martedì 14 novembre 2017

796 - Perché a me piace: L'Atelier sul Brenta

La decisione di seguire Cristina Pedrocco aka L'Atelier sul Brenta è stata per me, poco più di un anno fa, questione di un attimo. È bastata una foto vista per caso su Instagram perché io fossi subito attratta a entrare nel suo profilo; è bastato uno sguardo generale a quest'ultimo perché io diventassi follower.


Ma cominciamo dall'inizio.
Su un canale del fiume Brenta (attenzione, già un'indicazione: fiume femmina), un canale che lunghissimo arriva alla laguna di Venezia, in una vecchia casa raggiunta da una strada pedonale, vivono una ragazza dai capelli biondi, il cane Remus, due gatti.  La vita scorre lenta col ritmo semplice delle stagioni. La ragazza cuce. Un lavoro antichissimo, sacro. Prendersi cura degli abiti che indossiamo. Pensarli, scegliere le stoffe, tagliarli, cucirli. 


Vi fermate mai a pensare a chi ha realizzato l'abito che indossate adesso? Io spesso. E spesso, ahimé, non ne ho la più pallida idea. Posso vedere la marca all'interno, posso sapere più o meno dove è stato confezionato, posso avere notizie sulla composizione del tessuto o il modo in cui lavarlo.
Ma le mani che lo hanno cucito? Quelle che lo hanno spolverato per togliere tutti i residui di fili, quelle che lo hanno piegato per metterlo nel suo involucro? Io, di quelle mani, spesso non so niente. 


Questo non accade con l'Atelier di Cristina. Perché è lei che crea, è lei che taglia i tessuti, è lei che li assembla, è lei che, quando hanno motivi disegnati, li stampa. È lei che poi li confeziona, è lei che li spedisce. E sempre lei cura i rapporti con i clienti, prende nota delle loro misure e delle loro preferenze. Pure se non li incontrerà mai, perché tutto questo avviene a distanza.
Dalle nostre case, a quel piccolo atelier bianco sulle rive di un canale.


E dunque, abbiamo un fiume femmina, una vecchia casa, una ragazza bionda, un cane, mani che cuciono.


Ma non finisce qui.
Perché gli abiti che Cristina crea sono tutti realizzati con tessuti naturali, cotone e lino in primavera e estate, puro viscosa in autunno e inverno, e in modo sartoriale, ovvero, anche con accessori di altissima qualità dai fili ai bottoni. Questo fa dell'Atelier sul Brenta una sartoria etica.


E infine, arriviamo all'ispirazione, a quello che muove il lavoro di Cristina e fa sì che questi abiti ci rimandino ad atmosfere che in qualche modo conosciamo, ricordandoci qualcosa che ci arriva dal nostro passato, dalla nostra essenza interiore. Questo accade perché Cristina si lascia ispirare, oltreché dall'andamento delle stagioni, principalmente da donne che ci hanno lanciato forti segnali, lasciando importanti tracce nella Storia recente, scrittrici, poetesse, giardiniere, ma anche immaginarie protagoniste di grandi romanzi.


E così i suoi abiti hanno tutti un nome legato a una donna o a un personaggio che in molte abbiamo nella mente e nel cuore: Jo, Holly, Anne, Emma, Virginia, Pia, Susanna, Mary, Doris... e tutte le altre che già da lì sono transitate, o in futuro arriveranno.


Ricapitolando: abbiamo un fiume femmina, una vecchia casa, un cane, due gatti, le stagioni che passano lente, scelte etiche e sostenibili,  grandi donne del passato, una ragazza bionda che cuce.


 Per tutto questo e molto altro a me piace l'Atelier sul Brenta.

***

E ora lascio la parola a Cristina Pedrocco che attraverso le risposte alla mia intervista ad andamento stagionale ci racconta un po' di sè e del suo mondo in autunno:

Tu, tutti i giorni

- Cosa c’è sul tuo comodino?
Una lampada Tiffany (minuscola) e un libro su Emily Dickinson.

- Raccogli/collezioni qualcosa?
Oltre i libri amo le ceramiche, soprattutto tazze e teiere.

- Quali sono i tre riti irrinunciabili nella tua giornata?
Il caffè al mattino, la passeggiata con Remus per i campi dopo pranzo e stare sul divano davanti al caminetto acceso la sera. (Almeno in questa stagione). 


Il tuo lavoro

- Chi/cosa ti ispira maggiormente?
La natura, che mi ha sempre ispirata in tutti i campi della mia vita e la letteratura. Soprattutto quella scritta da donne in epoche dove le donne che scrivevano non erano ben viste. Ho sempre ammirato tanto le pioniere.

- Qual è l’aspetto tutto tuo, la polverina magica, ciò che rende il tuo lavoro unico?
Questa è una bella domanda! Credo il fatto di concepire un abito a livello sartoriale e non industriale. Non sono una sarta classica ma cucio in maniera personale quasi a plasmare il tessuto come fosse materia tridimensionale. In pratica ho mischiato ciò che ho appreso alla scuola di cucito con ciò che ho imparato in anni di studi artistici. Non so se mi sono spiegata, non è un concetto facile da raccontare. Però è così che mi piace lavorare, cogliendo lo spirito dell’imperfezione tipica di chi lavora a mano.

- Quale aggettivo ti piacerebbe gli altri usassero per definirti?
Mi piace essere professionale, gentile e attenta al prossimo. Non lo sono sempre nella vita reale, ma nel lavoro cerco di fare al meglio queste tre cose e quando me lo dicono sono davvero compiaciuta. 


Il tempo, le stagioni

- Quali suggestioni ti dona l’autunno?
L’autunno è una delle stagioni che amo di più. Sono una persona da mezze stagioni, questa è quella dell’introspezione, del raccolto, del ritrovare me stessa a prescindere dagli altri. Un periodo irrinunciabile.

- Qual è il tuo cibo preferito in questa stagione?
Le castagne, ne mangerei tonnellate.

- E il capo d’abbigliamento cui non puoi stare senza?
Un grande maglione caldo e avvolgente. 


Infine

Raccontaci qualcosa di curioso su di te: un aneddoto, un’idiosincrasia, una passione... qualcosa che chi sta leggendo ancora non sa
Che anche se sembro una persona un po’ all’antica persa nel suo mondo di libri vecchi e teiere in realtà nell’animo rimango una punkettona. Un po’ nonna papera, un po’ Joey Ramone. Un po’ Beatrix Potter e un po’ Johnny Rotten. 



Potete trovare L'Atelier sul Brenta:

- nel suo blog
- su Instagram
- su Facebook
- nel suo shop

***
Grazie di cuore a Cristina per essere stata mia ospite, un caro saluto e alla prossima!

(Tutte le foto di questo post sono state scelte da me attraverso i canali di Atelier sul Brenta, sono proprietà di Cristina Pedrocco, e raffigurano sue creazioni e immagini di vita quotidiana)


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seppure non sempre riuscirò a rispondere personalmente a tutti, sappiate che apprezzo molto che qualcuno decida di spendere un po'; del suo tempo a farlo.
tiziana

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