l’autunno sta volgendo al termine, ma noi vogliamo ancora stare un po’ con lui, e lo facciamo oggi col quarto appuntamento con perché a me piace tutto dedicato a Craft-Duck
Craft-Duck... è da quando penso a questo post su di lei che penso soprattutto al modo di presentarvela.
perché Craft-Duck è tante di quelle cose messe assieme che non si sa davvero da dove iniziare a descriverla.
e dunque proviamo a farla facile partendo dal nome.
Craft-Duck: è una papera, come si evince chiaramente. giusto?
è una papera che scrive su un blog omonimo in cui ci racconta di cucina. ecco, sì.
fa parte di quel mondo di generose anime (cui sono eternamente grata) che piene di splendide idee su piatti altrettanto splendidi ce le raccontano dettagliatamente, con foto tanto invitanti, che solo a guardarle ci si sente appagati.
ma... avete provato a leggere una delle ricette proposte dalla nostra papera?
non sono mica solo ricette... sono buffissime, ispirate, nostalgiche, tragicomiche descrizioni delle mille e mille cose tutte sfumate e mescolate che possono stare dietro, di fronte, di lato a una ricetta.
cose che nel caso di craft duck sfiorano fatti di sguardi bambini, di famiglie, di città, di paesi lontani, di ricordi bizzarri di tante persone incontrate, di tutti i giorni di adesso, di gatte che passano sulla tastiera mentre scrive, di cuochi famosi da citare magari prendendoli bonariamente in giro, del suo lavoro di traduttrice, e di così tanto altro che ogni ricetta di questa papera diventa un piccolo libro. e non esagero. quante volte mi sono trovata a ridere di gusto di fronte a sue comiche narrazioni o ai battibecchi in diretta con la Spia (un individuo misterioso che si aggira a volte furtivamente tra le pagine).
e qui potremmo anche fermarci, e saremmo già ampiamente soddisfatti per ciò che ci regala.
ma noi non ci fermeremo, perché la Craft-Duck che si definisce lettrice ossessiva racconta nel suo blog anche di libri. e lo fa con la stessa verve, con lo stesso stile, con la stessa classe, con la stessa cura di quando ci racconta di ricette. anzi di più. forse perché la sua esperienza come traduttrice fa sì che alle parole sia particolarmente attenta. fatto sta che anche ognuna delle sue recensioni diventa nuovamente spunto per molto altro.
dunque una papera che cucina e recensisce libri.
ma vogliamo forse fermarci qui?
no di certo.
perché la papera ci diletta anche con appuntamenti settimanali di musica e poesia. e tutti sappiamo quanto bisogno abbiamo di entrambe le cose.
e infine, ripartiamo dal nome. o meglio dalla prima parte di questo, ovvero Craft.
infatti, la nostra papera, ha deciso recentemente di svelare a noi che la seguiamo ammirati, che non solo cucina e scrive di ricette con maestria, non solo recensisce libri e ci racconta di poesia e musica, ma, e direi a questo punto soprattutto, la papera intreccia fili sottili con perline e altri delicati aggeggini che scova qua e là, per creare queste meraviglie qui:
non sono deliziose delicatezze?
e pensate che tutto è realizzato a mano (tutto! anche monachelle e gancetti di chiusura! roba che io non avrei idea da dove iniziare).
poi.
la papera, non solo ha deciso di svelarci questa sua passione creativa, ma si è anche coraggiosamente esposta aprendo una vetrina di vendita su etsy.
io so cosa significhi questo passo, per questo parlo proprio di coraggio e non lo faccio per dire. vi invito dunque a visitare la bottega di Craftduck e rimanere incantati di fronte a ciò che questa peperina buffa e piena di genio creativo realizza.
(adesso vi svelo un’altra cosa ancora - ancora? eh sì! - : ebbene, io sono una cliente di Craft-Duck. e ricevere uno dei suoi pacchetti è, non solo ricevere un oggetto bello e realizzato con maestria, ma anche rimanere sorpresi e incantati di fronte ad un packaging di cui la nostra papera -come potrebbe essere diverso?- cura ogni dettaglio. provate e vedrete!)
e infine (ma anche no...) la nostra papera è Alessia.
l’amica simpatica, profonda, generosa, sincera, mai artefatta, con le cui parole d’ispirazione vi lascio adesso in compagnia.
***
Il tuo sogno creativo:
1- Chi/cosa ti ispira maggiormente?
Sono curiosa e tendo sempre a creare connessioni ed associazioni tra cose apparentemente molto diverse e distanti tra loro. Il che significa che posso trarre ispirazione praticamente da qualunque cosa e da chiunque, ed è infatti proprio così che funziona: la mia ispirazione segue spesso percorsi eccentrici e non lineari, talvolta sorprendenti anche per me.
In linea generale, però, sono soprattutto le persone che mi ispirano: mi piace molto osservarle, tentare di coglierne lo stile, notare i piccoli particolari che 'parlano' dei loro gusti e del loro senso estetico; mi piace soprattutto osservare le donne: le mie amiche e le sconosciute che incrocio per strada, al supermercato, alla posta sono forse la mia maggiore fonte di ispirazione.
Mi piace molto anche cogliere le combinazioni di colori che ritrovo nella pittura, ma prima ancora nella natura, capace di tavolozze ardite, modernissime ed insieme classiche, direi quasi necessarie, ineluttabili.
2- Tieni un diario su cui annoti le tue ispirazioni?
'Diario' è una parola grossa! Si tratta di un quaderno disordinatissimo e scritto in una sorta di criptica stenografia, su cui appunto delle idee, così come mi vengono - e a volte butto giù anche degli schizzi, terribili, così terribili che dopo qualche tempo non capisco più nemmeno che cosa rappresentino e finisco per fare tutt'altro! Ma va bene così.
3- Hai progetti futuri, a breve o a lungo termine, di cui ti va di parlare?
Da tempo accarezzo l'idea di fare una ricerca sui gioielli nella pittura, soprattutto sugli orecchini: vorrei creare una sorta di archivio fotografico, per mio piacere ma anche da usare come fonte di ispirazione. Contestualmente vorrei anche creare degli orecchini ispirati a quadri che amo molto: progetto che a tratti mi sgomenta per la sua ambizione e che probabilmente non svilupperò mai. Ma sognarci sopra non costa nulla, anzi, mi diverte moltissimo!
Tu, tutti i giorni:
4- Cosa c'è sul tuo comodino?
Un romanzo, un libro di poesia, un saggio, la sveglia, un barattolo del caffè che ho découpato con riproduzioni di quadri nel quale tengo diversi segnalibri (da usare quando leggo, per marcare e ritrovare in seguito pagine che mi hanno colpita), un pupazzetto a forma di elefante tutto a righe, regalo dell'amata suocera. Quasi sempre una gatta, di passaggio o assorta in meditabonde riflessioni.
5- Raccogli/collezioni qualcosa?
In senso letterale nelle mie passeggiate raccolgo ghiande e sassolini, che poi infilo nella tasca della giacca e lascio lì (mi piace accarezzarli quando passeggio e sono sovrappensiero o quando sono obbligata ad essere paziente - per esempio al supermercato o in qualche coda) e qualche volta fiori e piantine spontanee, che porto a casa nella speranza di poterli trapiantare (e a volte ci riesco ed è una grandissima soddisfazione).
In senso lato invece raccolgo articoli di giornale che mi interessano e che poi in genere leggo quando sono in viaggio - pesano poco e una volta letti, nel caso, possono benissimo essere gettati nel cestino della carta senza rimpianto alcuno.
Le collezioni sono una mia perenne tentazione, tentazione che però, negli anni, complici i miei numerosi traslochi, sono stata costretta a tenere a bada. Ho fatto comunque in tempo ad accumulare diverse tazze e teiere, penne stilografiche e pennarelli, cartoline riproduzioni di quadri, matite, quaderni, perline.
6- Quali sono le tre costanti della tua giornata?
Il rispetto dei miei piccoli riti (le tazze di tè che segnano la mia giornata, il mio yogurt per merenda, la lettura prima di addormentarmi la sera, affacciarmi alla finestra che dà sul cortile e guardare per qualche minuto fuori, concentrandomi sui colori, i suoni, i profumi che riesco a percepire); la lettura della posta e dei blog che seguo; i momenti di solitudine e silenzio in cui mi abbandono a fantasticherie, visioni, sogni, ricordi, senza controllare né censurare alcunché. Una sorta di meditazione che mi aiuta a svuotare e a far riposare la mente, spesso iperattiva e piuttosto 'affollata'.
Il tempo, le stagioni:
7- Quali suggestioni ti dona l'autunno?
E' la mia stagione preferita, da sempre, e di lei mi piace tutto, anche le sue piogge incessanti e il suo grigiore, a tratti riscaldato e illuminato da splendidi pomeriggi di sole e dal colore delle foglie degli alberi. Mi piacciono le atmosfere intime, casalinghe che l'autunno mi ispira e i suoi meravigliosi frutti: le melagrane, i cachi, la zucca.
8- Qual è il tuo cibo preferito in questa stagione?
Direi risotti e minestre di legumi, ma anche quei dolci ipercalorici ricchi di spezie e cioccolato che mi piacciono tanto.
9- E il capo d'abbigliamento cui non puoi stare senza?
Una sciarpa, che a volte diventa uno scialle, e certi gilet-kimono che faccio io ai ferri e che mi piace indossare praticamente con qualunque cosa.
Poi ci sarebbe una decima domanda.
Più che una domanda è un invito a raccontare qualcosa di curioso su di te e/o fare una breve presentazione di te stessa e/o lasciare un saluto e/o dire ciò che vuoi. Si tratta insomma di uno spazio libero e facoltativo.
Vorrei ringraziare Tiziana per aver pensato di ospitarmi in questo suo bello spazio. Trovo che questa sua rubrica sia l'ennesima testimonianza della sua grande generosità e disponibilità. Ho letto con grandissimo interesse, curiosità, e direi affetto, tutte le interviste che finora sono state pubblicate, ritrovando qualcosa di me in ognuna delle donne che hanno deciso di raccontare il proprio personalissimo rapporto con la creatività (vincendo magari, come me, quel pudore e quel riserbo che se non gestiti bene, invece che essere lati per me apprezzabili di un temperamento, diventano soltanto ostacoli alla sua più autentica espressione).
Mi rallegra e mi conforta sapermi in così bella e varia compagnia; mi aiuta a non dimenticare mai che c'è sempre spazio per tutti e per qualunque contributo, e che ogni volta che un essere umano trova il coraggio, la voglia e la forza di esprimere la parte più vera e più creativa di sé rende migliore non solo se stesso ma anche il mondo in cui vive, che diventa anche per questo un luogo più ricco e più aperto ad accogliere il segno unico e inconfondibile di ogni singola identità.
Grazie a tutte, dunque: a chi questo spazio lo ha creato e a chi lo ha temporaneamente abitato, scrivendovi o leggendolo.
e qui dovrebbe essere finita davvero.
perché questa papera non può essere ancora qualcosa più di cuoca, attenta lettrice, traduttrice, ispiratrice, crafter (e chissà quante altre cose che non ci ha ancora svelato)...
e invece non è così. c’è dell’altro.
ci sono giorni o ore del giorno in cui nostra papera Alessia, e lo dico sottovoce, ssshhhh, nel suo studio di Firenze, diventa Donna Zobeide. chi è Donna Zobeide?
Donna Zobeide è colei che molto conosce di costellazioni e di pianeti. e con un sapere fatto di passione e anni di studio e osservazioni, sa metterle in relazione con date di nascita, con caratteristiche personali, con percorsi più o meno tortuosi.
in poche parole Donna Zobeide (appellativo che scherzosamente Alessia-Duck si attribuisce quando si cala in questo tipo di studio e conoscenza) molto si intende di astrologia. e se dunque i vostri interessi e la vostra curiosità dovessero spingersi in quella direzione, sappiate che a Firenze c’è questa papera, questa Alessia, questa crafter, questa Zobeide, che con le sue mille risorse, con attento ascolto, intuizione e grande profondità mista alla sua solita leggerezza (sembrerebbero due termini in antitesi, ma con Alessia tutto è possibile) può sedersi assieme a voi e con voi fare luce su una parte del vostro cammino.
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sostengo e promuovo la creatività femminile. la cura messa nel creare una sciarpa, una torta di compleanno, un paio di orecchini. sostengo le donne che ogni giorno si ritagliano uno spazio per il loro sogno. sostengo il loro desiderio di vederlo volare, questo sogno. sostengo tutte queste donne. e Alessia è una di loro.
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grazie Alessia per essere stata con noi.
grazie a voi tutti per l’attenzione.