mi piace, e quante volte lo avrò già detto, cercare in una stagione i segni delle altre.
ma, in questi torridi giorni che si apprestano al finire di luglio, non è facile trovare cenni della passata primavera, o del prossimo autunno.
il tempo è proprio quello della vera piena estate, come è giusto che sia.
ma a una cercatrice di segni, i segni si manifestano in molti modi.
questa volta sono venuti a me dalla lettura di un articolo.
in cui veniva accennato il fatto che, a fine luglio, i rondoni di apprestano a lasciare le nostre terre dove sono giunti in primavera per nidificare.
ed eccolo dunque il segno di autunno che stavo cercando!
la partenza dei rondoni.
mi sono così messa a cercare notizie su questi uccelli di cui conoscevo davvero poco, ed ho scoperto che:
- non sono neanche parenti delle rondini.
il loro aspetto simile nella forma è dato dal fatto che hanno avuto una simile evoluzione, nidificando negli stessi posti, nello stesso modo, allo stesso tempo, mangiando lo stesso cibo. semmai, se proprio un parente dobbiamo trovare al nostro, il suo più vicino sarebbe... il colibrì!
- il suo nome scientifico è apus apus che letteralmente significa privo di piedi.
non ne è veramente privo, ma i suoi piedi sono del tutto inadatti a posarsi al suolo.
difatti è rarissimo che ciò accada, può darsi mai in tutta la durata della vita. e, se una volta per sbaglio dovesse succedere, il rondone farà una gran fatica a rimettersi in volo.
- forse, anche per via di questa sua caratteristica, è un grandissimo, meraviglioso volatore.
in volo fa tutto: si ciba, corteggia, si accoppia... dorme!
già. dorme in volo.
sfruttando completamente le sue caratteristiche estremamente aerodinamiche, dopo l'ultimo pasto della sera, sale a cerchi concentrici altissimo nel cielo, sempre più in quota, sempre più su. e quando ha raggiunto il culmine di questo lungo volo in verticale, si addormenta, lasciandosi dolcemente planare nel vento. deve essere meraviglioso dormire così!
- ha ali grandi, e ciò lo rende un gran viaggiatore. nel suo eterno migrare compie ogni anno 190.000 km. un vero abitante del cielo!
- è abilissimo in piroette, volo a zigzag, velocissime planate, acrobazie di ogni genere.
può raggiungere i 200 km all'ora quando è in picchiata e i suoi occhi, efficientissimi anche a quella velocità, gli permettono di vedere il più minuscolo insetto.
- è sovente monogamo.
- ama nidificare nelle nostre città. nei vecchi tetti, dove le tegole un po' sconnesse lasciano proprio il giusto spazio per lui e la sua compagna loro costruiscono il nido, allevando poi i due pulcini che generalmente nascono da ogni covata.
se dunque doveste, alzando gli occhi , specie se vi trovate nei nostri centri storici, specie se l'ora volge alla sera, scorgere degli acrobati volanti di colore scuro, più precisamente tra il grigio e il marrone con striature nere, con le ali grandi e strette e la coda forcuta, che vola sempre più in alto ed emette grida stridule, potrete sottovoce dirgli "ciao, caro rondone".
ecco.
questi pochi cenni tutti dedicati al nostro amico volatore, li ho scoperti e cercati per via della mia mania dei segni stagionali.
e così, potrò pensarli in questi giorni, mentre nel loro sonno planato, qualcosa suggerisce loro che è ora.
è ora, è ora...
le lontane terre d'africa li chiamano. il sole scende, e qualcosa nell'aria sta impercettibilmente cambiando.
è ora, è ora...
pronti a riprendere il volo.
e arrivederci, amici!
ps
la foto, come avrete notato, non c'entra niente.
ma io questa avevo ;)
Ed è molto bella lo stesso...
RispondiEliminaDa queste parti ci sono stati un sacco di cambiamenti di look...
:)
ciao caro! bentornata :)
RispondiEliminati ho seguito su flickr, che viaggio meraviglioso! aspetto di saperne di più.
intanto sì, brava, ti sei accorta dei cambiamenti!
mi sono evoluta nella tecnologia di blogspot (si fa per dire ;))
la storia del rondone che dorme in volo sembra inventata, e invece...
RispondiEliminaincredibile quanta natura respiro ogni volta che vengo a trovarti : )
Ecco, è così che si vive. Guardando oltre, imparando, andando in profondità, e scoprendo cose come queste.
RispondiEliminaDei rondoni che non possono posarsi a terra e dormono in volo non me ne dimenticherò mai.
Com'è bello quello che ci hai raccontato...anch'io non sapevo del loro dormire così particolare...cullati dallo spazio e dal vento....sai, qui, nel nostro piccolo paese, rondini e rondoni son quasi una rarità....presto lo saranno anche passeri e merli. Gazze e ghiandaie fanno razzie nei nidi e non si cibano solo di uova, ma anche dei piccoli che trovano; sono stata spettatrice impotente di una incursione avvenuta nel rifugio di una coppia di cince...lo so, la natura deve compiere il suo corso, ma certi equilibri mi sembrano in crisi e la disperazione dei genitori che son tornati per giorni, nell'intento di cibare i loro piccoli, mi ha lasciato un dispiacere profondo. Segnali.....Un bacio cara Tiziana e un grazie per le belle emozioni che ci regali. Monica
RispondiEliminaTrovo bellissima questa tua curiosità nei confronti del mondo naturale che circonda anche chi viva, come noi, in una città e commovente questa tua attenzione affettuosa e discreta dei segnali che quel mondo ancora spesso assai misterioso per noi umani invia quotidianamente.
RispondiEliminaIo, che, da sempre cittadina, con la natura ho un rapporto complesso (in parte ne ho paura, in parte mi affascina e mi intenerisce), leggo questi tuoi post con un piacere immenso: sono tutti finestre su paesaggi a me poco noti.
Grazie grazie grazie
non sapevo nulle del rondone.... e la tua storia mi ha affascinato. A casa mia di Lecce, invece in questi mesi c'è stato un nido di rondine....ne abbiamo visto tutte le fasi... dalla costruzione del nido, la nascita dei piccoli e le loro prime lezioni di volo
RispondiEliminaChissà, magari è una delle tue fotografie in cerca di notorità ;)
RispondiEliminaIo avevo già questa consapevolezza da mò, di tu indagatrice di mondi terreni e ultraterreni. Com'è bello leggerti!
Buona serata,
wenny
Com'è è bello che ci sia tu a rivelarci queste meraviglie! Mi ha soprattutto colpito ciò che dici riguardo al nome, apus apus: anche perché vi ho trovato una analogia con come mi sento a volte anch'io, incapace di mettere i piedi al suolo... forse per la paura di non poter più riprendere il volo? Forse... vedi come le tue parole giungono lontano? Adesso guarderò i rondoni con un senso di fratellanza in più... Un abbraccio!
RispondiEliminache bel post! :-)
RispondiEliminaOggi ho condiviso il tuo splendido post, su FB: ma ci sei anche tu?! A presto e un bacio. Monica
RispondiEliminacome sempre grazie per tutti i commenti, che sempre completano così bene ciò che ho scritto! grazie davvero. e benvenuta a losqualosono io!
RispondiEliminamonica: no, non ci sono ancora su facebook. ma prima o poi arrivo! grazie per aver condiviso, un bacio e buona serata!