comodino ma una scaffalatura che gira intorno alla testiera del letto e per avere un'idea della quantità e qualità delle cianfrusaglie che contiene penso sia sufficiente il campione che ho descritto.
5- Raccogli/collezioni qualcosa?
Non più. Una volta collezionavo scatole e scatoline, ora il mio ideale (ahimé irraggiungibile) è il vuoto della casa giapponese tradizionale, quindi tendo piuttosto ad eliminare o almeno a non aggiungere.
6- Quali sono le tre costanti della tua giornata? E il suo momento più bello?
Le tre costanti: la cura dei bambini, la cura della casa (il minimo indispensabile, per la verità), la cura di me stessa (intesa in senso lato: cercare di inventarmi un lavoro, prendere un caffè, telefonare a un'amica). Il momento più bello, anzi i momenti più belli: certe sere con i bambini, finiti i compiti e la cena, quando si può fare la battaglia con i palloncini, leggere una storia, guardare un cartone insieme, giocare alla casetta sotto le coperte. Certe notti con me stessa, quando tutti dormono e il sonno è passato e matite e pennelli, vinta la stanchezza e la resistenza iniziale, finalmente scorrono.
Il tempo, le stagioni
7- Quali suggestioni ti dona l'autunno?
Fin troppo ovvio parlare dei colori. Aggiungerei il cielo: forse questo è il momento dell'anno in cui, qui a Pescara, è più simile al cielo dell'Aquila, la mia città che ho lasciato più di due anni fa.
8- Qual è il tuo cibo preferito in questa stagione?
Minestroni, lenticchie, castagne, uva, mele granate, pane ai cereali appena sfornato ricoperto di tahin e fettine di banana.
9- E il capo d'abbigliamento di cui non puoi fare a meno?
Tutto ciò che è caldo e comodo.
10 - E infine la decima domanda. Più che una domanda è un invito a raccontare qualcosa di curioso su di te e/o fare una breve presentazione di te stessa e/o lasciare un saluto e/o dire ciò che vuoi. Insomma, uno spazio libero da occupare come vuoi.
Naturalmente ti ringrazio per avermi ospitata in questo spazio fantastico, pieno di colore e poesia, in compagnia di tante artiste di talento: devo dire che è stato piuttosto emozionante e penso che tornerò a rivedermi ogni volta che avrò bisogno di un massaggino dell'ego (dico: la mia prima intervista, io nella stessa rubrica con Nicoletta Costa, non so se mi spiego!). Trovo che la Rete sia una risorsa straordinaria, uno strumento di grandissimo aiuto per imparare, per confrontarsi e per scoprire anime affini, all'altro capo del mondo o magari anche nello stesso quartiere. Ho aperto il mio blog tra mille dubbi, su insistenza della mia migliore amica come sprone a recuperare la mia creatività in letargo e come valvola di sfogo in un periodo difficile. Sono proprio contenta di averlo fatto.
un veloce riepilogo dei link di Barbara
***
sostengo e promuovo la creatività femminile. la cura messa nel creare una sciarpa, una torta di compleanno, un paio di orecchini. una serie di bizzarri personaggi. nel distribuire bellezza. sostengo le donne che ogni giorno si ritagliano uno spazio per il loro sogno. sostengo il loro desiderio di vederlo volare, questo sogno. sostengo tutte queste donne. e Barbara è una di loro.
***
grazie a Barbara Vicari per essere stata mia ospite.
grazie a voi che avete letto.
a tutte un caro saluto, e alla prossima!
Ho incrociato spesso Barbara, qui e da Cristina, e molte volte mi hanno colpito i suoi commenti. Posati, sobri, sempre puntuali, scritti con intenzione, con qualcosa da dire.
RispondiEliminaMi piace molto il suo mescolare insieme tecniche diverse ed il suo stile semplice e sognante, che sento legato - e molto - al mondo dell'infanzia.
Come sempre, si fanno dei begli incontri qui, grazie!
Grazie Tiziana,
RispondiEliminaMano manina ci conduci sempre lontano....
Paola
Accidenti, mi commuove leggere nelle tue parole tutto quello che rappresenta Barbara per me e che come tutte le cose che conosci, come il quotidiano, come la tua lingua materna e l' odore di casa tua, neanche le percepisci o le sapresti descrivere, ma quando poi lo fa qualcun altro puoi solo riconoscerle e dire: si, per me Barbara è tutto questo e molto di più e sono egoisticamente felice ed orgogliosa che sia la mia amica e che mi permetta di essere la sua.
RispondiElimina(snif, sul serio)
@Tiziana e tutte le altre: grazie, che altro dire? Davvero. Possono fare questo effetto delle parole scritte al computer da persone che non ho mai visto e non mi hanno mai visto? Si, possono.
RispondiEliminaMammamsterdam: con te facciamo i conti dopo, non puoi tirarmi questi colpi bassi. Ecco.
Sono così contenta di ritrovare nella tua rubrica la mia amica Barbara, e il suo mondo, il suo talento cerativo, le sue parole sempre profonde e gentili... e scoprire ancora cose nuove di lei, e apprezzare ancora di più la bellezza di poter attingere a tutto ciò tramite il suo blog e le sue creazioni artistiche! Grazie a Tiziana, e un abbraccio a Barbara!
RispondiEliminaUn incontro nuovo è spesso occasione per ampliare e arricchire il proprio modo di vedere ( e sentire ) ciò che ci circonda; quindi un grazie a te che ci permetti di "curiosare" in altri "mondi" e complimenti a Barbara per il suo percorso creativo. Baci, Monica
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